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Il progetto

Bagnatica, cittadini volontari insegnano italiano agli stranieri: ed è boom di iscrizioni

Affiancheranno un'insegnante professionista, che li ha formati: un progetto importante che fa parte del nuovo Sistema di Accoglienza e Integrazione, ex Sprar

Bagnatica. Partono venerdì 5 novembre nella biblioteca comunale di Bagnatica le lezioni di italiano per cittadini stranieri, organizzate nell’ambito del progetto SAI, l’ex Sprar che ha assunto la nuova denominazione a partire dal dicembre dello scorso anno.

Un progetto importante che fa parte del nuovo Sistema di Accoglienza e Integrazione, costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.

A livello territoriale, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, vengono garantiti interventi che prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Proprio a Bagnatica, grazie alla collaborazione con il Consorzio Solco Città Aperta di Bergamo, è stato possibile predisporre un progetto di tipo ordinario di insegnamento della lingua italiana a cittadini stranieri, destinato a un massimo di 27 persone.

Al momento i posti sono quasi tutti esauriti e a partecipare sono soprattutto donne e mamme di famiglia: 23, al momento, gli iscritti al corso, gratuito, provenienti soprattutto dall’Africa Sub Sahariana, Pakistan e Bangladesh.

Tutti risiedono a Bagnatica, dove il Comune ha sponsorizzato tantissimo l’iniziativa, anche tramite volantini cartacei distribuiti nelle scuole: una cassa di risonanza fondamentale, che col passaparola tra comunità ha poi fatto in modo di raggiungere velocemente un alto numero di partecipanti.

Per questioni organizzative il debutto avverrà con una classe multilivello di 12 persone, anche se la volontà è quella di sdoppiare l’esperienza accogliendo anche tutti gli altri che si sono fatti avanti.

“Si tratta del picco di iscrizioni più alto dal 2017 in percorsi di questo tipo nella nostra provincia – spiega Chiara Maffei, educatrice del Consorzio Solco Città Aperta e referente territoriale SAI – Complessivamente si tratta di 30 ore, finanziate dal fondo Fami SPELLINg, il progetto sperimentale Lingua per il Lavoro e l’Integrazione. Faremo una lezione alla settimana, della durata di un’ora e mezza, fino a fine aprile: abbiamo cercato di organizzarle in date e orari che coincidessero con il calendario scolastico, dando così alle mamme la possibilità di conciliare al meglio l’apprendimento e la gestione della famiglia. Siamo felici di essere riusciti ad attivare il progetto, perché è la prima volta che SAI apre qui un corso di italiano per la cittadinanza: prima si trovavano altre soluzioni, come ad esempio la scuola Ataya del Patronato San Vincenzo, dalla quale tra l’altro proviene l’insegnante del corso”.

La risposta del territorio è stata altissima e non solo in termini di iscrizioni: le lezioni vedranno anche la partecipazione di tre volontari del territorio che si sono messi a disposizione innanzitutto per un breve ma intenso corso di formazione propedeutico all’insegnamento e poi per un affiancamento durante il corso.

“Il sogno è quello di riuscire a creare una rete di territorio, che coinvolga cittadini e associazioni – continua Maffei – Sarebbe bello che una volta terminato il finanziamento siano loro a portare avanti l’iniziativa in autonomia: noi in questo momento vogliamo fornire le basi della lingua italiana e, poi, partendo sempre dai loro bisogni magari creare anche altre attività con piccoli gruppi di lavoro”.

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