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Terzo trimestre 2021

Mille in più, crescono ancora le imprese attive a Bergamo

Il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni: "Uno stacco in confronto all’andamento decrescente che osservavamo da una decina di anni. un’inversione di tendenza che dovremo confermare con le risultanze dei prossimi periodi”

Bergamo. Il terzo trimestre 2021 si chiude con 94.770 sedi di imprese registrate in provincia di Bergamo. Le iscrizioni sono 1.016 in aumento dell’1,4% su base annua. Le cessazioni sono 859, segnando una variazione tendenziale annua del +2,3%.

Lo illustra l’osservatoriod ella Camera di commercio evidenziando che il  tasso di natalità delle imprese registra 1,1% mentre il tasso di mortalità si attesta su 0,9%. Entrambi i dati riportano lo stesso valore del terzo trimestre dell’anno precedente.

Le imprese attive (84.965) risultano in aumento (+987 posizioni pari all’1,2% su base annua) rispetto allo stesso trimestre del 2020.

“Il terzo trimestre – commenta il presidente camerale Carlo Mazzoleni – si chiude con una crescita delle imprese attive rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno si è presentato anche nello scorso trimestre e rappresenta uno stacco in confronto con l’andamento decrescente che osservavamo da una decina di anni. Tale tendenza positiva si riscontra anche sui valori del periodo pre-Covid e potrebbe segnalare un’inversione di tendenza che dovremo confermare con le risultanze dei prossimi periodi.”

Nella Bergamasca tra i settori economici i servizi rappresentano il 38,4% delle imprese attive, seguiti da commercio (22,3%), le costruzioni (20,7%) e la manifattura (12,7%). In relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso sono cresciuti i servizi (+695 con una variazione pari a 2,2% su base annua), l’agricoltura (+93 pari a 1,9% su base annua), il commercio (+139 pari a 0,7% su base annua) e le costruzioni (+159 pari allo 0,9% su base annua). Risulta, invece, diminuita la manifattura (-106 pari a -1,0% su base annua).

Quanto al tasso di natalità per settore produttivo, si distinguono positivamente le costruzioni (1,0%), l’agricoltura (0,8%) e i servizi (0,8%). A seguire il commercio (0,7%) e la manifattura (0,5%). Osservando, invece, il tasso di mortalità, l’agricoltura rileva il valore inferiore (0,6%). Sono maggiori i tassi di mortalità delle costruzioni (1,0%), dei servizi (0,8%) del commercio (0,7%) e della manifattura (0,5%).

In relazione alla natura giuridica, si conferma la tendenza in atto nell’ultimo decennio: l’impresa individuale risulta la forma giuridica maggiormente diffusa nella provincia con un’incidenza del 52,9% sulle imprese attive totali. A seguire le società di capitali (25.260 pari al 29,7%), le società di persone (12.922 pari a 15,2%) e le altre forme giuridiche (1.824 pari a 2,1%). In relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso, sono in crescita le società di capitali attive che registrano una variazione tendenziale del 3,5%, le imprese individuali (0,8%). Le altre forme giuridiche sono stabili. Sono, invece, in flessione negativa le società di persone (-1,8%).

Le imprese straniere attive sono 9.558 pari a 11,2% delle imprese attive totali con una variazione tendenziale su base annua pari a 3,7%. Le imprese femminili attive sono 17.330, con una variazione tendenziale pari a 2,3% su base annua, e rappresentano il 20,4% delle imprese attive totali. Le imprese giovanili attive sono 7.412, con una variazione tendenziale pari a 1,4% su base annua, e rappresentano l’8,7% delle imprese attive totali.

Nel terzo trimestre 2021 sono 30.189 le imprese artigiane registrate. I dati di flusso mostrano un aumento su base tendenziale: le nuove iscrizioni sono 400 (+19,4% su base annua) e le cessazioni (avvenute non d’ufficio) sono 335 con una variazione pari a +1,2% su base annua. Il saldo complessivo risulta positivo con 65 unità (+4 nel corrispondente periodo del 2020). Il tasso di natalità delle imprese registra l’1,3% mentre il tasso di mortalità segna l’1,1%.

Le imprese artigiane attive sono, invece, 30.128 e riportano, in relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso, una crescita di 50 posizioni con una variazione tendenziale pari a 0,2%.
L’analisi dei settori economici mostra che il numero maggiore di imprese artigiane attive si concentra nell’ambito delle costruzioni (13.501 pari al 44,8% delle imprese attive totali), dei servizi (8.358 pari al 27,7%), della manifattura (6.585 pari a 21,9%) e del commercio (1.557 pari al 5,2%). In relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso crescono i servizi (+107 con una variazione tendenziale pari a 1,3% su base annua), il commercio (+14 pari a 0,9% su base annua), le costruzioni (+27 pari a 0,2% su base annua) e l’agricoltura (+3 pari a 0,2% su base annua). Diminuiscono, invece, la manifattura (-100 pari a 1,5% su base annua).

Osservando la forma giuridica, invece, il 74,3% delle imprese artigiane sono imprese individuali. Seguono le società di persone (15,3%), le società di capitali (10,3%), i consorzi (0,04%) e le cooperative (0,02%).

Nel terzo trimestre 2021 le procedure concorsuali, gli scioglimenti e le liquidazioni sono stati complessivamente 202, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+250).

Le 108.553 attive tra sedi e unità locali, aumentate rispetto a un anno fa (+1.361), impiegano 400.390 addetti (di cui 330.190 dipendenti e 70.200 indipendenti). Rispetto allo stesso periodo del 2020 si registra pertanto una crescita degli addetti totali pari a +1.760, con una variazione tendenziale del 0,4% su base annua. Si ricorda che il dato degli addetti è riferito al trimestre precedente rispetto a quello delle imprese e unità locali.

Tra i settori economici si riscontrano incrementi di addetti nelle localizzazioni attive delle costruzioni (+2.273), dei servizi (+919) e dell’agricoltura (+709). Rilevanti perdite di addetti su base annua si rilevano nella manifattura (-1.839) e nel commercio (-54).
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni:

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