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Il commento

Misiani sulla manovra: bene il forte impegno per ridurre le tasse

Il senatore Dem di Bergamo Antonio Misiani, già viceministro all’Economia nel governo Conte: “La legge di bilancio va nella direzione giusta: consoliderà la ripresa economica e permetterà di rafforzare la rete di protezione sociale del Paese”

Il senatore Dem di Bergamo Antonio Misiani, già viceministro all’Economia nel governo Conte, commenta la manovra disegnata dall’esecutivo Draghi giovedì sera.

“La legge di bilancio presentata dal governo Draghi va nella direzione giusta: consoliderà la ripresa economica e permetterà di rafforzare la rete di protezione sociale del Paese”.

La misura quantitativamente più importante “è la riduzione della tasse: otto miliardi annui per la riforma fiscale a cui si aggiungono sgravi per le imprese (la proroga del programma Transizione 4.0) e per le famiglie (la proroga del super bonus e dei bonus edilizi), per un totale di dodici miliardi. L’utilizzo del fondo per la riforma fiscale sarà deciso insieme al Parlamento e consultando le parti sociali”, prosegue.

E annuncia: “Il PD si batterà per destinare queste risorse al taglio del cuneo fiscale, innanzitutto per ridurre il carico sulle buste paga dei lavoratori”.

Aiuteranno la ripresa, secondo Misiani, “anche le risorse per gli investimenti pubblici (79 miliardi tra il 2022 e il 2036, che si aggiungono ai fondi del PNRR) e le misure di sostegno alle imprese, dal rifinanziamento del fondo di garanzia PMI e della ‘nuova Sabatini’ alle risorse per favorire l’export”.

“La riforma degli ammortizzatori sociali, fortemente voluta dal PD, sarà finanziata con quattro miliardi e mezzo di euro, che permetteranno di estendere a tutti i lavoratori l’accesso alla cassa integrazione ordinaria e di potenziare la cassa straordinaria e ridurre il décalage della Naspi”.

Circa un altro provvedimento sollecitato dal suo partito, l’investimento per la sanità, le politiche sociali, l’istruzione, “le risposte sono state molto significative in particolare per il fondo sanitario nazionale, l’università e la ricerca. Ci sono risorse aggiuntive per la non autosufficienza, la stabilizzazione dei congedi parentali, la tampon tax, App18 (che diventa una misura permanente) e i libri di testo gratuiti per i più bisognosi”.

Sulle pensioni: “Il dopo-quota 100 avverrà con quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) per il 2022 e la proroga di APE sociale (estesa a nuove categorie di lavori gravosi) e ‘opzione donna’. È un intervento limitato, che non supera le criticità della riforma Fornero. Bene ha fatto Draghi a preannunciare la riapertura del confronto con i sindacati per una rivisitazione del sistema pensionistico. Un sistema equo e sostenibile deve farsi carico dei giovani (da salvaguardare incentivando di più i fondi pensione e prevedendo un ‘minimo vitale’ pensionistico anche per chi andrà in pensione interamente col contributivo), restituire ai lavoratori margini di libertà nella scelta dell’età di pensionamento (con un ricalcolo contributivo delle pensioni anticipate che salvaguardi l’equilibrio finanziario del sistema) e tutelare i più fragili (disoccupati, care giver, gravosi, ecc.)”.

E annuncia: ”In Parlamento lavoreremo per migliorare ulteriormente queste misure. I gruppi del PD incontreranno sindacati e associazioni di categoria per ascoltare e condividere le priorità per la discussione al Senato e alla Camera”.

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