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Il dato

Bergamo, 60 medici sospesi perché non vaccinati: l’1% degli iscritti all’Ordine

Il bilancio della Federazione Nazionale dei Chirurghi e degli Odontoiatri: in tutta Italia sono 1.579, lo 0.3% del totale

Bergamo. Il quadro lo ha tracciato la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. In tutta Italia sono 1.579 i camici bianchi sospesi per non essersi ancora vaccinati contro il Covid-19, lo 0,3% del totale.

In provincia di Bergamo hanno raggiunto quota 60. “Più o meno l’1% dei nostri iscritti” spiega il presidente Guido Marinoni, che ricorda: “Vaccinarsi è un dovere deontologico, per fermare il virus ma anche per fugare i dubbi degli esitanti”. Al momento, più o meno l’85% della popolazione bergamasca ha completato il ciclo vaccinale: “Ecco perché i medici non possono sottrarsi e anzi – sottolinea Marinoni – devono essere i primi a dare l’esempio”.

Quelli sospesi sono per la maggior parte liberi professionisti. Ci sono poi alcuni casi particolari: come quelli che lavorano all’estero, ma sono ancora iscritto all’albo. In passato, sulle sospensioni hanno inciso anche alcune difficoltà burocratiche: medici vaccinati in altre regioni la cui immunizzazione non risultava nell’anagrafe vaccinale lombarda, o medici che non avendo controllato la Pec e non rispondendo alla lettera di accertamento sono stati sospesi per poi essere reintegrati.

“La vaccinazione dei sanitari – scrive il Ministero della Salute – è un requisito imprescindibile perché i medesimi siano considerati idonei a svolgere la propria attività professionale, nonché condizione per l’esercizio della stessa in qualunque forma giuridica”. Una condizione che “deve sussistere inizialmente, ai fini dell’iscrizione all’albo, e deve permanere nel tempo in ogni fase dell’attività, pena la sospensione dall’esercizio della professione”. Gli effetti delle sospensioni dagli ordini delle professioni coinvolte, al momento, hanno come scadenza il 31 dicembre 2021.

Nel frattempo, sono già tre i ricorsi presentati al Tar in cui i sanitari no vax chiedono l’annullamento degli adempimenti connessi all’obbligo vaccinale. L’ultimo è stato depositato pochi giorni fa da circa 150 ricorrenti, residenti in diverse Ats lombarde, compresa quella di Bergamo che si è costituita in giudizio.

I sanitari “ribelli” hanno chiesto l’accorpamento di quest’ultimo ricorso con i due presentati qualche mese fa, visto il contenuto molto simile: se il Tribunale accetterà l’istanza, entro la fine dell’anno potrebbe essere fissata un’udienza di discussione con oltre 500 persone interessate.

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