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L’intervista

“Un Ateneo sostenibile, inclusivo e interdisciplinare”: la sfida di Caterina Rizzi, candidata a rettore

Ci sono nuove sfide: “L’internazionalizzazione, il potenziamento delle infrastrutture, il supporto alla ricerca attraverso la partecipazione ai bandi europei”

Bergamo. Indipendente e autonoma nel compiere le proprie scelte, sempre pronta ad assumersi le proprie responsabilità e aperta alla condivisione delle idee con tutti. Caterina Rizzi, 63 anni, candidata alla carica di Rettore dell’Università di Bergamo per il mandato 2021-2027 si descrive così.

Laureata in Fisica, la professoressa Rizzi è docente UniBg dal 2001. Afferente al dipartimento di Ingegneria, insegna materie legate al disegno tecnico industriale e ai metodi e strumenti del ciclo di vita del prodotto.

La sua idea per il futuro dell’università è di un Ateneo “sostenibile, inclusivo e interdisciplinare”.

Per arrivarci, prima di tutto, bisogna rinnovare la didattica. “Dobbiamo potenziare l’offerta con nuovi corsi formativi, che siano in grado di distinguerci e di farci competere nel panorama nazionale, perseguendo la strada di corsi interdipartimentali e interateneo e della formazione di figure professionali”.

Inoltre, le modalità stesse del fare didattica che si sono avvicendate negli ultimi due anni di pandemia dovranno essere riviste. “È stata un’esperienza importante con risultati importanti. Abbiamo appreso nuovi metodi e strumenti, ma dobbiamo valutare come questa didattica possa continuare ad offrire il proprio contributo in maniera efficace. Certamente può essere integrata. La riorganizzazione della didattica sarà infatti una delle prime attività alle quali mi dedicherò”. Intanto continuerà il supporto agli studenti con servizi dedicati e favorendone la formazione attraverso i programmi già presenti (come il Top10 Student Program e il percorso di Dual Career) e con l’aggiunta di nuovi, come il Boot Camp.

Nel processo di crescita di UniBg – così come in tutte le fasi della vita universitaria – la collaborazione e la comunicazione dovranno avere un ruolo chiave. “Personale, docenti e studenti devono interagire. Dobbiamo creare una comunità dove tutti possano esprimere le proprie potenzialità e valorizzare le loro competenze”.

L’Università, ribadisce Rizzi, ha ottenuto in questi anni risultati più che positivi crescendo significativamente. Ma ci sono nuove sfide: “L’internazionalizzazione, il potenziamento delle infrastrutture, il supporto alla ricerca attraverso la partecipazione ai bandi europei”. Proprio sulla ricerca Rizzi concentra la sua attenzione. “Dovremo avere la capacità di creare un collegamento stabile con i nostri donors per promuovere la ricerca, mettendo a punto una piattaforma per valorizzare le iniziative sul territorio”.

Sull’esito dell’elezione non si sbilancia: “Stiamo a vedere, non dico nulla” dice col sorriso. Ma, assicura: “Metterò a disposizione tutta la mia esperienza, la mia passione e determinazione”.

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