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Top & flop

Beto rende indigesto il pranzo nerazzurro

Per finire sul corner meglio non infierire: tra la stasi dei tre che controllano Beto saltare indisturbato e l'uscita di Musso c'è l'imbarazzo totale.

Doccia fredda per i bergamaschi. Gelata per innumerevoli motivi. Un pareggio che risuona come un ko e ricorda le gare post-Champions della scorsa stagione (vedi Atalanta-Hellas 0-2). E nel lunch match del Gewiss Stadium per la squadra di Gasperini vi sono alcuni alibi validi e altri che non reggono.

Gli alibi validi sono abbastanza noti: troppi infortuni (poltre a Demiral anche Maehle out per problema intestinale) e le tante gare da giocare con le stesse pedine. Gli alibi invece futili sono il gioco difensivo dell’Udinese. In primis perché ogni formazione cerca il miglior modo per affrontare e fermare l’avversario, ma soprattutto perché proprio quando l’Udinese è uscita dal guscio, l’Atalanta aveva esaurito le energie e non è stata capace di azzannare il match, nemmeno con le sostituzioni.

I neroazzurri hanno condotto la gara per lunghi tratti con un possesso palla gigantesco (alla fine sarà del 69% ma per tratti della gara ha toccato il 75%), che è risultato nel primo tempo molto sterile, molto orizzontale e poco verticale grazie in modo particolare alla compattezza dei bianconeri. Nell’unica chance vera la Dea non è nemmeno fortunata in quanto Ilicic colpisce di prima verso la porta con la palla che finisce prima sul palo e poi sulla schiena di Silvestri senza varcare la linea.

La rete di Malinovskyi scardina la cassaforte di Gotti, ma è proprio qui che gli orobici prima appaiono imprecisi nei passaggi finali poi nel finale non riescono a tenere palla finendo per schiacciarsi troppo. Beto pareggia siglando quella che è a tutti gli effetti una beffa giusta contro la quale i padroni di casa possono solo recriminare con loro stessi.

Gasp e i suoi baldi uomini dovranno rimboccarsi bene le maniche, attualmente la Dea per troppi motivi non è da primi 4 posti, ma ha comunque un punto in più rispetto allo scorso anno. Ogni anno guadagnarsi la Champions è sempre più difficile, ma la classifica tolte Napoli e Milan è ancora cortissima. A Genova serviranno risposte positive!

TOP E FLOP

Analizzando le prestazioni dei singoli Lovato ha tenuto bene soffrendo nel finale con l’ingresso di Success, Malinovskyi fino alla perla del gol era risultato parecchio fumoso, Zapata verrà selezionati ai Giochi Olimpici nella specialità lotta per quanto ha dovuto sbracciare con un Nuytink che lo ha pedinato in ogni centimetro di campo. Pezzella non è chiaramente Gosens e non offre la sua vasta gamma di qualità ma suda la maglia e ci mette impegno, cosa che esempio i cambi han fatto poco.

Nelle ultime due stagioni i giocatori che subentravano erano decisivi e apportavano le giuste energie per finire in crescendo il match. Posti tutti gli alibi di infortuni e condizione già spiegati, in questo inizio di campionato lo sono stati molto poco.

Per finire sul corner meglio non infierire: tra la stasi dei tre che controllano Beto saltare indisturbato e l’uscita di Musso c’è l’imbarazzo totale.

LE PAGELLE

Musso 5,5
Lovato 6
Palomino 6,5
De Roon 6
Zappacosta 6
Freuler 6
Pasalic 6,5 (Koopmeiners 5,5)
Pezzella 6
Malinovskyi 6 (Scalvini SV)
Ilicic 6,5 ( Miranchuk 5,5)
Zapata 6,5 (Muriel 5)

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