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Cinema

La recensione

“Venom 2”: Il deludente ritorno della guerra tra simbionti

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del 'protettore letale' Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. Diretto da Andy Serkis, tra i protagonisti anche Michell, Naomie Harris e Woody Harrelson, nel ruolo del villain Cletus Kasady/Carnage

Titolo originale: Venom: Let there be Carnage

Regia: Andy Serkis

Durata: 96’

Genere: Azione

Interpreti: Woody Harrelson, Naomie Harris, Tom Hardy, Michelle Williams, Stephen Graham

Programmazione: Cinema

Valutazione IMDB: 6.4/10

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=72fjFzUHWPc

Nel 2021 il detective Mulligan (Stephen Graham) contatta il giovane giornalista Eddie Brock (Tom Hardy) per intervistare Cletus Kasady (Woody Harrelson), un noto serial killer che nel tempo si è contraddistinto per via di crimini terribilmente efferati. L’omicida al momento infatti si rifiuta di parlare con chiunque non sia Brock e quest’ultimo, godendo dei superpoteri del simbionte alieno che lo abita, riesce a carpire dal colloquio il luogo dove Cletus ha occultato i cadaveri delle sue vittime. L’uomo viene quindi condannato all’iniezione letale ma, dopo aver invitato Eddie ad assistere alla sua esecuzione, inizia ad insultarlo pesantemente, scatenando la furia di Venom che lo attacca. Nel tentativo di liberarsi Cletus morde la mano del ragazzo, ingerendo così una piccola quantità di sostanza aliena ed iniziando a sviluppare un proprio simbionte di colore rosso. L’entità non identificata in questione prende il nome di Carnage e, di comune accordo con l’umano che lo ospita, annuncia che il suo obiettivo è quello di affermarsi come assoluto dominatore della sua specie.

Secondo capitolo della saga sull’antieroe Marvel più amato e temuto degli ultimi 15 anni, “Venom: La furia di Carnage” è un film diretto da Andy Serkis che si colloca all’interno del neonato “Sony’s Spider-Man Universe”, franchise e universo condiviso incentrato su una serie di film di supereroi prodotti dalla Columbia Pictures in associazione con Marvel Entertainment. Riportando sul grande schermo uno dei supereroi più scanzonati e comicamente maldestri di tutto il panorama cinematografico, “Venom 2” trova saldamente spazio all’interno degli argini delineati dal primo capitolo della saga, mantenendo, nel bene e nel male, gli stessi punti cardine. Se infatti sono da elogiare i comparti tecnici e grafici del film, accattivanti e davvero azzeccati soprattutto nel design rosso sangue del nuovo simbionte, al contrario sono da bocciare pesantemente trama, sceneggiatura, e caratterizzazione dei personaggi, ancora una volta votata al macchiettistico e al ridicolo, dove il leggero è fuori luogo e il comico non fa quasi mai ridere.

Posizionandosi agli antipodi rispetto alla sua controparte fumettistica, il Venom di Serkis si lascia troppo spesso andare alla facile gag o alla battutina che ammicca al pubblico giovanissimo, facendo eccezione solo in qualche sparuta scena splatter che però non funge in alcun modo da bilancia per quanto visto fino a quel momento. Toni scanzonati all’eccesso, battute imbarazzanti e una regia frettolosa che corre all’impazzata per cercare di raccontare quanto più possibile nel breve spazio concessole (Venom 2 è infatti il cinecomic più corto della storia), sono solo alcuni dei gravi problemi strutturali che affliggono il lungometraggio, traducendosi di riflesso in dei personaggi vuoti e mal caratterizzati, definibili al più come manichini non valorizzati che, soprattutto nel caso dell’antagonista, potevano e dovevano essere sviscerati meglio.

Bocciato su tutta la linea, il secondo film dell’universo supereroico targato Sony paga pesantemente la scelta stilistica che sta alla base dell’intero progetto, accontentando tutti coloro che si aspettavano un nuovo personaggio colorato da poter comprare sotto forma di peluche o gadget, ma lasciando una grande amarezza in quelli che speravano in un passo un po’ più coraggioso.

Battuta migliore: “Eddie Brock… voglio raccontarti la mia storia”

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