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La manifestazione

“Treno sì, ma non così”: in 250 in piazza per dire no al collegamento Bergamo-Orio fotogallery

Corteo di protesta da parte del Comitato di Boccaleone lungo le vie del quartiere: slogan, striscioni e una finta bara portata a spalla

Bergamo. “Treno sì, ma non così”, “Noi facciamo resistenza”, “Muro no!”. Questo sono gli slogan urlati dai cittadini del quartiere di Boccaleone che lunedì hanno preso parte alla manifestazione indetta per protestare contro il progetto del treno per Orio.

Circa 250 persone si sono date appuntamento alle 16.30 al piazzale delle poste di Boccaleone. Il corteo, sorvegliato da una ventina di poliziotti, carabinieri e agenti della Polizia locale, è partito con in testa una finta bara con la scritta “Il CdQ piange il quartiere”, a simboleggiare la morte di Boccaleone nel caso, secondo chi ci abita, venisse approvato il progetto del collegamento per l’aeroporto così come pensato da Rfi, dall’Amministrazione comunale e dalla Regione.

Il comitato si sta battendo da tempo per convincere chi amministra a accogliere le sue proposte, necessarie a rendere questa trasformazione urbanistica meno impattante su questa zona periferica della città e per salvaguardare, se non accentuare, il collegamento tra Boccaleone e la Clementina.

In testa la presidente Danila Maida: “Siamo già scesi in piazza a maggio e non escludiamo altre manifestazioni, se non verremo ascoltati. Il progetto così com’è offende una parte della città, un quartiere che già ha sopportato tanto. Non siamo contro il treno per Orio, sia chiaro, riteniamo sia un’opera utile. Chiediamo solamente che la popolazione venga coinvolta nella progettazione, che vengano tenute in considerazione le nostre esigenze e ciò che proponiamo, come l’interramento parziale del treno che eviterebbe la realizzazione di sottopassi, poco sicuri e fonte di degrado”.

Una delle principali questioni che muove Rfi, Comune e Regione a spingere sull’approvazione del progetto riguarda i finanziamenti: “Dicono che se non procediamo in fretta verrebbero persi i finanziamenti stanziati per le olimpiadi. Nutriamo qualche speranza perché i lavori, secondo il loro cronoprogramma, sarebbero dovuti iniziare a settembre e invece il progetto è fermo da un anno al Ministero dell’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale. Quindi, ritardo per ritardo, chiediamo di rivederlo”.

Al corteo anche Igor Trocchia, l’allenatore nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica: “Abito a Boccaleone e lo scorso marzo ho scritto a Mattarella esponendo il problema del mio quartiere, ma ad oggi non ho ricevuto risposta. Siamo già rimasti scottati nel 1990 con le opere, come il rondò dell’autostrada, legate ai Mondiali di calcio, la stessa cosa sta succedendo ora con le Olimpiadi. La paura è quella che pur di fare i lavori vengano fatti male”.

Il corteo, dov’erano presenti anche molte famiglie con bambini, si è snodato tra le vie del quartiere: via Boccaleone, via Capitanio dove diverse persone si sono affacciate ai balconi per dare il loro sostegno a distanza, via Rosa, via Piatti, via Rovelli.

Ora il comitato resta in attesa di un cenno da parte delle Istituzioni e assicurano: “Se non ci ascoltano la protesta non si fermerà”.

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