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Il film sul massacro del circeo

“La scuola cattolica e la censura che genera ignoranza”: la riflessione del giovane attore

Alessandro Cantalini, nel ruolo di Picchiatello "Pik" Martirolo, ha commentato la scelta di vietarlo ai minorenni

Fa discutere la censura al film “La scuola cattolica”, uscito il 7 ottobre ed ispirato al Massacro del Circeo. Nella pellicola, che vede alla regia Stefano Mordini, recita anche il giovane attore aquilano Alessandro Cantalini, nel ruolo di Picchiatello “Pik” Martirolo. Sul tema, si è lasciato andare ad una riflessione.

La decisione di imporre il divieto agli under 18 è stata presa dalla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, con la seguente motivazione: “Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti”.

Il film – sostiene la Commissione – equipara vittime e carnefici, mostra gli assassini come persone incapaci di intendere e volere, ragazzi che non sono in grado di capire la realtà. Ma è davvero così?.

 

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“La censura – sostiene a proposito Cantalini – genera ignoranza. Sono della convinzione che un qualsiasi essere umano abbia il diritto di assimilare quanto più possibile da un’opera d’arte  – che sia un libro, un film, un dipinto, un brano musicale – per trarne un’idea propria.

Secondo quale criterio un adolescente minorenne non dovrebbe guardare questo film? – si domanda l’attore -. Donatella Colasanti (sopravvissuta al massacro del Circeo nell’ottobre 1975, ndr) aveva 17 anni, e questo ‘film’ lo ha letteralmente vissuto sulla sua pelle.

Molte persone – aggiunge – vedono nella pellicola “una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima (Bene) e il suo carnefice” (Male), (nonostante Mordini stesso abbia sottolineato più volte di non voler esplicitare la violenza per evitare che Angelo Izzo potesse passare erroneamente come un Eroe, delineandone così un immagine sbagliata e distorta).

Questa presunta immagine sarebbe scaturita da un dialogo tra un professore e i suoi alunni, che vede una riflessione paradossale su Dio, e sul Bene e il Male.

 

Alessandro Cantalini
Alessandro Cantalini in una scena del film

 

Cantalini conclude la sua riflessione rivolgendo ai censori “lo stesso paradosso proposto nella suddetta scena: ‘Chi è la vittima? Gesù? O l’aguzzino, sopraffatto dalla sua stessa malvagità? Chi è il colpevole? Il Peccatore? O Gesù, che servendosi della malvagità insita nell’essere umano, diventa un martire, facendosi idolatrare?'”

Quindi: “‘Chi è il colpevole? E chi è la vittima? Il film Censurato? O il censore, che nasconde un messaggio importante e significativo che il film vuole trasmettere. Il Censore in fondo, censurando non si pone sullo stesso piano di ciò che censura?'”.

Nonostante ciò, posso dire di voler ringraziare questa censura per aver “promosso” il successo del film, stimolando, al contrario, nei giovani la curiosità e l’interesse nel volerlo vedere, nel voler sapere…”.

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