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“La scuola cattolica”: alle radici del massacro del Circeo

Nella Roma altolocata vigono una serie di ferree regole di comportamento di matrice cattolica, imposte dai genitori ai figli in modo da tenerli lontani dai tumulti che in quegl’anni stanno scuotendo l'Italia. Questo però non fa altro che accrescere in loro una forte frustrazione che sfocerà in un terribile delitto nel 1975

Titolo: La scuola cattolica

Regia: Stefano Mordini

Durata: 106’

Genere: Drammatico

Interpreti: Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Luca Vergoni, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio

Programmazione: Cinema

Edoardo Albinati è un giovane romano benestante che frequenta l’Istituto San Luigi, una scuola esclusivamente maschile di stampo fortemente cattolico. Tra i compagni del ragazzo trovano posto i personaggi più disparati, condividendo in toto un’educazione completamente improntata (in teoria) al rispetto del prossimo, all’aiuto del più debole e alle opere di carità disinteressata. Fra loro sono senz’altro degni di menzione Salvatore Izzo, fratello del più smaliziato Angelo, Gioacchino Rummo, nato e cresciuto in un ambiente bigotto all’estremo, Gianni Guido, amico di Angelo con un padre violento e poco avvezzo alla compassione e Andrea Ghira, anche lui tanto benestante quanto testardo e pieno di sé.

Edoardo è però diverso dai compagni e fin da piccolo non può fare a meno di osservarli in modo distaccatamente scientifico, capendo anzitempo che quella ferrea cortina di regole che guidano la vita di ognuno di loro non fa altro che incattivirli, reprimendo continuamente ogni loro ambizione o fantasia, spingendo così il giovane branco a sottomettere i più deboli, in un moto continuo di violenta ribellione contro la società.

Sin da subito è palese come il fragile equilibrio di quel modello educativo sia destinato a implodere in breve tempo, ma nessuno dei giovani sarà pronto a quello che, in una notte di settembre del 1975, passerà alla storia come “Il massacro del Circeo”.

scuola cattolica circeo

 

Lungometraggio del 2021 diretto da Stefano Mordini e tratto dall’omonimo romanzo vincitore del premio strega nel 2016 scritto da Edoardo Albinati, “La scuola cattolica” è un dramma che, passo dopo passo, riscopre le tragiche radici storiche e sociali che, in forma estrema, hanno portato a sevizie, stupri, aggressioni e ad un omicidio. Partendo infatti dall’esplorazione della vita dei ragazzi romani in età scolare, comprendendo anche alcuni piccoli drammi come il primo approccio con il mondo femminile, Mordini dipinge fedelmente una realtà brutale, omertosa e ricchissima di incongruenze, terreno fertile per una serie di gravi misfatti spesso impuniti o insabbiati.

Portando in scena un folto gruppo di attori nostrani di primo livello tra cui senz’altro spiccano Benedetta Porcaroli, Luca Vergoni, Riccardo Scamarcio e Giulio Pranno, durante il film verranno a delinearsi con cura maniacale i profili psicologici di ognuno dei tre criminali protagonisti delle violenze, dando allo spettatore uno sguardo importante anche su Rosaria e Donatella, vittime del massacro, che fungono da alpha e omega nell’arco narrativo del lungometraggio.

Di grande impatto sarà soprattutto la ricostruzione del delitto vero e proprio che, a ragione, fa guadagnare al film il famigerato “V.M. 18”, senza comunque risparmiare scene forti e violente anche nella restante parte del film, il tutto accompagnato ossimoricamente da “La collina dei ciliegi” dell’immortale Lucio Battisti.

Battuta migliore: “Per subire il male ci sarà pur bisogno di qualcuno che lo commetta”

 

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