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Il dono

Il poliziotto guarito dopo l’incidente: “Una carrozzina per dire grazie ai miei Angeli”

L'ispettore Omar Turani, dopo un gravissimo incidente, con l'aiuto dei colleghi ha comprato una sedia a rotelle motorizzata per la Riabilitazione del Papa Giovanni

Bergamo. “Ed è anche così che i poliziotti di Bergamo e i loro amici sono insieme tra la gente e per la gente”. Questa frase è incisa su una placchetta dorata posizionata su una carrozzina motorizzata della Casa degli Angeli di Mozzo, il reparto distaccato di Riabilitazione dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.

Perché qui Omar Turani, 47 anni, ispettore di Polizia della questura di Bergamo, ha trascorso più di un mese in seguito ad un grave incidente stradale. Un soggiorno forzato che lo ha profondamente toccato, tanto che ha voluto dimostrare, attraverso una donazione, la sua gratitudine per le cure ricevute e la solidarietà a coloro che si ritrovano ad affrontare un percorso di guarigione simile al suo.

“Il 25 settembre 2018 stavo andando al lavoro in sella alla mia bici da corsa – racconta -. Erano le 6.15 del mattino e a Trescore sono stato investito da un automobilista che non ha rispettato uno stop. Sono entrato subito in coma, ma per mia fortuna passava un’auto medica con a bordo un medico rianimatore: mi hanno intubato sul posto e mi hanno trasferito al Papa Giovanni con l’elisoccorso. Sono stato operato d’urgenza, mi sono risvegliato dopo 12 giorni. Sono rimasto in terapia intensiva per tre settimane, altre tre in neurochirurgia e più di un mese alla Casa degli Angeli per la riabilitazione”.

Qui ha conosciuto tante persone, ognuno con la sua storia di sofferenza, qualcuno è riuscito a tornare come prima, qualcun altro no. “Dopo questa esperienza ho deciso di fare una donazione e inizialmente ho pensato a una cyclette per la ginnastica passiva. Ne ho parlato con il personale che mi ha indirizzato sulla carrozzina motorizzata: a loro serve per aiutare chi ne ha bisogno a fare pratica. Così mi sono adoperato per acquistarla”.

I soldi dell’equo indennizzo – così viene chiamato – però non erano sufficienti. Turani ha deciso di invitare un gruppo di colleghi a cena per festeggiare la sua guarigione e in quell’occasione ha preparato una cassettina per raccogliere le donazioni: “Ognuno ha partecipato come poteva e una volta acquistata la carrozzina, ho fatto applicare la targa come riconoscimento nei confronti di tutti coloro che hanno preso parte alla colletta”.

Ora l’ispettore è tornato in servizio: “Purtroppo, dopo l’incidente, non posso più lavorare sulla strada. Ho fatto parte della Digos, della Narcotici di Milano, della Squadra Mobile di Bergamo e amavo profondamente il mio lavoro in prima linea, a contatto con la gente. Ora sono alla Divisione Anticrimine, mi trovo bene ma non è la stessa cosa dato che sono in ufficio”.

Una ruota della bicicletta e il casco che Omar Turani indossava il giorno dell’incidente, e che gli ha salvato la vita, sono in bella mostra su uno scaffale del bar Vitto 34 di via Suardi, vicino alla Questura. La proprietaria le ha volute esporre come monito alla prudenza per tutti i clienti e per ricordare una storia che, dopo tanto dolore, tutto sommato ha avuto un bel finale.

 

bar vitto 34

 

 

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