Caravaggio. Una battaglia a colpi di… mestolo. Si chiude così la campagna elettorale dei candidati sindaco in vista del ballottaggio di domenica e lunedì. Claudio Bolandrini con polenta e gorgonzola, Giuseppe Prevedini con una castagnata.
Venerdì 15 ottobre, il leader della Lega Matteo Salvini ha fatto tappa a Caravaggio per supportare Prevedini (sostenuto anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia). A salutarlo, in piazza, c’era anche il sindaco uscente Bolandrini (appoggiato da due civiche e dal Pd).
Il segretario del Carroccio è arrivato intorno alle 9.30 al mercato di Caravaggio, dove ha registrato un appello al voto insieme a Prevedini. “Qui c’è una bella squadra, con gente di esperienza – ha detto Salvini -. Il ballottaggio è come i calci di rigore in finale di Champions: è voto su voto”. Proprio per questo, Prevedini non ha risparmiato l’ennesima frecciata a Carlo Mangoni, defilatosi dal centrodestra alla vigilia delle amministrative e che al ballottaggio ha scelto di appoggiare Bolandrini. “Qualcuno ci ha tradito – le sue parole -, ma ora dobbiamo riprenderci Caravaggio”. La sera era atteso anche il Ministro della Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, costretto all’ultimo a dare forfait.
In questi giorni, le polemiche non sono mancate. “Ho letto attentamente la dichiarazione di Prevedini, tra le righe ci leggo tanta ira, rabbia fino a rasentare la cattiveria – ha replicato Mangoni -. L’incontro avuto con lui per trovare un accordo sul ballottaggio è stato a senso unico. Mi ha proposto la poltrona di vicesindaco e due per gli assessori. Non è questo quello per cui ci siamo impegnati, la nostra dignità non si compera con le poltrone”.
“La scelta di Mangoni mi pare umanamente comprensibile – ha invece commentato Bolandrini -, ma anche logica dal punto di vista politico, poiché in linea con l’affermazione del civismo al primo turno di consultazione”. Al voto del 3-4 ottobre, il sindaco uscente aveva ottenuto il 39,88 % delle preferenze, Prevedini il 31,73% e Mangoni il 25,17%.
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