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Voglia di cultura

BergamoScienza: “Straordinaria partecipazione all’edizione 2021”

Chiude domenica 17 il festival di divulgazione scientifica. La presidente Ravasio: "Tante persone collegate on line ma anche tornate nelle sale e in piazza, disciplinate, con green pass e mascherine"

Bergamo. Si conclude domenica 17 ottobre, la XIX edizione del festival di divulgazione scientifica BergamoScienza. Per 17 giornate ha indagato in 97 eventi ‒ aperti dal concerto inaugurale di Stefano Bollani ‒ il mondo della scienza con uno sguardo trasversale e pluriprospettico, con contributi di altissima qualità e con un linguaggio accessibile ai non addetti ai lavori.

BergamoScienza, animata fin dai suoi primi passi dall’ambizione di appassionare al sapere scientifico il più largo numero possibile di persone, in particolare i giovani, ha acceso i riflettori sui temi cruciali del nostro tempo ‒ con un’attenzione alla sostenibilità della vita sul nostro pianeta – indagando in 18 conferenze i nuovi territori che la scienza si appresta a esplorare e le frontiere che si prepara a superare grazie all’innovazione tecnologica.

E lo ha fatto attraverso voci di straordinari esperti di discipline diverse, nazionali e internazionali, tra cui Sir Paul Nurse, Premio Nobel per la Medicina 2001, che chiuderà domani alle ore 17 la manifestazione con la lectio Che cos’è la vita.

La straordinaria partecipazione del pubblico, che ha riempito la tensostruttura di Piazzale degli Alpini, la platea del Teatro Sociale e il Centro Congressi Giovanni XXIII, ha testimoniato il desiderio di persone di ogni età, di ritrovarsi e di condividere momenti di approfondimento culturale.

Palese è stata la voglia di tornare a rivivere il calore di una comunità apparentata dalla cultura, strumento
fondamentale di socialità. Raffaella Ravasio, presidente dell’Associazione Bergamoscienza ha commentato: «La gente vuole parlare di scienza, se è scienza vera, senza blabla. Me lo dice la partecipazione allegra a questa edizione, con tante persone collegate on line ma anche tornate nelle sale e in piazza, disciplinate, con green pass e mascherine, a occupare i posti disponibili. E anche sotto la pioggia, con la voglia di esserci, di incontrarsi, di sbirciare con BergamoScienza là dove si costruisce il futuro. Anche quest’anno il festival, forse come non mai, è stato fare conoscenza e festa insieme, con una nuova consapevolezza delle sfide ma anche delle opportunità che la ricerca scientifica e tecnologica ci mette fra le mani e che spetta a noi cittadini e cittadine usare bene».

Al pubblico del festival, ormai sempre più numeroso sul web, sono stati proposti eventi anche online: 13 spettacoli, 55 laboratori, 4 visite in luoghi di eccellenza produttiva che hanno fatto dell’innovazione la loro cifra distintiva (ABB, Brembo, Radici Group, Montello) e 4 tour virtuali in istituzioni culturali ‒ come i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il Zentrum fur Kunst und Medien a Karlsruhe, l’interferometro Virgo ‒ o nel deserto di Atacama per ammirare un cielo unico al mondo che ha saputo emozionare i partecipanti con un grande spettacolo della scienza. Nel
programma anche 2 mostre allestite in città (Controfigure. Cellule, tessuti e le loro imitazioni e A che punto è la notte?). Tutti gli eventi si possono rivedere sul canale Youtube del Festival.

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