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A fontanella

“Sesso in cambio di soldi a un giovane ospite della comunità”: padre Zanotti a processo

Denunciato dal ragazzo, che ha ripreso un paio di episodi con il cellulare e una volta sarebbe stato costretto a prendere Viagra, il religioso respinge le accuse

Bergamo. Avrebbe abusato di un giovane ospite della sua comunità di Fontanella. Con questa accusa il giudice per le indagini preliminari Alessia Solombrino ha rinviato a giudizio padre Antonio Zanotti, frate cappuccino di 73 anni, fondatore e guida spirituale della cooperativa Oasi 7 di Antegnate e della Rinnovamento di Fontanella onlus, per la quale ha già patteggiato 4 anni (diventati definitivi) per la truffa dell’accoglienza dei migranti.

Stavolta i fatti sarebbero avvenuti nel centro di Fontanella. Secondo l’accusa coordinata dal pm Maria Esposito, il religioso approfittando della sua posizione di comando avrebbe costretto un ragazzo straniero a subire atti sessuali, dal 2015 al 2018, con “cadenza quasi quotidiana, in un’occasione facendogli assumere anche del Viagra”. Abusi che sarebbero avvenuti “in cambio di denaro, oggetti in oro, viaggi o altri favori”.

Scene che il ragazzo avrebbe anche ripreso con il cellulare in un paio di occasioni, con i filmati che ora avallano le sue dichiarazioni nella denuncia presentata ai carabinieri di Roma dove si è trasferito dopo aver lasciato la comunità Oasi 7.

Ai carabinieri Padre Zanotti, difeso dall’avvocato Rosario Minniti, ha raccontato la sua versione dei fatti, nella quale si dice “vittima e costretto a fare tutto ciò che desiderava il ragazzo per evitare che spaccasse tutto”.

Ma nell’udienza di martedì, alla quale non era presente il religioso alle prese con problemi al cuore, il gip non ha creduto alle sue parole e l’ha rinviato a giudizio. La prima udienza è in programma a marzo.

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