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La campagna

Antinfluenzale, i farmacisti: “Abbiamo le dosi, aspettiamo il via libera dalla Regione”

Il dottor Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Bergamo, traccia il punto della situazione della campagna vaccinale contro l'influenza

Bergamo. “Abbiamo i vaccini, le dosi sono arrivate e le stiamo conservando nei frigoriferi: siamo pronti per cominciare le somministrazioni, aspettiamo il via libera dalla Regione per procedere”. Così il dottor Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Bergamo, traccia il punto della situazione in merito agli inizi della campagna antinfluenzale.

Quest’anno anche le farmacie saranno protagoniste delle vaccinazioni contro l’influenza: i vaccini potranno essere eseguiti dai farmacisti che hanno già completato l’iter formativo previsto per l’inoculazione del vaccino anti-Covid, cioè il corso di formazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Il servizio, usufruibile previa prescrizione medica, è dedicato in modo particolare alla popolazione attiva, cioè ai maggiorenni under 60, ma è accessibile anche alle categorie di pazienti a cui è sempre stato consigliato, ossia gli over 60 e i fragili (che potranno effettuarlo gratuitamente rivolgendosi al proprio medico di famiglia come avveniva in passato).
Abbiamo intervistato il dottor De Amici per saperne di più.

Quest’anno sarà possibile ricevere il vaccino antinfluenzale anche in farmacia, giusto?

Si, la legge dello Stato prevede che le farmacie siano tra i protagonisti della campagna antinfluenzale 2021/2022. A differenza dell’anno scorso sono state rifornite di vaccini, quindi la popolazione attiva, ossia le persone che non rientrano nelle categorie previste per la vaccinazione gratuita dal medico di famiglia (anziani e fragili) potranno effettuarli. È un’opportunità per estendere la base dei vaccinati rispetto agli over 60 e i fragili, che costituiscono le tipologie di pazienti a cui è sempre stata raccomandata. A questa considerazione, però, va aggiunto un distinguo.

Quale?

Gli over 65 verranno vaccinati come è sempre avvenuto, mentre l’anno scorso le persone tra i 60 e i 65 anni risultavano tra i destinatari della vaccinazione ma a causa della mancanza di dosi sono rimaste senza. Quest’anno lo scenario dovrebbe essere diverso perché la Regione ha comunicato di averne acquistato un numero sufficiente anche per questa fascia d’età. I vaccini ci sono, le farmacie li hanno ricevuti e li stanno conservando nei frigoriferi: per paura di rimanere scoperte li hanno pagati in anticipo e sono pronte per cominciare le somministrazioni.

La notizia è importante: i vaccini ci sono. Anche nella Bergamasca?

Si, i primi approvvigionamenti sono stati già eseguiti. La situazione è diversa dall’anno scorso, che è stato segnato dall’irreperibilità delle dosi: per esempio la cooperativa di lavoro delle persone con disabilità a Dalmine aveva dovuto acquistarli in Svizzera spendendo molto, mentre ora ha potuto procurarli in farmacia al prezzo stabilito dall’Aifa.

Chi potrà usufruire del servizio?

Ci dedicheremo in modo particolare alla popolazione attiva, cioè agli under 60 che vogliono vaccinarsi e sono muniti della prescrizione rilasciata dal proprio medico di famiglia. Gli over 60 e le persone fragili a cui l’antinfluenzale è sempre stata consigliata, invece, potranno effettuarla gratuitamente dal proprio medico di famiglia come avveniva negli anni precedenti oppure recarsi in farmacia, acquistare il vaccino ed effettuarlo direttamente lì previa prescrizione medica

Chi eseguirà la vaccinazione?

La novità di quest’anno è che le somministrazioni potrebbero essere eseguite non solo dal medico di base ma anche dai farmacisti che hanno già completato l’iter formativo previsto per l’inoculazione del vaccino anti-Covid, cioè il corso di formazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Dico potrebbero perché lo Stato ha introdotto questa possibilità ma stiamo ancora aspettando il via libera dalla Regione. In altre realtà come il Lazio sono già partiti, mentre in Lombardia non ancora: attendiamo comunicazioni a breve. Sono le regioni, infatti, a stabilire le normative che bisogna seguire e al momento non abbiamo ricevuto indicazioni in merito. In questa fase di pandemia, però, sicuramente l’impegno delle farmacie è importante.

Ci spieghi

Il coinvolgimento delle farmacie consente di aumentare la platea di chi somministra i vaccini e quindi la copertura della popolazione: considerando che il nostro supporto può essere utile, ci mettiamo a disposizione molto volentieri. I medici di famiglia potrebbero dedicarsi maggiormente ai più anziani e ai fragili, mentre noi agli altri: in questo modo viene facilitato il lavoro a tutti e si possono evitare le carenze di cui abbiamo subito drammaticamente le conseguenze l’anno scorso, quando non tutti i fragili sono stati vaccinati.

Qual è la tempistica indicata per effettuare l’antinfluenzale?

Statisticamente l’influenza arriva fra la seconda decade di novembre e il periodo di maggior incidenza prosegue fino alla fine di dicembre. L’andamento climatico incide molto: se le temperature sono miti arriva più tardi, altrimenti prima. Dopo aver effettuato la vaccinazione il nostro organismo necessita di 15 giorni per cominciare a sviluppare gli anticorpi: eseguirla rispettando questo lasso di tempo permette di avere una buona copertura anticorpale. Il periodo ideale, quindi, è dal 15 ottobre al 10 novembre ma, in relazione al clima, si può proseguire con le somministrazioni anche fino ai primi di dicembre.

Vaccinandosi più tardi la tempistica della copertura viene dilazionata?

No, vaccinandosi più tardi si è meno coperti a fronte di un’ondata influenzale perchè il corpo ha bisogno di 15 giorni per produrre gli anticorpi. Se, per esempio, effettuassi la vaccinazione i primi di dicembre e le temperature fossero già calate significativamente, l’influenza starebbe circolando e sarei in ritardo, quindi a rischio. Se, invece, le temperature fossero ancora piuttosto miti e a Natale bastasse indossare un maglioncino, la tempistica sarebbe ancora utile. Semplificando, potremmo dire che l’influenza si propaga con gli starnuti: se non facesse freddo non prenderei il raffreddore, non starnutirei e non diffonderei il virus, altrimenti è più facile che circoli. È sufficiente, infatti, che uscendo dalla palestra o dalla piscina senza aver asciugato bene i capelli, prendendo la pioggia perché mi sono dimenticato l’ombrello oppure bagnandomi i piedi perché magari nevica, mi possa raffreddare, starnutisca e diffonda il virus.

Il rispetto delle regole anti-contagio che abbiamo imparato ad adoperare sarà utile?

Si, indossare la mascherina e osservare il distanziamento sociale, sicuramente, sarà utilissimo anche per ostacolare la circolazione dei virus influenzali. L’anno scorso, infatti, non si sono diffusi nella popolazione attiva perché sono stati attuati questi accorgimenti.

Per concludere, quando si parla di popolazione attiva si considerano anche i minori?

La vaccinazione antinfluenzale per i minorenni resta a carico dei pediatri di libera scelta come avveniva negli anni scorsi ed è consigliata dai 2 anni in su.

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