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A bergamo

Sciogliere Forza Nuova: il Consiglio approva la mozione; la minoranza esce dall’Aula

Il testo è stato presentato da Francesca Riccardi del Pd e sottoscritto dalla maggioranza

Bergamo. Fuori dall’Aula e niente voto. Questa è la decisione dei consiglieri di minoranza rispetto alla mozione urgente, che ricalca quella nazionale, presentata nella tarda serata di lunedì in Consiglio comunale da Francesca Riccardi del Pd e sottoscritto da tutta la maggioranza.

Nel testo si condannano i fatti accaduti a Roma lo scorso 9 ottobre e si chiede lo scioglimento del partito di estrema destra Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista.

La discussione è andata avanti fino a dopo la mezzanotte: unanime la condanna agli atti di violenza e la solidarietà alla Cgil e al personale sanitario per gli attacchi subiti, ma sulla richiesta di scioglimento del partito di Roberto Fiore il Consiglio si è spaccato. Fino al gesto di uscita dall’Aula delle minoranze che non hanno partecipato al voto.

Andrea Tremaglia di Fratelli d’Italia ha definito gli avvenimenti “gravissimi. Anche a nome del mio partito ritengo gli episodi di violenza inaccettabili. Quello alla Cgil è stato un attacco increscioso e auspico come tutti una verifica seria a profonda delle colpe e delle responsabilità con conseguenti provvedimenti penali. Ma per quanto riguarda la mozione così com’è stata presentata riteniamo che una questione così delicata come lo scioglimento di un partito vada affrontata dalla magistratura. Per questo motivo scelgo di non prendere parte al voto”.

Gianfranco Ceci di Forza Italia è stato più duro: “La sinistra cerca di appioppare la responsabilità di quanto accaduto a forze democratiche. Essero pro o contro il vaccino non deve essere accostato agli atti di violenza che ci sono stati e che vanno condannanti. Nella democrazia dobbiamo accettare anche gli estremismi, che sono anche a sinistra, ci sono gli anarchici, i no tav, i no vax. Io non mi sento di esprimere un giudizio su una decisione che non è di mia competenza e voterò contro”.

Filippo Bianchi, appena passato tra le file di Fratelli d’Italia, rileva che “l’operazione mediatica e politica relativa alla vicenda ha messo in secondo piano il fatto che ci sono migliaia di persone che hanno manifestato correttamente in moltissime piazze italiane contro il green pass”.

Roberto Amaddeo della Lista Gori accusa la minoranza di ambiguità: “I responsabili di quanto accaduto a Roma appartengono ad organizzazioni di chiaro stampo fascista alle quali troppe volte si è strizzato l’occhio. Non bisogna essere ambigui ma prendere una posizione netta a chiara”.

Lo stesso pensa Roberto Cremaschi, di Ambiente Partecipazione e Futuro: “Nel 2003 Gianfranco Fini durante un viaggio a Gerusalemme ebbe il coraggio di condannare pesantemente il fascismo. Spiace che qui invece non si prenda una posizione univoca”.

Romina Russo del Pd ribadisce che “gli autori e i mandanti sono stati identificati, hanno nomi e cognomi, e fanno parte di organizzazioni di estrema destra”.

Il vicesindaco Sergio Gandi parla a nome della Giunta: “La presentazione di questo documento è un atto di grande civiltà e mi aspettavo più coraggio da parte dei consiglieri. È evidente che ognuno possa esprimere le proprie opinioni, ma la violenza non è ammessa e la sindrome del complotto che alcuni manifestano non ci sta portando da nessuna parte. La Costituzione vieta la ricostruzione del partito fascista, la legge Scelba punisce penalmente chi cerca di ricostruire il partito fascista e consente alla magistratura di sciogliere i partiti che si rifanno a questa ideologia. In casi di necessità o urgenza, come quello in questione, il Governo può esercitare questa funzione e noi, come consiglio comunale, firmando questo documento chiediamo che chi ne ha il potere ponga la giusta attenzione”.

Alla fine la mozione è passata con i soli voti della maggioranza.

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