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Bergamo

Insulto omofobo sull’auto dell’avvocato che si batte per il Ddl Zan: “Chi pensa di zittirmi così sbaglia”

Stefano Chinotti, 56 anni, è presidente del Comitato Pari Opportunità del consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bergamo: "Le mie battaglia non sono un mistero, chi è stato sapeva dove e cosa stava scrivendo"

Bergamo. “Se credono di mettermi a tacere così, si sbagliano di grosso”. Stefano Chinotti, 56 anni, è il presidente del Comitato Pari Opportunità del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo. Martedì mattina, 12 ottobre, nel ritirare la macchina dall’autolavaggio, si è accorto della brutta sorpresa: un insulto omofobo inciso sul passaruota.

È la prima volta che subisce un atto del genere. “Io sì, ma la stessa cosa è successa anche ad altre persone. Di sicuro – aggiunge – quella scritta sulla mia auto non è comparsa a caso. Da dieci anni mi occupo di pari opportunità e prendo le difese di persone omosessuali e transgender. Le mie battaglie non sono un mistero”.

Come quella per l’approvazione del Ddl Zan – il disegno di legge contro l’omotransfobia – che lo ha visto partecipare alle audizioni in Commissione Giustizia della Camera dei deputati. “Episodi come questo fanno capire che la strada è ancora lunga – prosegue Chinotti -. All’inizio, pensavo di avere semplicemente strisciato l’auto contro una pianta. Poi, quando ho realizzato ciò che era successo, devo ammettere che non mi ha fatto piacere. Sapere che ci sono persone che pensano di poter esprimere il loro punto di vista così, è a dir poco sconfortante”.

L’avvocato ha postato una foto dell’accaduto su Facebook, con un breve commento. “Ho dovuto prendere atto che tutto il nostro impegno per la parità è necessario. Ed ha anche un costo. E non mi riferisco a quello della sostituzione del paraurti”. Oltre un centinaio i commenti di solidarietà che ha ricevuto.

 

Solidarietà anche dal Direttivo della Camera Penale di Bergamo. “Siamo con te Stefano, contro ogni volgarità di parola e di pensiero e ti incoraggiamo a proseguire, con la pacata ma granitica fermezza che ti contraddistingue, nel cammino dell’impegno civile – hanno scritto in una nota i colleghi -. Una salita difficile, ma sempre più necessaria”.

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