Il 27 dicembre scorso era stato il primo vaccinato all’ospedale di Alzano, luogo simbolo della pandemia. Lunedì 11 ottobre Giuseppe Remuzzi ha ricevuto la terza dose e il siero antinfluenzale al centro vaccinale di Chiuduno.
Nell’occasione il direttore dell’Istituto Mario Negri ha spiegato l’importanza di questo passo e a chi è rivolta in particolare in questo momenti la terza dose: “È molto importante per alcune categorie. Per le persone che non hanno un sistema immunitario che non è così vivace come quella delle prosone normali, questi sono quelli che hanno avuto un trapianto di organo . Un situazione analoga è quella di certi pazienti affetti da tumore, anche se guariti. Po abbiamo persone con difetti del sistema immunitario. La terza dose è indicata anche per gli operatori sanitari, come me, perchè abbiamo contati con gli ammalati. Non è che chi ha fatto due dosi non può contagiare affatto”.
“Un’altra cosa importante da dire – prosegue il dottore – quando si dice che svanisce l’immunità, in realtà è quella umorale che svanisce, quella fatta dagli anticorpi. Ce n’è una che dura più a lungo ed è quella sostenuta da cellule della memoria. Cellule, chiamate linfociti, capaci di rispondere a una nuova sfida, di rispondere a uno stimolo con la produzione di anticorpi. Chi ha avuto due dosi non ha anticorpi ma queste cellule”.
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