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Bergamo segreta

La Torre del Galgario e la curiosa storia della struttura difensiva

L’ultimo baluardo delle Muraine

La Torre del Galgario è un punto di passaggio obbligatorio per tutti coloro che raggiungono Bergamo.

Posto nei pressi dell’omonimo convento, l’edificio rappresenta un vero e proprio simbolo di un’epoca ormai scomparsa con la distruzione delle Muraine.

Voluto dai Veneziani nella prima parte del Quattrocento, il mastio era infatti inserito nell’ampio sistema difensivo che un tempo proteggeva la parte bassa della città e comprendeva trentuno torri quadrate e sei porte fortificate a cui si aggiunsero in seguito il portello delle Grazie e quello di Zambonate.

La demolizione della cinta muraria avvenuta nella notte di Capodanno del 1901 non colpì la struttura che ha superato le difficoltà del tempo conservando il proprio fascino fra le proprie mura.

Costituita nella parte inferiore da un basamento scarpato in grossi blocchi di arenaria, la “torretta” si restringe risalendo verso la sezione sommitale coperta da mattoni e decorata da merlature guelfe.

Utilizzato per decenni come deposito di polvere da sparo, il fabbricato deve il proprio nome alla vicinanza con la Roggia Serio Grande e il torrente Morla, entrambi particolarmente ricchi di calcare.

L’elevata presenza di questo materiale nei corsi d’acqua influenzò il toponimo “Galgario” che deriverebbe infatti dal termine “calchera”, usato per definire i forni per la fabbricazione della calce individuabili nella zona.

Ultimo esempio di torre a forma cilindrica rimasta in città (quella del Cavettone venne distrutta all’inizio del Novecento), la fortificazione rischiò di scomparire nuovamente nel corso degli anni Quaranta.

La crescita del traffico cittadino nel Secondo Dopoguerra spinse infatti molti cittadini a richiedere l’abbattimento di quest’ultima, un appello che non venne tenuto in considerazione dalle autorità orobiche che preferirono preservare l’ultimo baluardo delle Muraine.

Fonti

Flavio Conti, Vincenzo Hybsch, Antonello Vincenti; I castelli della Lombardia; Novara; Istituto geografico De Agostini; 1990
Pilade Frattini, Renato Ravanelli; Il Novecento a Bergamo: cronache di un secolo; Novara; UTET; 2013

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