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Sorrisi in rosa

Tumore al seno: cento storie di donne che hanno vinto la battaglia

Per festeggiare i 5 anni del festival di Humanitas dedicato alla prevenzione senologica c'è "Sorrisi in fiore", il libro che raccoglie i messaggi di rinascita di ex pazienti, medici e ricercatori, anche da Bergamo

Bergamo. Dalla A di Adriana alla Z di Zaira: sono 100 le voci del libro “Sorrisi in Fiore” nato per celebrare i 5 anni di Sorrisi in Rosa, il Festival della prevenzione senologica di Humanitas che porta prevenzione e storie di rinascita da Torino a Bergamo, da Milano a Catania passando per Castellanza (Va).

“Sorrisi in Fiore”, presentato questa mattina con un evento streaming e un padrino d’eccezione, Gerry Scotti, raccoglie 100 racconti vitaminici, 100 pillole di quella sana energia femminile che sa far fronte alla malattia con la doppia C di Coraggio e Condivisione.

Tra le 100 storie raccolte nel libro ci sono anche le voci di tre incredibili donne, ex pazienti di Humanitas Gavazzeni.

Paola, insegnante di italiano e storia in un istituto tecnico di Bergamo, e presidentessa di Amiche per Mano asp, associazione di volontariato nata nel 2016 da donne e con donne che “resistono” al carcinoma mammario, in collaborazione con l’Unità Operativa di Senologia di Humanitas Gavazzeni a Bergamo.

Con lei, a raccontare la lotta per la vita insieme alla Breast Unit dell’ospedale Humanitas Gavazzeni, anche Claudia e Mara, vicepresidente di Amiche per Mano.

“Sorrisi in Fiore” raccoglie anche le testimonianze dei medici di Humanitas, come Massimo Grassi, senologo e direttore dell’Unità di Senologia e responsabile della Breast Unit dell’Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

“Sono fortunato di avere imparato e avere ancora tanto da imparare dalle donne – racconta il dottor Grassi nel libro – Con la loro voglia di combattere supportata dalla condivisione sempre più ampia della malattia stessa: ieri un tabù, oggi un nemico da abbattere”.

II libro, realizzato grazie al supporto di Rotomail, è disponibile sul sito www.sorrisinrosa.it per raccogliere fondi destinati ai progetti di Fondazione Humanitas per la Ricerca nell’ambito dei tumori tipicamente femminili.

La “Breast Unit” è un modello di assistenza specializzato composto da più unità operative in sinergia tra loro, che affronta e risolve in maniera moderna e oncologicamente corretta, ogni problema che la malattia mammaria presenta, con un dimostrato beneficio per ogni paziente.

Lo scambio di informazioni e le discussioni condivise, che riguardano ogni singolo caso trattato da una Breast Unit, consentono di mettere in atto il migliore piano terapeutico per la paziente, aumentare le probabilità di successo delle cure e ridurre al minimo gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati per la cura.

“É un dato certo che una paziente trattata in un ambiente specialistico come la Breast Unit abbia un risultato e una sopravvivenza migliore, sia in termini quantitativi che qualitativi perché è possibile garantire il meglio delle cure avendo un team di persone che si occupano della paziente. È dimostrato che quando un tumore al seno viene curato all’interno di una Breast Unit c’è una riduzione del 18% della mortalità a 5 anni. Numeri positivi riguardano anche i benefici psicologici che derivano da una migliore qualità della vita delle pazienti, che sentono di essere curate a 360°, e da un utilizzo più razionale ed efficace delle risorse”; spiega Massimo Grassi.

L’interdisciplinarietà rappresenta la forza delle Breast Unit: l’interconnessione tra i vari specialisti consente di rispondere in modo concreto e immediato alle esigenze delle pazienti con figure professionali dal il chirurgo senologo alla psico-oncologa e la Breast Care Nurse, infermiera specializzata che aiuta le pazienti e le loro famiglie a comprendere il linguaggio medico, a volte necessariamente tecnico, e ad affrontare una realtà che ha bisogno di punti fermi e chiari, con il compito di organizzare un percorso che sia di facile interpretazione per tutte le persone coinvolte e, soprattutto, per la paziente.

Sorrisi in Rosa è il progetto di prevenzione senologica nato cinque anni fa da un’idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della prevenzione, a partire dall’esperienza di donne protagoniste di storie di malattia, coraggio e rinascita. Anima centrale del progetto è da sempre la mostra, composta da ritratti fotografici e racconti, che ormai da 5 anni veste gli ospedali e i centri medici Humanitas Medical Care in tutta Italia.

Sorrisi in Rosa è parte di Pink Union di Fondazione Humanitas per la Ricerca, il progetto a sostegno della salute femminile e rappresenta l’impegno di medici e ricercatori che ogni giorno lavorano per migliorare la qualità della ricerca scientifica per la cura delle patologie tipicamente femminili. L’obiettivo principale è sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, sottoponendosi a controlli periodici e regolari.

Quest’anno, Sorrisi in Rosa supporta NEONOD2, lo studio della Breast Unit di Humanitas che coinvolge oltre venti centri di Ricerca in tutta Italia. Avviato nel 2020, lo studio è coordinato dal professor Corrado Tinterri, Responsabile della Senologia e direttore della Breast Unit di Humanitas, e dalla professoressa Marta Scorsetti, Responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia, e coinvolge pazienti con carcinoma mammario a isotipo infiltrante (ovvero invasivo dei tessuti circostanti) e linfonodi ascellari positivi. NEONOD 2 è il primo progetto multicentrico in Europa che valuta l’impatto della conservazione dei linfonodi con minimo residuo tumorale dopo chemioterapia preparatoria all’intervento chirurgico, con l’obiettivo di verificare la possibilità di evitare lo svuotamento ascellare. Questa diversa pratica chirurgica, come già dimostrato in uno studio precedente sul tumore alla mammella con macro-metastasi ascellari, è correlato a un netto miglioramento delle condizioni delle pazienti nel post-operatorio.

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