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Martedì sera

“D’incanto”: un corto racconta le meraviglie e i misteri del nuovo Teatro Donizetti

Oltre al teatro e alle sue bellezze, il corto, proiettato al Donizetti nella serata di martedì 5 ottobre, ha visto come protagonisti attori, musicisti, ballerini, molti dei quali talenti bergamaschi

Bergamo. Una grande festa, tra musica e arte dal vivo. Così sarebbe dovuto essere l’incontro tra il Teatro Donizetti e la sua grande famiglia, il popolo bergamasco, dopo tre anni di restauro. La pandemia ha impedito un festeggiamento di questa portata, ma l’entusiasmo non è mancato. Da parte della città, delle Istituzioni e della Fondazione Teatro Donizetti.

Non è mancato l’incanto. Vero e metaforico. Il “lancio” del nuovo Teatro Donizetti è stato accompagnato dalla realizzazione del corto cortometraggio “D’Incanto”, prodotto da NT Next – Evolving Communication e donato a Fondazione Teatro Donizetti e alla città di Bergamo. Una celebrazione del teatro e delle sue misteriose meraviglie.

“Settimana dopo settimana abbiamo imparato a convivere con un set in continua trasformazione. Quella che prima era una sala vuota, nella sessione di riprese successiva si presentava come un ambiente completamente rinnovato – ha raccontato Carlo Pedrali, fondatore di NT Next e produttore esecutivo del progetto – Abbiamo avuto il privilegio di vivere luoghi segreti e inaccessibili di del magnifico teatro”.

Oltre al teatro e alle sue bellezze, il corto, proiettato al Donizetti nella serata di martedì 5 ottobre, ha visto come protagonisti attori, musicisti, ballerini, molti dei quali talenti bergamaschi. Da Rebecca Feder, la protagonista del film, attrice di soli dodici anni, a Lucia Colosio, ballerina classica e neoclassica, che vanta numerose esperienze con compagnie prestigiose, come la Pavlova International Ballet Company, la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini. Da Jodi Pedrali, Dj, autore e produttore discografico, è stato un appuntamento fisso nelle ultime edizioni della Donizetti Night, a Mariacaterina Mambretti, ballerina cresciuta artisticamente al fianco di Cristina Zatti (esaminatrice della Royal Academy of Dance di Londra) e Michele Vegis (già ballerino del Teatro alla Scala di Milano). Al gruppo di giovani artisti si aggiunge anche Josef Edoardo Mossali, promessa della scena pianistica nazionale e internazionale.

Dopo ad averlo ammirato sul grande schermo, Josef ha dato prova delle sue grandi abilità di esecutore nella serata della proiezione, eseguendo a sorpresa la “Marcia”, tratta dalla Suite da concerto dello Schiaccianoci di Tschaikowsky , e la celebre “Campanella” di Liszt, una rivisitazione del movimento finale del Concerto per violino e orchestra n. 2 in Si minore di Paganini.

Il film, la cui regia è stata affidata a Daniele F. Rossi, è stato girato nell’arco di un anno, tra il 2020 e il 2021, in piena crisi sanitaria, una produzione lunga che ha coinvolto circa 100 persone, dalla crew, agli attori, passando per musicisti, ballerini, performer e comparse.

La pandemia e le condizioni particolari del teatro della città, bloccato dai già avviati lavori di ristrutturazione, sono stati lo stimolo per una produzione atipica, in un contesto sospeso: un cantiere isolato da ciò che imperversava nel mondo. La calma apparente della città e quella reale e incantata del teatro in ristrutturazione erano tanto simili quanto in conflitto, questa la dicotomia caratterizzante di una sfida che ha rimesso in moto un mondo fermo da troppo tempo. La produzione all’interno di un luogo isolato, come una bolla in mezzo alla pandemia, è stata di fatto l’opportunità per mettere in scena, all’interno del Teatro, quello che in altri palcoscenici non si poteva fare e soprattutto ha permesso di “vivere” la rinascita del teatro, l’evoluzione dei lavori, che facevano continuamente variare il set e la “direzione” narrativa.

«“D’incanto” racconta la meraviglia del teatro nelle nostre vite – commenta Michele Casarotto, Direttore Strategico e Creativo del progetto – È un progetto di ampio respiro che vuole veicolare la molteplicità dei linguaggi artistici attraverso diversi strumenti di comunicazione e interazione. In particolare, intende avvicinare i più giovani alle porte del teatro. La piccola protagonista della campagna ne è la dimostrazione: Rebecca, attrice bergamasca di 12 anni, si immerge nella magia del teatro con gli occhi delle future generazioni».

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