• Abbonati

Cinema

La recensione

“Space Jam 2”: classico d’animazione con nuove leggende dello sport

Quando LeBron James e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, l'uomo farà di tutto per tornare a casa sano e salvo al fianco dell’indisciplinata banda dei Looney Tunes

Titolo originale: Space Jam – A New Legacy

Regia: Malcom D. Lee

Durata: 116’

Genere: Animazione, commedia, sportivo

Interpreti: LeBron James, Don Cheadle, Khris Davis, Sonequa Martin-Green, Wood Harris

Valutazione IMDB: 4.5/10

Programmazione: Cinema

2021: il celebre fuoriclasse di basket LeBron James (interpretato da lui stesso) sogna per il figlio Dom (Cedric Joe) un futuro radioso da stella della pallacanestro statunitense. Per questo motivo l’uomo decide di iscrivere il ragazzo ad un campo estivo a tema sportivo per farlo maturare e migliorare, in modo che abbia la strada spianata per l’NBA quando avrà finito gli studi. Il giovane Dom però ha altri piani e, dopo aver declinato l’offerta del padre, si concentra sulla sua vera passione: la programmazione di videogiochi.

Un giorno i due James vengono invitati nella sede della Warner Bros. dove al campione viene suggerita una collaborazione con un’azienda tec proposta da Al-G Rhythm (Don Cheadle), un’entità computerizzata che controlla tutti i mondi e gli universi della Warner Bros. nel cosiddetto “Server-Verso”. LeBron rifiuta l’offerta preferendo dedicare il suo tempo alla pallacanestro mentre il figlio si mostra particolarmente interessato e ciò crea un diverbio tra i due. Dom quindi si allontana e raggiunge una strana stanza computerizzata, seguito dal padre ma, inavvertitamente, entrambi vengono risucchiati nel Server-Verso e si trovano faccia a faccia con lo stesso Al-G Rhytm che vuole vendicarsi del rifiuto ricevuto dal giocatore poco prima. Il prezzo della libertà dei due è semplice: LeBron, che intanto è stato catapultato nel mondo dei Looney Tunes, dovrà scontrarsi con l’IA computerizzato in una grande partita di basket dove tutto sembra essergli contro.

Space Jam: A New Legacy” è un lungometraggio del 2021 diretto da Malcom D. Lee e sequel del celeberrimo “Space Jam” del ’96 con protagonisti Michael Jordan e Bill Murray. Realizzato con una tecnica mista che fonde una pregevole animazione digitale in CGI con attori reali, il film segna il ritorno dell’innovativo sodalizio tra la casa di produzione cinematografica Warner Bros. e la National Basketball Association, rappresentata questa volta da atleti di primo piano come LeBron James, Klay Thompson, Chris Paul e tanti altri, a distanza di 25 anni dal suo predecessore. A pensarci bene si fa presto a passare da MJ a LJ.

space jam

 

Portando in scena una trama che ricorda molto quella del primo capitolo, “Space Jam: A New Legacy” decide al contempo di mettere al centro della narrazione il complicato rapporto parentale che si può instaurare tra un grande campione e suo figlio, troppo spesso schiacciato dal peso delle aspettative che tutti ripongono in lui. Crescere all’interno di un mondo sempre pronto a giudicarti in difetto dovendo anche gestire la pressione di un cognome importante come quello di “King James” saranno solo alcuni dei temi toccati durante la rocambolesca narrazione, inducendo di sponda anche una piccola riflessione sull’esposizione che i più piccoli hanno sul web.

Se però la trama dona numerosi spunti allo spettatore, quello che non convince a pieno è la storia in toto che, seppur con un comparto tecnico di superlativo qualità, non riesce mai a coinvolgere come il predecessore, muovendo costantemente i suoi passi in un canovaccio grigio a metà tra il sequel e il remake. Il leit motiv è quello di osare sempre ma mai eccessivamente per non discostarsi troppo dalla strada maestra, per intenderci. Arrivato nei cinema di tutto il mondo come nuovo classico dell’animazione cinematografica, ma risultato ai più come una semplice minestra riscaldata che, pur di stare al passo coi tempi, decide di schiacciare di forza quanti più elementi pop riesce all’interno di due ore di film, “Space Jam 2” si merita giusto la sufficienza, nulla di più e nulla di meno.

Battuta migliore: “Benvenuto King James, io sono il re di questo dominio”.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI