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Bassa

Ultimati i lavori alla roggia Martinenga, dissesto idrogeologico: le azioni di contrasto del Consorzio di Bonifica fotogallery

Gli interventi di ripristino della Roggia Martinenga hanno interessato i Comuni di Cavernago, Ghisalba, Martinengo, Cortenuova e Romano di Lombardia

Martinengo. L’antico sedime della roggia Martinenga è stato ripristinato e risagomato nel tratto ricompreso tra il punto di derivazione nel comune di Cavernago, presso Cascina Isotta, fino al “Fosso Bergamasco” in comune di Romano di Lombardia.
Due i principali obiettivi di quest’opera: evitare le esondazioni e garantire maggiore tutela ambientale.
Un intervento che va ad aggiungersi alla serie di importanti azioni messe in atto dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca per contrastare il dissesto idrogeologico su tutto il territorio di competenza.

Sabato 2 ottobre, al vallo colleonesco di Martinengo, si è tenuta l’inaugurazione della conclusione dei lavori alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.

Un progetto nato nel 2015, in occasione del 60° anniversario del Consorzio, che riguarda il territorio compreso tra cinque Comuni: Cavernago, Ghisalba, Martinengo, Cortenuova e Romano di Lombardia seguendo il corso della Roggia Martinenga, realizzata nel 1400 con la finalità di consentire l’irrigazione dei campi della Bassa Bergamasca. “Questo è un progetto che ha consentito di riqualificare nella sua quasi totalità tutto l’antico sedime di questa importante e antica roggia – dichiara il presidente del Consorzio di Bonifica Franco Gatti -. I lavori, per un valore di circa 3 milioni di euro, sono stati necessari per la riduzione del rischio idrogeologico e completamente autofinanziati dal Consorzio”.

Il ripristino della roggia Martinenga da Cavernago fino al Fosso Bergamasco a Romano di Lombardia consentirà di allontanare le acque meteoriche in esubero evitando sovraccarichi idraulici e garantirà, nella stagione non irrigua, una minima portata idrica negli alvei.

Nel settore meridionale del territorio di Ghisalba, l’antico sedime della Roggia Martinenga nel tempo si era progressivamente interrato, fino ad essere completamente dismesso e quindi non più utilizzabile. Per consentire una migliore gestione idrica e far proseguire il deflusso delle acque derivate dalla roggia in un nuovo sedime, è stato realizzato un altro canale, in parte a cielo aperto, costituito da murature in cemento armato e pietra, in parte coperto con la posa di tubazioni interrate e infine mediante l’adeguamento del reticolo idrico minore esistente. In territorio di Martinengo, è stato realizzato un nuovo canale di collegamento al Vallo Colleonesco che, attraverso un manufatto regolatore, è in grado di gestire le portate da scaricare nel Vallo stesso.

I lavori eseguiti nel tratto Sud hanno riqualificato e ricalibrato il tracciato della Roggia Vallo Colleonesco e del successivo reticolo idrico derivato, consentendo di risolvere alcune criticità e insufficienze idrauliche. Le principali tipologie di interventi sono stati: riprofilatura e adeguamento delle sezioni idrauliche di alvei in terra, posa di canalette prefabbricate in calcestruzzo, realizzazione di opere e manufatti in cemento armato e pietra nonché posa di tubazioni interrate.

Cenni Storici
La roggia nel 1473 fu acquistata dal condottiero Bartolomeo Colleoni, desideroso di far giungere le acque ai terreni posti nel proprio feudo nella pianura centrale bergamasca, che avevano il quartier generale presso i castelli di Malpaga e Cavernago. Alla sua morte avvenuta nel 1475, la roggia passò in eredità ai suoi nipoti, appartenenti alla famiglia dei Martinengo che ne mantennero la proprietà fino alla metà del XIX secolo, quando cedettero agli eredi del Principe Giovanelli di Venezia. Oggi il canale è gestito dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca.

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