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L'intervista

Elisa Balsamo e il capolavoro iridato: “L’Abbiamo dimostrato, il ciclismo è sport di squadra”

Il suo successo è il risultato frutto di un perfetto lavoro di squadra, ma anche di uno spirito di sacrificio che ha permesso alla cuneese in forza al team di Bottanuco di rialzarsi ogni volta

Le strade delle Fiandre sono spesso strette e nervose: domarle è infatti praticamente un’impresa da campioni.

I continui cambi di pendenza e le sconnessioni del pavè rendono i muri particolarmente affascinanti per gli appassionati di ciclismo, ma al tempo stesso una grande sofferenza per coloro che li devono percorrere.

La bellezza delle colline belghe sa però affievolire ogni dolore e regalare agli atleti più talentuosi l’opportunità di consacrarsi campioni. Come nel caso di Elisa Balsamo.

Fra le principali promesse del ciclismo femminile italiano, la portacolori della Valcar-Travel & Service ha compiuto il proprio salto di qualità sulle strade del Mondiale conquistando il titolo iridato a soli 23 anni.

Un risultato frutto di un perfetto lavoro di squadra, ma anche di uno spirito di sacrificio che ha permesso alla cuneese in forza al team di Bottanuco di rialzarsi ogni volta e battere in volata una leggenda come Marianne Vos.

A dieci anni di distanza da Giorgia Bronzini, lei ha riportato la maglia arcobaleno in Italia. Si sarebbe mai aspettata di centrare questo obiettivo a quest’età?

Sinceramente non me l’aspettavo. È sicuramente il coronamento di un sogno anche perché ho lavorato parecchio per poter centrare questa meta.

Qual è stato il primo pensiero che le è passato per la mente non appena ha tagliato il traguardo di Leuven davanti a Marianne Vos?

Ero così emozionata che in quel momento non capivo cosa stesse accadendo attorno a me. Ancora adesso faccio fatica a rendermi conto per capire quanto è avvenuto.

Alcuni esperti sostengono che questa competizione abbia segnato il passaggio di consegne fra lei e la fuoriclasse olandese. Ritiene che nei prossimi anni lei possa diventare l’erede di Marianne Vos?

Batterla è stato davvero qualcosa di grandioso. Pensare ora che io possa diventare la sua erede è forse un po’ troppo precoce.

Vedendo la gara dall’esterno impossibile non notare il clima di fiducia che si respirava all’interno della Nazionale. Com’è nata quest’intesa in un tempo così breve?

Le ragazze sono state bravissime. Abbiamo lavorato tutte per un unico obiettivo fidandoci l’una dell’altra e non commettendo alcun errore. Questo ci ha permesso di dimostrare come il ciclismo sia un vero e proprio sport di squadra.

Fra le migliaia di persone assiepate lungo il percorso c’era anche Davide Arzeni con il quale ha mosso i primi passi nel professionismo. Quanto è stato importante il suo apporto e quello della Valcar-Travel & Service per poter centrare un risultato di questo calibro?

Lui è stato una figura fondamentale per il mio percorso. Gli devo moltissimo anche perché insieme siamo riusciti a crescere ogni anno. Il nostro lavoro continuerà proseguirà anche nelle prossime settimane per cui sono convinta che potremo raccogliere ancora molto.

Prima di raggiungere questo traguardo lei è stata costretta ad affrontare un momento particolarmente difficile legato come il debutto ai Giochi Olimpici. Come è riuscita a recuperare da questa fase critica?

Questo Mondiale è veramente significativo per me: rappresenta una sorta di rivincita. Recuperare dalla delusione olimpica non è stato per nulla facile, tuttavia nel corso dell’ultimo mese ho lavorato a fondo per potermi riprendere.

Il prossimo anno lascerà la Valcar-Travel & Service e si trasferirà nella Trek-Segafredo dove troverà Elisa Longo Borghini. Cosa si aspetta da questa nuova avventura?

Con Elisa c’è già una grandissima sintonia come abbiamo dimostrato al Mondiale, motivo per cui affronterò questo cambiamento in maniera positiva. Mi aspetto molto da questa avventura anche perché ritengo possa arricchirmi ulteriormente.

In conclusione, dove può arrivare Elisa Balsamo nei prossimi anni?

Non ci ho ancora pensato. Il mio sogno rimane comunque quello di vincere una classica per cui spero ne prossimi anni di poterlo realizzare.

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