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Confcooperative Bergamo

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Confcooperative Bergamo: sinergie e innovazione per il welfare aziendale del futuro

Uno degli obiettivi che si è dato il progetto è di rendere più agili le condizioni di lavoro, in termini di tempi, spazi, modalità di gestione e relazione con il contesto lavorativo

Creare sinergie inedite, offrire soluzioni innovative: il welfare aziendale del futuro, secondo Confcooperative Bergamo, deve inserirsi in un sistema collaborativo composto da un’ampia varietà di realtà differenti, tra enti profit e no profit. In questo modo sarà possibile, alla luce dei bisogni emergenti, generati anche dalla crisi pandemica, sviluppare soluzioni innovative,  capaci di sostenere concretamente lavoratori e lavoratrici. La conferma della validità di questa proposta arriva da Roma, dal Dipartimento delle Politiche della famiglia  della Presidenza del Consiglio che ha finanziato il progetto “Welfare gets to Work” curato dall’Ufficio Progettazione di CSA Coesi, il Centro Servizi di Confcooperative Bergamo, in collaborazione con Welfare Lynx, contratto di rete per il welfare aziendale e privato nato dalla Rete Lynxs. E ancora, l’esperienza de Il Pugno Aperto ha ottenuto il riconoscimento da Welfare Index PMI di Generali, classificandosi al primo posto nella categoria Terzo settore.

“Welfare gets to Work”

Nell’ambito di #Conciliamo, l’avviso pubblico del Dipartimento delle Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio, “Welfare gets to Work” si è posizionato al 50esimo posto, tra gli oltre 700 partecipanti da tutta Italia, ricevendo un finanziamento di 1,4 milioni di euro. Alla definizione del progetto hanno contribuito 19 soggetti (17 cooperative sociali afferenti a Confcooperative e due aziende profit del settore metalmeccanico di Confindustria Bergamo) per una platea di 2.025 dipendenti. Insieme hanno identificati i bisogni e le risposte di un welfare su misura delle lavoratrici e lavoratori, soluzioni capaci di impattare sulla qualità della vita dei dipendenti e delle loro famiglie e parallelamente sulla produttività delle imprese.

Flessibilità oraria e organizzativa

Uno degli obiettivi che si è dato il progetto è di rendere più agili le condizioni di lavoro, in termini di tempi, spazi, modalità di gestione e relazione con il contesto lavorativo, favorendo il riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne. Le altre finalità sono: l’incremento dell’occupazione femminile; il supporto alla famiglia in presenza di anziani o persone con disabilità da assistere. Le imprese cooperative della rete investiranno nella Banca del tempo, con ferie e permessi retribuiti aggiuntivi a favore di lavoratori che usufruiscono della banca ore solidale. Destineranno i fondi allo Smart working con l’acquisto di strumentazione tecnologica e per l’allestimento spazi di baby-sitting. E ancora, nel versamento della contribuzione a tempo pieno ai lavoratori che chiedono una riduzione temporanea dell’orario di lavoro familiari meritevoli di tutela. Infine, investiranno in assunzioni a tempo determinato in sostituzione di lavoratori assenti per maternità o che per motivi di salute e conciliazione riduzione dell’orario di lavoro o l’aspettativa.

Confcooperative Bergamo: sinergie e innovazione  per il welfare aziendale del futuro

Sostegno alla natalità e supporto alla famiglia

Sono misure che permettono di ridurre le criticità che si frappongono tra l’esperienza della maternità e il lavoro o nel reinserimento dopo periodi di prolungata assenza. Comprendono incentivi alla natalità sotto forma di “bonus nascita” e iniziative formative. Oltre a ciò, in sostegno alla famiglia sono previsti rimborsi spese per la frequenza dei figli ai diversi gradi di scuola o acquisto libri di testo, azioni di servizi di baby-sitting e frequenza ai centri diurni per gli anziani. A tutela della salute si evidenzia l’attivazione di percorsi formativi di promozione della salute e l’ampliamento della quota a sostegno delle spese sanitarie per dipendenti e loro familiari già prevista dal fondo Cooperazione Salute (per le cooperative). Si segnalano, poi, azioni di time saving, dalla stireria aziendale al ritiro pacchi in azienda e flexible benefit e ulteriori misure di sostegno ai dipendenti. Oltre ai tradizionali “buoni spesa” sono previsti l’acquisto di abbonamenti per il pubblico e bike sharing, l’investimento nella formazione quale leva della promozione della dignità e della qualità di vita dei lavoratori, con particolare attenzione alle fasce più deboli di questa popolazione (es. corso di italiano per stranieri quale base per la loro integrazione).

Csa Coesi e Welfare Lynx: “Approccio innovativo”

L’approccio è di sistema e innovativo – commenta Massimo Monzani, presidente di CSA Coesi e Vicepresidente di Confcooperative. Il progetto infatti va a coprire diversi ambiti di intervento affinché la qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici migliori concretamente, nella quotidianità”. #Conciliamo, lanciato prima della pandemia, va a risponde alle esigenze allora emergenti, oggi consolidate di un nuovo contesto economico. Una seconda fase del welfare aziendale è alle porte – dichiara Marco Vanoli, di Welfare Lynx – Dopo una prima diffusione ampia e molto rapida, andremo disegnare percorsi che sappiano precisare le progettualità in modo che sia possibile un welfare aziendale efficace, di reale impatto per le persone”. Conciliamo risale al 2019, l’esito è di pochi giorni fa: “Ora sarà necessario rivedere la proposta che dovrà tenere conto del nuovo contesto, di alcuni bisogni emergenti e di nuove esperienze vissute nel corso del lockdown – commentano Elena Adobati e Laura Baluda di CSA Coesi – La validità di questo progetto sta nella grande varietà dell’offerta, l’attenzione verso le necessità delle lavoratrici che rappresentano gran parte della platea dei dipendenti delle cooperative. Ma anche più in generale verso tutti quei servizi che permettono concretamente la conciliazione vita-lavoro per tutti i dipendenti” 

Il Pugno aperto e Welfare Index PMI

Un ulteriore riconoscimento conferma il valore della proposta delle coop bergamasche. Nell’ambito del Welfare Index PMI di Generali, il rating annuale che vede coinvolte più di 6.000 imprese sul territorio italiano, la cooperativa bergamasca Il Pugno Aperto è risultata prima classificata nella categoria Terzo settore e per la quarta volta consecutiva Welfare Champion. In occasione del Welfare Index PMI, l’indice che misura il Welfare Aziendale delle piccole e medie imprese italiane, la cooperativa Il Pugno è stata confermata per la quarta volta consecutiva Welfare Champion, il massimo del rating attribuito (su un numero di 6.012 aziende in tutti i settori) e per la prima volta è 1° classificata per la categoria Terzo settore.

“Il Pugno Aperto Aperto – commenta la presidente, Cristina Offredi – si occupa di situazioni di fragilità, con progetti rivolti a minori, famiglie e comunità, e con servizi dedicati ad adulti in difficoltà, migranti e rifugiati. La sua mission è quella di “riorganizzare la speranza in un futuro che c’è” e anche in quest’ultimo periodo di difficoltà dovuto all’emergenza sanitaria ha tenuto fede al proprio impegno, anche nei confronti dei propri dipendenti”.

Confcooperative Bergamo: sinergie e innovazione  per il welfare aziendale del futuro

Cassa integrazione e servizi per la salute

Nonostante un aggravio dei costi del lavoro e mancati ricavi da alcuni servizi che hanno sofferto di chiusure prolungate, la cooperativa ha sostenuto i lavoratori in cassa integrazione, anticipandola sempre e integrando parzialmente la retribuzione ai lavoratori dei servizi completamente chiusi. Come raccontato nel report del Welfare Index, “ha rafforzato i propri servizi di welfare, attivando una convenzione con un centro biomedico per le analisi Covid, una con un poliambulatorio per i check-up, uno sportello psicologico, una banca ore solidale per le assenze dal lavoro dei più fragili”.

Ha aderito anche al progetto Welfare Lynx, pensato per offrire un sostegno ai lavoratori con problemi di cura dei propri familiari. Da tempo l’organizzazione ha creato un Fondo Mutualità, su cui i lavoratori possono versare su base volontaria l’1% dello stipendio, che viene integrato da Il Pugno Aperto con la stessa somma, per poi ridistribuire la cifra in forma uguale agli aderenti nell’utilizzo di beni e servizi per sé e i propri familiari. In cooperativa le lavoratrici rappresentano l’81% del personale e anche le posizioni apicali sono coperte da donne. 

Fondo mutualità

Per sostenere la maternità, si legge ancora nel report, “si attua dove possibile lo smart working, si sfrutta il Fondo Mutualità per alcune spese (pannolini, latte in polvere, seggiolini, istruzione scolastica…), si offre un aiuto per la ricerca di babysitter e al rientro dalla maternità si studia una distribuzione oraria ad hoc”. Anche i giovani papà hanno diritto a un congedo parentale più lungo rispetto a quanto previsto per legge. I nuovi ingressi in cooperativa sono principalmente giovani, seguiti da un tutor per l’inserimento, e sono attive convenzioni con università per l’attivazione di tirocini. Molte sono le iniziative sostenute attraverso donazioni e collaborazioni con associazioni del territorio.

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