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Imeri tenta il bis a Treviglio: “Cinque anni intensi, ma abbiamo ancora molto da fare”

Il candidato sindaco del centrodestra racconta le sfide che ha dovuto affrontare tra pandemia, lutti, maltempo: "Siamo sempre andati avanti nonostante tutto e abbiamo voglia di continuare a lavorare per la città"

Treviglio. Juri Imeri tenta il secondo mandato nelle elezioni amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre a Treviglio. Sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia-Udc, Io Treviglio, Con Mangano per Treviglio e Salute e Futuro, il candidato del centrodestra è stato protagonista di una campagna elettorale densa, nella quale ha sviscerato in più contesti tutti i punti principali del suo programma. Si è espresso sulle infrastrutture, la sanità, la viabilità, la sicurezza, il verde, il sociale. Tanta la voglia di continuare ad amministrare la città: “Dopo tutto il lavoro fatto, vogliamo portare avanti il nostro impegno per Treviglio con nuove proposte”.

Il sondaggio commissionato dalla Lega provinciale a fine agosto la dava come favorito. È fiducioso in una sua vittoria?

“Sì, le sensazioni continuano ad essere positive”.

Come sono stati questi cinque anni? Le hanno cambiato la vita?

“Direi proprio di sì, sono stati molto intensi. Abbiamo attraversato tante situazioni difficili, anche a livello emozionale. Siamo partiti con due morti sul lavoro, abbiamo affrontato i danni del maltempo in due occasioni, c’è stata la pandemia, il lutto per la scomparsa del nostro comandate della Polizia locale Antonio Nocera. Nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare e a portare avanti l’impegno preso con i nostri concittadini”.

Ha mai pensato di non ricandidarsi?

“Sinceramente no. In questi cinque anni sono anche diventato papà, quindi con la mia compagna ne abbiamo parlato perché le ore che trascorro fuori casa sono tante. Ma dall’altra parte c’è un forte impegno civico che la mia famiglia condivide, mi sostiene sempre, anche in questa seconda candidatura. La volontà di portare avanti il percorso iniziato non è mai vacillata, grazie anche al lavoro di squadra con le persone che affrontano quotidianamente questa sfida insieme a me”.

Qual è il problema più grosso che ha dovuto affrontare?

“Pandemia a parte direi l’ex cava Vailata. Da discarica di cemento amianto che doveva diventare, sarà invece un grande parco urbano”.

Il più grande successo invece?

“È stato portare a termine tutto il programma. Lavoriamo fino all’ultimo, ci sono cantieri partiti anche in questi giorni. Ed è una soddisfazione visto il difficile contesto nel quale abbiamo operato”.

Parlando di futuro, qual è il progetto che le sta più a cuore?

“Ecco, nel programma precedente non siamo riusciti, non per nostra volontà, a realizzare il progetto del centro diurno per persone con disabilità. Era tutto pronto, già portato anche in Consiglio comunale, e doveva trovare sede in un ex asilo. Poi è arrivato il Covid e abbiamo dovuto destinare la struttura ai servizi scolastici. Infatti ora in quei locali ci sono quattro classi di una scuola materna. Ma siamo già all’opera per individuare un nuovo edificio che ospiterà il centro che avevamo in programma”.

Qual è la critica che le ha fatto più male?

“Beh, non saprei. Mi fa arrabbiare chi attacca sulle questioni personali invece di parlare dell’operato come sindaco. Le critiche sono sempre costruttive se formulate a modo, altrimenti diventano inutili e qualificano chi le fa”.

Il complimento più bello?

“Essere sempre stato disponibile con tutti. Sono un consulente ma il mio lavoro in Comune mi assorbe moltissimo, ci sono per i cittadini, presenzio agli incontri istituzionali, ho rapporto con le associazioni e con le varie realtà del territorio. Mi appassiona molto fare il sindaco, studio, mi informo, ascolto, è un incarico totalizzante ma che dà tante soddisfazioni”.

Sul fronte dell’ospedale ci sono stati parecchi scontri in campagna elettorale.

“È un argomento importante ed è giusto che se ne discuta. Io sostengo da sempre che l’ospedale è un patrimonio per la nostra città e per tutta la Bassa, è utile e garantisce un servizio ai cittadini. Certo, ci sono aspetti che vanno migliorati, ma ci sono anche tante cose che funzionano bene. Il pronto soccorso è appena stato ristrutturato, sono arrivati tanti fondi e altri ne arriveranno. L’obiettivo è consolidarlo e rafforzarlo, potenziandolo dove c’è necessità. Non accetto che si metta in discussione tutto quanto perché non è giusto”.

Dove si vede il prossimo 5 ottobre?

“In Comune a lavorare. Siamo già sul pezzo, non abbiamo bisogno di tempo per ambientarci ma abbiamo il vantaggio di aver già impostato tutto e aver già le idee chiare”.

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