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Al teatro rubini

Il Festival della Cultura di Romano si concentra sulle passioni

Turnaturi, Brancato e Mantegazza alla terza edizione del Rotary Festival della cultura sotto la direzione scientifica di Fabio Cleto

Quali sono le parole che danno forma a questo tempo di crisi e di passioni?

La terza edizione del Rotary Festival della cultura in programma a Romano di Lombardia venerdì 1 ottobre, venerdì 29 ottobre, venerdì 12 novembre 2021, sempre sotto la direzione scientifica di Fabio Cleto, rinnova la volontà di confrontarsi con il presente e indagare l’universo passionale per cercare di comprenderlo.

Si torna in presenza, al Teatro della Fondazione Opere Pie Rubini, e il pubblico potrà dunque ritrovare il contatto diretto con i relatori e partecipare attivamente agli incontri. L’accesso avverrà secondo le modalità valide per l’accesso a Teatri e Musei (Green Pass). È consigliabile la prenotazione a segreteria@rotaryromano.it

L‘iniziativa è promossa dal Rotary di Romano di Lombardia, con l’intendimento di tutto il club e del presidente Diego Lorenzi, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Fondazione Rubini.

Il Festival è l’esito di un impegno collettivo che ha consentito di organizzare – nonostante la pandemia – tre edizioni in un triennio (autunno 2019, primavera 2021 in streaming, autunno 2021), con l’obiettivo unanime di proseguire nel dialogo con il territorio, matrice indispensabile per costruire virtuose e proficue alleanze a fare della comunità.

III Edizione – spazi e scenari passionali

Se nella sua prima edizione si erano affrontate passioni fondamentali quali amore, odio, felicità, desiderio, nella seconda, ripensata sulla scorta dell’emergenza pandemica, si era esteso il campo di riflessione alle passioni come motore, come oggetto e come fine. Dalla verità alla cura allo sperimentare.

La terza edizione del Festival rivolge ora lo sguardo ad alcuni spazi-scenari che si fanno sfondo, occasione e pretesto passionale: “Il tema delle passioni è inesauribile – commenta il direttore scientifico Fabio Cleto – e in questa edizione ne indaghiamo un nuovo aspetto. Mettiamo a fuoco le passioni attraverso alcuni scenari che ci mettono in gioco nella relazione con l’altro”.

fabio cleto

 

Ecco la passione originaria che anima la Vergogna (1 ottobre), di cui sarà interprete ideale la sociologa delle emozioni Gabriella Turnaturi: “Vergogna e Pudore – racconta Cleto – sono raccontati nella Genesi; la caduta di Adamo ed Eva è conoscenza della propria nudità e della loro natura terrena, dalla quale si genera vergogna. È interessante parlarne in un’epoca in cui pare si sia abiurata, in un momento in cui la vergogna – che fa anche da regolatore delle relazioni sociali – sia volutamente messa in ombra. Turnaturi è il riferimento ideale per affrontare questo tema, lei che è la principale sociologa delle emozioni in Italia, che da sempre è studiosa dell’universo affettivo ed emozionale e che tanta esperienza ha maturato anche all’estero”.

Ecco la passione che emerge in Casa (29 ottobre) nell’incontro con l’autore e saggista Sergio Brancato: “La casa è uno spazio critico che struttura l’Io. La nostra identità si definisce fra la casa d’origine e quella che troviamo in età adulta, quando lasciamo la casa in cui siamo cresciuti per crearne una nostra. Il relatore Brancato, che oltre a essere un brillante sociologo dei media è autore televisivo e sceneggiatore, ci aiuterà a comprendere meglio il rapporto tra casa e media, e come il nostro ambiente domestico in questo tempo di pandemia si sia ridefinito, attraverso quelle peculiari finestre sul mondo esterno che sono gli schermi mediali”.

Per finire le passioni che agitano lo scenario degli inizi: il Crescere affrontato dall’educatore Raffaele Mantegazza: “Il Crescere è il nostro terzo scenario passionale. Crescere sia nel senso del diventare grandi, sia nella dimensione dell’allevare, del condurre al mondo. Mantegazza, che al rapporto tra maestro e allievo ha dedicato anni di ricerca, sarà il relatore ideale per raccontarci della passione dell’educare che governa la scuola, così come della passione (la tempesta emozionale e cognitiva) dell’adolescenza. di quanto l’adolescenza sia teatro di sconvolgimenti e di scoperta della bellezza. Gli appuntamenti saranno dunque tre scenari – quasi dei tableaux – che a tappe illuminano le dinamiche passionali quali teatro dell’incontro con gli altri attraverso cui si definiscono l’io e la nostra presenza nel mondo”.

Gli ospiti e i temi

GABRIELLA TURNATURI | VERGOGNA Gabriella Turnaturi, studiosa di fama internazionale, già Professore Ordinario di Sociologia presso l’Università di Bologna, si è dedicata in particolare all’analisi della vita emotiva e delle relazioni affettive. Tra le sue opere: Flirt, seduzione, amore (Anabasi 1994); Tradimenti. L’imprevedibilità nelle relazioni umane (Feltrinelli 2000, tradotto in Giappone e negli Stati Uniti); Immaginazione sociologica e immaginazione letteraria (Laterza 2003); Signore e signori d’Italia. Una storia delle buone maniere (Feltrinelli 2011); Vergogna. Metamorfosi di un’emozione (Feltrinelli 2012); Amorevoli difficili incontri (Orthotes 2016); Non resta che l’amore. Paesaggi sentimentali italiani (il Mulino 2018).

SERGIO BRANCATO | CASA Sergio Brancato insegna Sociologia dei processi culturali e della comunicazione presso l’Università “Federico II” di Napoli. La sua ricerca verte sull’analisi dei rapporti tra società, media e immaginario. Tra i suoi volumi recenti: Fantasmi della modernità. Oggetti, luoghi e figure dell’industria culturale (Ipermedium 2014); L’imperio dei segni. Igort tra Walter Benjamin e Walt Disney (D’If 2017); Il mondo dei media. Sociologia e storia della comunicazione (Guida 2018). Collabora con quotidiani e riviste quali Repubblica, Paese Sera, Linus e Corto Maltese. È stato autore di programmi televisivi per Rai e Odeon Tv, nonché sceneggiatore per i serial Un posto al sole, Vivere, Agrodolce. Scrive le serie a fumetti Il commissario Ricciardi e I bastardi di Pizzofalcone della Sergio Bonelli Editore.

RAFFAELE MANTEGAZZA | CRESCERE Raffaele Mantegazza, educatore, appassionato di giovani e di formazione, lavora nelle scuole con ragazzi e insegnanti e insegna all’Università di Milano-Bicocca, cercando di recuperare il senso profondo del rapporto maestro-allievo. Fra i suoi lavori recenti, Educare le emozioni (Elledici 2017); Narrare la fine (Castelvecchi 2018); La filosofia di Enzo Jannacci (Mimesis 2019); I bambini e il sacro (Zeroseiup 2019); La scuola dopo il coronavirus (Castelvecchi 2020); Caro bullo ti scrivo (Castelvecchi 2020); L’educattore (la Meridiana 2021); Imparare a resistere. Per una pedagogia della resistenza (Mimesis 2021).

Il direttore scientifico

Fabio Cleto insegna Storia culturale e Letteratura inglese all’Università di Bergamo. Si occupa di immaginari della cultura di massa e di storia del presente. Fra i suoi lavori recenti, i volumi Intrigo internazionale. Pop, chic, spie degli anni Sessanta (ilSaggiatore 2013), Fuori scena. Gli Anni Zero e l’economia culturale dell’osceno (ECIG 2014) e Tempo di serie. La temporalità nella narrazione seriale (con Francesca Pasquali, Unicopli 2018). Viene spesso invitato a tenere conferenze e seminari, in Italia e all’estero, in università e centri di ricerca, istituti di cultura, moda e costume. Ha diretto rassegne culturali e collaborato con testate giornalistiche, televisive e radiofoniche. Il suo lavoro ha ispirato nel 2019 la mostra Camp: Notes on Fashion (e il relativo Met Gala) al Metropolitan Museum of Art di New York.

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