Brescia. Non ci fu solo un errore umano, ma anche negligenze da parte di tre dirigenti della Sab: per questo la pena nei confronti del conducente del bus scende da 5 anni a 2 anni e 10 mesi. È quanto emerge dalla sentenza pronunciata martedì mattina dalla Corte di Appello di Brescia nei confronti di Aliou Gningue, autista senegalese di 60 anni, a processo per la morte di Luigi Zanoletti, lo studente 14enne di Ardesio che il 24 settembre 2018 rimase schiacciato tra due pullman a Gazzaniga.
Gningue, difeso dagli avvocati Michelle Vavassori e Paolo Corallo, era al volante del primo mezzo, un autosnodato, che ha accelerato ed è andato a schiantarsi contro quello fermo, un normale pullman, spostandolo di quattro metri. Nell’impatto tre ragazzini che stavano salendo a bordo furono travolti. Luigi, che frequentava il primo anno al liceo scientifico all’Isiss di Gazzaniga, morì per trauma addominale con choc emorragico e arresto cardiaco, mentre P. M., 16 anni e S. B. di 14 anni, riportarono lesioni rispettivamente per 130 e 90 giorni di prognosi.
Al termine del processo di primo grado, il 14 giugno 2019 a Bergamo, l’autista fu condannato in abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena) a cinque anni per omicidio stradale e lesioni. Il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ne aveva chiesti 18, portati a 12 con la riduzione di un terzo, per omicidio colposo.
Il giudice Massimiliano Magliacani aveva anche assolto la Sab e prosciolto per mancanza di elementi tre suoi dirigenti: il presidente del Cda Angelo Costa, il responsabile del servizio di prevenzione Moraldo Bosini e Massimo Gandini, datore di lavoro pro tempore e autore del documento di valutazione rischi.
Il magistrato aveva così presentato un doppio ricorso contro il verdetto: mentre per la seconda parte, quella relativa alla Sab (che aveva presentato richiesta di patteggiamento e attraverso l’assicurazione ha già versato alla famiglia della vittima circa un milione di euro), manca ancora la pronuncia, il tribunale di Brescia aveva accolto la prima e i tre dirigenti sono a processo per cooperazione in omicidio colposo in un procedimento parallelo che dopo le prime udienze è stato rinviato a ottobre 2022.
Nel frattempo martedì è arrivata la sentenza di Appello per l’autista, imputato a piede libero, che oltre al dimezzamento della pena (il procuratore generale aveva chiesto 3 anni e 5 mesi) ha visto ridursi anche la sospensione della patente da 3 a 2 anni. “Siamo soddisfatti perchè il verdetto del giudice attesta che non ci fu una responsabilità diretta ed esclusiva del nostro assistito – le parole dell’avvocato Vavassori – . Lui, pur distrutto dal dolore per quell’episodio, dopo questo decurtamento è un po’ più sereno. Ora attendiamo le motivazioni e poi valuteremo se proseguire in Cassazione”.
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