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Ospedale papa giovanni

Scompenso cardiaco, a Bergamo i maggiori esperti italiani per far luce sulle ‘zone grigie’

Due distinti appuntamenti congressuali per una tre-giorni di Convegno nazionale, con un unico ‘fil rouge’

Dal 30 settembre al 2 ottobre saranno a confronto al Papa Giovanni XXIII di Bergamo i maggiori esperti italiani di scompenso cardiaco. Due distinti appuntamenti congressuali per una tre-giorni di Convegno nazionale, con un unico ‘fil rouge’. Sotto la lente dei cardiologi saranno le zone grigie, cioè quegli aspetti poco indagati o rimasti senza risposta nelle recenti Linee guida in materia. A fare da cornice alla kermesse sarà l’Auditorium Parenzan dell’Ospedale di Bergamo.

Le attuali Linee guida sullo scompenso cardiaco sono state presentate – a distanza di sei anni dall’ultimo aggiornamento – al Congresso della ESC European Society of Cardiology di fine agosto ad Amsterdam. Si tratta di indicazioni che offrono un orientamento o una chiara indicazione al medico cardiologo per la cura più adeguata per ciascuna tipologia di paziente.

Lo scompenso cardiaco a funzionalità sistolica ridotta è la condizione o patologia più indagata in ambito medico, potendo basarsi al 90% su dati solidi e certi. Un certo margine di raccomandazioni rimane tuttavia ‘orfano’ di solide evidenze scientifiche. Sono le “zone grigie” che i cardiologi tra i più esperti in Italia avranno il compito di contribuire a rischiarare nel corso della tre-giorni di Bergamo.

L’originale approccio scientifico degli eventi sarà supportato da una formula organizzativa al passo con i tempi. La partecipazione sarà mista, a distanza ed in presenza. Ci sarà la possibilità per il pubblico di partecipare attivamente alle discussioni.

Si inizia giovedì 30 settembre alle 14, con il Convegno “Zone grigie nello scompenso cardiaco”, un pomeriggio di dibattito scientifico articolato in due distinti simposi. Gli argomenti saranno dibattuti mediante la metodologia della controversia, tra esperti nazionali. Al centro della discussione tra specialisti una specifica classe di farmaci tra quelle in uso per trattare lo scompenso (gli ARNI) e un approfondimento su alcune categorie specifiche di pazienti. L’appuntamento ha fatto registrare il tutto esaurito. Le iscrizioni per questo appuntamento sono chiuse.

Venerdì 1 e sabato 2 ottobre la kermesse di Bergamo prosegue con “Grey zones in heart failure”, una due giorni che affronta le terapie, i sistemi di assistenza ventricolare (VAD), l’interventistica sulle valvole. Per questo appuntamento sono ancora disponibili posti nella modalità webinar a distanza. È possibile iscriversi alla pagina: https://dynamicomeducation.it/

La Giornata Mondiale del Cuore, istituita dalla World Heart Federation, vuole sottolineare le azioni che le persone possono intraprendere per prevenire e controllare le malattie cardiovascolari. Le malattie cardiache e ictus sono la principale causa di morte al mondo con 18,5 milioni di vite spente ogni anno.

Si stima che lo scompenso cardiaco, la condizione caratterizzata dall’incapacità del cuore di pompare una quantità di sangue adeguata ai bisogni dell’organismo, solo in Italia, colpisca circa 1 milione di persone. La prognosi è molto spesso infausta. Entro 5 anni dalla diagnosi, nel 50% dei casi si verifica la morte del paziente. Per questo lo scompenso cardiaco rientra a tutti gli effetti tra le malattie più letali in assoluto, un vero ‘big killer’. Rispetto a quella dei tumori, la prognosi dello scompenso cardiaco è la peggiore in assoluto, fatta eccezione solamente per il tumore al pancreas e quello al polmone.

Presidente di entrambi i convegni è Michele Senni, direttore della Cardiologia e del Dipartimento cardiovascolare del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha recentemente coordinato per l’Italia lo studio clinico internazionale EMPEROR-Preserved, dimostrando insieme ai suoi colleghi l’efficacia di una nuova terapia con empagliflozin nel ridurre del 21% il rischio combinato di morte o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.

Fanno parte del Comitato scientifico dei due Convegni i medici della Cardiologia del Papa Giovanni XXIII Mauro Gori, Emilia D’Elia, Attilio Iacovoni e Annamaria Iorio e Antonello Gavazzi della Fondazione per la Ricerca dell’Ospedale di Bergamo (FROM) e primario emerito del Papa Giovanni XXIII.

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