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Con the blank

Biennale di Venezia, nel padiglione Italia un solo artista, noto a Bergamo: Gian Maria Tosatti

Stefano Raimondi: "Noi di The Blank Contemporary Art non possiamo che essere d'accordo ed essere più che felici per Gian Maria Tosatti, artista con cui abbiamo condiviso il lungo percorso dell'ultimo Italian Council con gli episodi di Odessa e di Istanbul del suo film My Heart is a Void, the Void is a Mirror".

Eugenio Viola, scelto dal ministro Franceschini come curatore del Padiglione Italia alla Biennale d’arte di Venezia del prossimo anno, sulla base di una terna selezionata dalla Direzione generale Creatività contemporanea, ha ufficialmente comunicato il nome dell’artista che esporrà nel grande spazio alle Tese dell’Arsenale: è Gian Maria Tosatti.

E Bergamo lo conosce, come spiega il presidente Stefano Raimondi: “Noi di The Blank Contemporary Art non possiamo che essere d’accordo ed essere più che felici per Gian Maria Tosatti, artista con cui abbiamo condiviso il lungo percorso dell’ultimo Italian Council con gli episodi di Odessa e di Istanbul del suo My Heart is a Void, the Void is a Mirror“.

Il film My Heart is a Void, the Void is a Mirror – Odessa Episode è stato rpesentato al Bergamo Film Meeting 2021 nell’ambito della collaborazione tra il Festival e The Blank, appunto.  È stato realizzato sulle rive del lago di Odessa da Gian Maria Tosatti, in conversazione con Cristina Rota, project manager The Blank e Lorenzo Quagliozzi. Ed è un film nato dal backstage di una grande opera ambientale realizzata in Ucraina da Tosatti durante le fasi più dure della pandemia Covid-19.

“Ritengo la ricerca di Gian Maria Tosatti – ha spiegato Viola – un unicum nel panorama artistico italiano. La sua formazione performativa tra Varsavia e Pontedera, è confluita nel suo lavoro che si configura sotto forma di dispositivi estetici complessi che investono media differenti e passaggi di scala arditi”.

In attesa di vedere che cosa porteranno in Biennale Tosatti e Viola, resta il fatto significativo che il progetto propone, dopo anni di collettive, un solo artista. “Ho proposto un solo artista – ha concluso Eugenio Viola – per equipararci a quelli che sono gli standard delle altre partecipazioni nazionali e mi sembrava anche interessante provare a costruire un discorso unitario tra me e l’artista che ho invitato”.

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