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L'intervista

Non solo Covid: “Per anziani e fragili resta consigliato anche il vaccino antinfluenzale”

A Bergamo campagna antinfluenzale al via il 15 ottobre: la giornalista e divulgatrice scientifica Roberta Villa spiega le compatibilità col vaccino anti-Covid

“Il fatto di aver ricevuto il vaccino anti-Covid non implica che non si debba effettuare l’antinfluenzale. Anzi, credo che gli anziani, le persone fragili e le categorie che da anni sono state indicate prioritarie per questa vaccinazione farebbero meglio a farla”. Così la giornalista e divulgatrice scientifica Roberta Villa, laureata in medicina e chirurgia, traccia la prospettiva in merito alla somministrazione del vaccino contro l’influenza.

Una circolare emanata dal ministero della salute raccomanda di anticipare la campagna vaccinale anti-influenzale a inizio ottobre considerando la pandemia da Covid in corso. Tradizionalmente il periodo destinato alla somministrazione di questo vaccino in Italia va da metà ottobre a fine dicembre e le date di inizio variano da Regione a Regione, anche in base alla loro capacità di approvvigionamento delle dosi.

Le inoculazioni verranno svolte dal proprio medico o pediatra di famiglia, negli ambulatori vaccinali della Asl e – quest’anno – anche in farmacia direttamente dal farmacista. Possono fare il vaccino in farmacia sia le persone che hanno diritto al vaccino gratuito (over 65, soggetti con patologie gravi, donne in gravidanza, addetti ai servizi pubblici essenziali…) sia tutti gli altri, purché maggiorenni.

A Bergamo e in provincia la campagna parte il 15 ottobre, subito per soggetti a rischio over 65 anni, soggetti over 65 anni in generale, bambini dai 2 ai 6 anni, donne in gravidanza, soggetti a rischio in generale e operatori sanitari.

Nel frattempo la ricerca è attiva e almeno due aziende stanno lavorando alla creazione di vaccini combinati antinfluenzale e anti-Covid ma per il momento sono ancora agli inizi. Al di là di questi progetti, va specificato che – naturalmente – si tratta di vaccini con scopi diversi.

“Il fatto di aver ricevuto il vaccino anti-Covid – specifica Roberta Villa – non implica che non si debba effettuare l’antinfluenzale: va comunque somministrato alle categorie per le quali è più raccomandato. L’anno scorso l’influenza non è arrivata: anch’io avevo detto che secondo me sarebbe stato inutile impazzire con la vaccinazione antinfluenzale perchè non essendo comparsa nell’emisfero sud probabilmente non l’avremmo vista e, difatti, non ci sono quasi stati casi in tutta la stagione. Sicuramente le restrizioni che sono state adottate contro il Covid, come il lockdown e le chiusure, hanno ostacolato anche la circolazione dell’influenza. Quest’anno non sappiamo come sarà la situazione ma avremo una vita molto più aperta ed è più probabile che anche i virus dell’influenza possano circolare. A questo punto qualcuno si preoccupa della possibilità di una co-infezione, cioè che alcune persone possano contrarre contemporaneamente sia Covid sia l’influenza e potrebbe essere un problema”.

“Penso – aggiunge Roberta Villa – che per gli anziani e i soggetti fragili sia meglio effettuare la vaccinazione antinfluenzale a 15 giorni di distanza da quella contro il Covid, che sia la seconda o la terza dose non cambia. Non credo che in questo momento sia necessario fare delle grandi raccomandazioni affinchè tutti si vaccinino contro l’influenza, però credo che le persone fragili a cui era già particolarmente raccomandato quest’anno farebbero meglio a farlo”.

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