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La visita

Draghi e Mattarella incontrano gli olimpionici bergamaschi: “Avete dimostrato di essere squadra”

Il presidente della Repubblica: "Dopo aver fatto i conti con la pandemia, il paese si è sentito realmente coinvolto venendo rappresentato nel migliore dei modi da voi"

Roma. Tokyo 2020 ha forse rappresentato il punto più alto della magica estate sportiva italiana, con centonove medaglie conquistate fra Giochi Olimpici e Paralimpici: un record storico per il Paese.

Impossibile dimenticare la rincorsa di Marcell Jacobs, le lacrime di Bebe Vio o l’urlo di Simone Consonni. Quest’ultimo, insieme a Giulia Terzi, Martina Caironi e Oney Tapia, ha condotto lo sport bergamasco sul podio.

I quattro hanno ricevuto un altro riconoscimento, questa volta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nella serata di giovedì 23 settembre ha presieduto la cerimonia di restituzione delle bandiere tricolori.

“Ci sono momenti in cui lo sport assume significati più ampi, questo è uno di quelli. Dopo aver dovuto far i conti con la pandemia, il paese si è sentito realmente coinvolto venendo rappresentato nel migliore dei modi da voi – ha detto Mattarella -. Come avvenuto agli Europei di pallavolo, le ragazze hanno aperto ancora la strada a una serie di trionfi che ho avuto modo di seguire con grande attenzione”.

Ripercorrendo tutte le imprese che hanno caratterizzato la rassegna a cinque cerchi, il presidente della Repubblica ha voluto ricordare il ruolo svolto da ogni componente della spedizione tricolore, anche da coloro che non sono riusciti a salire sul podio: “Siete stati realmente un bel esempio avendo saputo esser una squadra e dimostrando amicizia e integrazione. La decisione di Tamberi di condividere la medaglia con Barshim ha rappresentato il più alto valore che lo sport possa avere così come l’oro e l’argento colti da Bebe Vio che ha saputo superare numerose avversità”.

 

Generico settembre 2021
Martina Caironi, a sinistra, mentre parla con Mattarella

 

Una dedizione che non è passata inosservata agli occhi del presidente del Coni Giovanni Malagò che ha vissuto in prima persona l’entusiasmo e il legame che ha accompagnato i ragazzi: “Non è mai capitato che in passato che l’Italia conquistasse quaranta medaglie, così come che schierasse atleti nati in tutti i cinque continenti del mondo. Questa è l’occasione per dimostrare la multietnicità della nostra formazione – ha aggiunto -. Nonostante gli impianti vuoti, rappresentanti di diverse discipline hanno seguito i propri colleghi accompagnandoli nelle loro gare e consentendo così loro di sventolare sul podio la bandiera che abbiamo lasciato nei loro zaini”.

Tokyo 2020 ha segnato in maniera indelebile anche il percorso dello sport paralimpico che, oltre a conquistare sessantanove medaglie, ha saputo entrare nel cuore degli italiani.

Affermazioni come la tripletta messa a segno da Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contraffatto ha acceso l’attenzione sul movimento consentendo a molti giovani di scoprire nuovi obiettivi

“Siamo riusciti a far breccia negli italiani non commuovendoli, ma ottenendo da loro la comprensione di quello che ci sta dietro il nostro movimento – ha spiegato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico -. E’ stata sicuramente un’edizione da record, però è necessario fare ancora molto per consentire l’accesso all’attività sportiva”.

Dopo aver attraversato le vie di Roma sui pullman scoperti, la giornata della delegazione è proseguita a Palazzo Chigi dove hanno avuto modo di incontrare il presidente del Consiglio Mario Draghi.

A distanza di due mesi dall’incontro con la Nazionale di calcio e con il tennista Matteo Berrettini, il premier ha avuto modo di celebrare nuovamente i campioni azzurri incontrandoli di persona e ascoltando le loro dirette impressioni.

“Certamente non potevo immaginarmi che sarebbe andata così bene. La gioia e l’orgoglio per i vostri successi è enorme, visto che avete superato le aspettative di tutti gli italiani. Ora c’è solo un problema: ci avete abituato troppo bene – ha commentato -. Le vostre storie sono un modello per gli italiani. Il talento è enorme, ma non basta. Avete mostrato professionalità, pazienza e spirito di sacrificio oltre che a coraggio Spesso quando si parla di futuro è facile perdersi in concetti astratti. Qui vedo in voi la generazione che vuol cambiare l’Italia e sono certo che ci riuscirete. Siete simbolo di integrazione, superamento delle barriere. Tocca a noi come governo offrirvi il modo di sprigionare le vostre energie”.

Oltre che a conoscere dal vivo gli artefici di questa infinita serie di successi, Draghi ha infine ricevuto in dono una bicicletta dai campioni del ciclismo su pista Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan, chiudendo così un’estate indimenticabile per l’Italia dello sport.

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