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Il progetto

Più di 70 chilometri attraverso 27 paesi: prende forma la ciclovia culturale tra Bergamo e Brescia

Il costo dell'opera, davvero ambiziosa, ammonta a circa 18 milioni di euro, 6 già finanziati dalla Regione

Bergamo. Lunga 76 chilometri, attraversa 27 Comuni collegando i territori di Bergamo e Brescia. Il progetto della “ciclovia culturale” è ancora sulla carta, ma inizia a prendere forma. È stato illustrato martedì 21 settembre in Commissione consiliare dai progettisti Cristian Novak e Mariasilvia Agresta, del Consorzio Poliedra del Politecnico di Milano (in alto il video completo della presentazione con le prime immagini). Il costo dell’opera – davvero ambiziosa – ammonta a circa 18 milioni di euro, 6 già finanziati da Regione Lombardia.

“Si tratta di un percorso di mobilità lenta, pensato per valorizzare i tesori nascosti delle nostre province” spiega l’assessore alla Cultura di Palafrizzoni, Nadia Ghisalberti. “Un progetto di rivalorizzazione culturale e turistica dei territori”, lo definisce l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni. Immerso tra piccoli borghi, castelli, monasteri, cascine, ma anche siti di archeologia industriale, filande, mulini, dighe, fiumi, laghi e paesaggi enogastronomici: vigneti, ulivi, terrazzamenti, cantine e agriturismi. E tre siti Unesco: le Mura Venete di Città Alta a Bergamo, il Complesso di San Salvatore e Santa Giulia e il Tempio Capitolino a Brescia.

A fare da capofila al progetto i Comuni di Bergamo e Brescia, con le rispettive Province in veste di partner. Il percorso coinvolge i paesi di Orio al Serio, Seriate, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Montello, Gorlago, Carobbio degli Angeli, Chiuduno, Grumello del Monte, Castelli Calepio, Credaro, Villongo e Sarnico nel Bergamasco; Capriolo, Paratico, Iseo, Corte Franca, Provaglio di Iseo, Passirano, Paderno Franciacorta, Rodengo Saiano, Cazzago San Martino, Gussago e Cellatica nel Bresciano.

La prima parte del progetto vale 8 milioni e punta sul riutilizzo e la riqualifica dell’esistente (ciclabili, strade campestri e a basso traffico) con l’introduzione di strade a priorità ciclabile e segnaletica. Se tutto fila liscio, dovrebbe essere completata per il 2023. La seconda – decisamente più complessa – prevede la realizzazione di nuove infrastrutture per mettere in sicurezza i punti critici.

Dei 76 chilometri previsti, 38 sono già stati confermati. Sono 872 i “beni di interesse storico culturale” individuati per i futuri ‘cicloturisti’, mentre nei siti dismessi o in stato di abbandono lungo il tracciato sono previste installazioni artistiche e mostre temporanee.

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