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Appunti&virgole

Atalanta, si ritorna a fare festa: vittoria con il pubblico dopo 19 mesi fotogallery

La Dea dà spettacolo, le ali mettono la firma sul risultato: come nel febbraio 2020 al Gewiss contro la Roma

Bergamo. Ci voleva. Se la meritava anche il pubblico, una vittoria che non si era potuto godere a Bergamo dal 15 febbraio 2020, anche allora 2-1, in rimonta contro la Roma che era andata avanti col gol di Dzeko ed era stata scavalcata dalle reti di Palomino e Pasalic.

Poi la pandemia aveva costretto a chiudere le porte dello stadio, ma ora si torna a cantare, a festeggiare: con l’Atalanta che trascina il suo pubblico e il pubblico che spinge l’Atalanta anche se la Nord ufficialmente non c’è più eppure il tifo si sente fragoroso, come alla prima del nuovo Gewiss Stadium. Tanti cori per Gasperini, per Ilicic che è sempre nel cuore dei tifosi sia che giochi o che solo cominci a scaldarsi per prepararsi a entrare in campo, per Gosens, per Zappacosta, le due firme della prima vittoria in casa.

La Dea mette le ali perché i gol sono di entrambi gli esterni, sono loro il trampolino di lancio con il Sassuolo, per dimenticare la Salernitana. Ma è tutta la squadra che entusiasma regalando un’ora buona di calcio spettacolo.

Vi chiedevate che Atalanta potesse essere quella brutta di Salerno, che pure aveva vinto? Non era quella vera ed è anche normale, le fatiche di Champions si pagano nelle gambe e anche nella testa e non è facile affrontare al massimo qualsiasi avversario, tra l’altro ancora con assenze pesanti. L’unico stacanovista in pratica resta il Panterone, che stavolta non fa gol e però il suo lavoro ai fianchi, le sue discese ardite sono fondamentali per mandare in tilt il Sassuolo.

Zapata ci mette del suo in entrambe le reti, tutte e due bellissime, la seconda meglio che alla playstation con sei passaggi di prima e tocco finale di Zappacosta. Che fa gol, strano destino, al suo vecchio compagno Consigli: quando Zappacosta esordiva in A sette anni fa nell’Atalanta, Consigli era appena stato ceduto al Sassuolo, giusto il tempo di giocare insieme una partita in Coppa Italia ad agosto 2014, quella vinta contro il Pisa.

Alla fine Zappacosta migliore in campo, contro il Sassuolo e di questo passo Gasperini riuscirà a spedire in Nazionale un altro dei suoi, che sarebbe poi un ritorno per ‘Zappa’, quattro anni dopo ancora con Mancini.

Mentre Consigli si prende dalla Nord la sua dose di applausi al ritorno in campo nel secondo tempo e nega a Ilicic la gioia del terzo gol, nel finale dice no anche a Piccoli, ma pazienza: l’Atalanta ha imparato a vincere senza stravincere, sei gol in cinque partite sono il minimo per continuare comunque a correre.

Gasp, che conosce i suoi ragazzi meglio di chiunque altro, precisa nel dopopartita: “Non è la condizione che ci manca, possiamo inserirci anche noi tra le prime quattro se miglioriamo tecnicamente, è questo il salto che possiamo fare ancora”. Detto dopo una partita in cui l’Atalanta avrebbe potuto segnare anche quattro o cinque gol, con il bel gioco come ci aveva piacevolmente abituato.

Due anni fa, quando pure aveva 10 punti dopo cinque partite come oggi (miglior risultato con Gasperini) i gol erano quasi il doppio, 11 contro 6 di adesso, ma nel conto c’erano i 4 di Zapata e i 3 di Muriel. Oggi sono 2 per Zapata e 1 Muriel, che abbiamo visto part time ma torneranno presto a fare gol insieme. Intanto si esalta il guerriero Demiral, dopo le ferite di Salerno e comincia a prendere confidenza anche Koop, per cui si può far riposare Freuler e anche Palomino.

Il bello deve ancora arrivare: sabato l’Inter, di nuovo la Champions e poi il Milan… Da brividi. Ma l’Atalanta c’è.

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