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Bergamo

Al via il Festival Fotografica: con gli scatti per esplorare le periferie e le fratture dell’anima

L’iniziativa, giunta al terzo anno, si svolgerà dal 2 ottobre al 1° novembre proponendo un ricco programma di appuntamenti

Bergamo. Si alza il sipario sulla nuova edizione di Fotografica- Festival di Fotografia Bergamo, la rassegna fotografica biennale di Bergamo. L’iniziativa, giunta al terzo anno, si svolgerà dal 2 ottobre al 1° novembre proponendo un ricco programma di appuntamenti.
Organizzata dall’Associazione FOTOGRAFICA in collaborazione con il Comune di Bergamo e sostenuta da BCC Bergamo e Istituto per il Credito Sportivo, sarà incentrata sul tema della periferie: “Fuori dal centro”.

A esplorare e indagare tutti “i luoghi non luoghi” spesso non solo urbani, sono fotografi del calibro di Gabriele Basilico, Monica Bulaj, Francesco Faraci, Sergio Ramazzotti, Giovanni Diffidenti, Silvia Alessi, Fausto Podavini, Valerio Bispuri, Emile Ducke, Christian Rota. Al loro ampio sguardo è affidata la sintesi visiva di Fuori dal Centro, un percorso espositivo di 10 mostre che raccontano tutte le declinazioni della parola periferia, metafora di luoghi lontani, urbani, vicini, chiusi o impenetrabili spazi dell’anima.

Dal progetto BROKEN SONGLINES di Monika Bulaj – in collaborazione con FUJIFILM – che ci regala fotografie capaci di immortalare le ultime oasi d’incontro tra fedi, alle viscere del capoluogo siciliano, indagato per tre anni da Francesco Faraci con MALACARNE: KIDS COME FIRST. Dalle BARACCOPOLIS di Sergio Ramazzotti, che con lo sguardo potente del reportage indaga il popolo italiano nascosto tra cantine, roulotte, automobili e baracche a Giovanni Diffidenti che in “L’ALTRA FACCIA” TRA VERDELLINO, ZINGONIA E CISERANO documenta il percorso del territorio estremo a cavallo tra Verdellino, Zingonia e Ciserano, in provincia di Bergamo. Dal PICCOLO PAMIR AFGHANO, periferia del mondo a 4 mila metri sul mare e del suo Corridoio Wakhan, lunga striscia di terra larga pochi chilometri nell’Afghanistan nordorientale divenuto vicolo cieco in seguito alla chiusura di tutte le frontiere, superbamente raccontato dallo sguardo di Silvia Alessi, alla periferia dell’anima che colpisce le persone affette da Alzheimer nel racconto di Fausto Podavini che narra la lunga e silenziosa trasformazione che accompagna Mirella e Luigi nel progetto MiRelLa. Dai PRIGIONIERI di Valerio Bispuri, che posa il suo sguardo sull’invisibilità dei detenuti delle carceri italiane a DIAGNOSIS. il viaggio di Emile Ducke lungo il convoglio ospedaliero che passa attraverso le più sperdute città della Siberia offrendo assistenza sanitaria a popolazioni che vivono in terre remote. Dalle terre lontane di Christian Rota, PHYSIS, luoghi salvifici che riportano la natura alla sua potenza creatrice e distruttrice, bella e disarmante fino a BERGAMO. Gli scatti del grande fotografo Gabriele Basilico, esposti grazie alla collaborazione con Ance Bergamo, sono un viaggio nella città minuziosamente documentato, che mette in relazione architetture e spazi, contraddizioni ed assonanze grazie a uno studio capillare e un occhio meticoloso.

Trenta giorni di mostre fotografiche, dunque, nelle splendide cornici di Daste, l’ex-centrale elettrica Daste e Spalenga divenuta a seguito di un importante intervento di riqualificazione sede di prestigio per lo sviluppo culturale e ricreativo, con sale di proiezioni, spazi per il coworking, attività istituzionali e laboratori didattici di arti: qui sarà esposta la mostra di Basilico.

E nell’altrettanto splendido Monastero del Carmine: le altre 9 mostre vivranno infatti negli spazi di questo bene culturale pubblico, che dal 1996 è sede del TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche e che riconferma anche nel 2021, dopo i successi delle prime due edizioni, la collaborazione con l’Associazione FOTOGRAFICA.

Del festival e delle collaborazioni, parla Daniela Sonzogni, direttrice del Festival: “Fotografica intende focalizzarsi su un grande tema di attualità, attraverso gli scatti di fotografi che lavorano per restituirci un approfondimento puntuale; si sporcano le mani, vanno oltre i confini, oltre il filo spinato, affinché il loro obiettivo diventi per noi la chiave per comprendere e per non dire “non lo sapevo”. La fotografia non chiede permessi e non lascia spazio a scuse. Ci fa riflettere sulla necessità di assumerci nuove responsabilità. È testimonianza preziosa. Le incertezze del 2020 ci hanno imposto uno stop temporaneo, ma abbiamo continuato a lavorare con il desiderio di dare continuità al progetto della nostra associazione: raccontare la contemporaneità e il mondo che ci circonda attraverso il linguaggio universale della fotografia. Il programma è ricchissimo, i luoghi che ospiteranno le mostre sono magnifici e i nostri partner esprimono l’entusiasmo che anima tutti noi. A loro va il nostro ringraziamento perché è grazie a queste collaborazioni che il Festival cresce e diventa fulcro culturale di ripartenza. Ed è grazie ai nostri partner che proponiamo un fitto programma di eventi e workshop. Ogni tassello ci insegna l’importanza della sinergia con il territorio, con gli Enti e le Istituzioni e la fotografia è lo strumento che ci aiuta a costruire ponti”.

Gli allestimenti di questa edizione restituiscono uno sguardo diretto, proprio del linguaggio manierista, che coinvolge totalmente l’osservatore nella scena. “Gli osservatori saranno parte del viaggio dei fotografi in una città policentrica che attrae e che è insieme occasione e degrado. Superfici riflettenti che restituiscono paesaggi sempre nuovi, elementi e supporti che, sempre uguali a se stessi ma semplicemente ruotati, accolgono in modi sempre diversi le fotografie, generando spazi aperti o intimi. Pochi materiali usati con grande sapienza dalle aziende che anche quest’anno ci hanno accompagnato nell’allestimento – come Grifal, Gewiss, Gualini (Gruppo Costim), Lago Store Bergamo – MM Mobilificio Marchetti – hanno consentito di costruire molteplici occasioni per raccontare ancora una volta, a Bergamo, i tanti centri della nostra esistenza. Sia a Daste sia al Monastero del Carmine siamo intervenuti con misura e discrezione, grazie all’uso di arredi preziosi e di materiali innovativi che, con le loro superfici a volte ondulate, a volte riflettenti od opache ci hanno consentito di dare risalto alle foto esposte, cercando di non sopraffare mai i luoghi che ci ospitano”, dichiarano gli architetti Alberto Roscini, Marcella Datei, Ivan Rapanà e Federica Masone, soci fondatori dell’Associazione e impegnati nella progettazione degli allestimenti.

Illustrando il festival, la direttrice Daniela Sonzogni afferma: “Fotografica intende focalizzarsi su un grande tema di attualità, attraverso gli scatti di fotografi che lavorano per restituirci un approfondimento puntuale; si sporcano le mani, vanno oltre i confini, oltre il filo spinato, affinché il loro obiettivo diventi per noi la chiave per comprendere e per non dire “non lo sapevo”. La fotografia non chiede permessi e non lascia spazio a scuse. Ci fa riflettere sulla necessità di assumerci nuove responsabilità. È testimonianza preziosa. Le incertezze del 2020 ci hanno imposto uno stop temporaneo, ma abbiamo continuato a lavorare con il desiderio di dare continuità al progetto della nostra associazione: raccontare la contemporaneità e il mondo che ci circonda attraverso il linguaggio universale della fotografia. Il programma è ricchissimo, i luoghi che ospiteranno le mostre sono magnifici e i nostri partner esprimono l’entusiasmo che anima tutti noi. A loro va il nostro ringraziamento perché è grazie a queste collaborazioni che il Festival cresce e diventa fulcro culturale di ripartenza. Ed è grazie ai nostri partner che proponiamo un fitto programma di eventi e workshop. Ogni tassello ci insegna l’importanza della sinergia con il territorio, con gli Enti e le Istituzioni e la fotografia è lo strumento che ci aiuta a costruire ponti”.

L’assessore alla cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti, osserva: “Il punto di forza di Fotografica, che insieme alle tante altre rassegne fanno di Bergamo una città festivaliera, è il taglio prevalentemente fotogiornalistico. Quella fotografia che vuole documentare il mondo in cui viviamo, che si fa interprete dei grandi cambiamenti della contemporaneità, di ciò che accade nelle nostre prossimità o in città remote, che racconta le piccole storie di comunità, di persone, di luoghi. Ogni fotografo, con la sua formazione e con la sua sensibilità, sceglie cosa raccontare, regala uno sguardo preciso, fornisce un punto di vista speciale. Lo spettatore è in qualche modo costretto a non volgere lo sguardo, a portarsi a casa un pezzo di quel mondo che non conosce o che non vuole vedere, mettendo in mostra tutta la valenza etica di cui è permeata certa fotografia. Dalle Migrazioni all’Ambiente, ogni edizione ha affrontato argomenti sempre molto attuali, raccontando i temi più urgenti sui quali è necessario riflettere, a volte con immagini di grande crudeltà, spesso con grande poesia ed eleganza formale. Quest’anno si parla di confine, un tema caro anche a questa amministrazione. Un confine che non è solo fisico, ma parla anche di condizioni esistenziali ai limiti, toccando storie delicate di salute, carcere, emarginazione”.

“Anche quest’anno – aggiunge l’assessore alla pace del Comune di Bergamo, Marzia Marchesi – Fotografica, promovendo il tema delle periferie, ci propone un argomento di estrema attualità e interesse. Le periferie delle città contemporanee sono territori complessi e conflittuali, in perenne divenire, luoghi di frontiera da conoscere dall’interno, in quanto non rappresentabili con un unico modello. Le mostre che saranno allestite ci permetteranno di mettere a fuoco l’argomento delle periferie guardandolo da ogni angolatura, suggerendo anche a noi amministratori una lettura al plurale delle periferie, per coglierne le specificità locali e le progettualità attive sul territorio da coinvolgere nei percorsi di rigenerazione urbana”.

Fotografica-Festival di Fotografia Bergamo è organizzato dall’Associazione di promozione culturale Fotografica in collaborazione con il Comune di Bergamo e grazie al sostegno di BCC Bergamo, FUJIFILM e al partner istituzionale Istituto per il Credito Sportivo.

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