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La richiesta

Green pass e persone con disabilità, Messina e Carretta: “Intervengano Governo e Regione”

Bergamo. Dal prossimo 15 ottobre il Green Pass sarà sempre più necessario per usufruire dei servizi quotidiani e per lavorare. L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo Marcella Messina e il Consigliere regionale membro della Commissione Sanità Niccolò Carretta (Azione) sono molto favorevoli a tale misura, ma come già successo per le novità introdotte negli ultimi mesi chiedono una riflessione e una sorta di deroga o, quantomeno, un meccanismo semplificativo per le tante persone con disabilità che non possono vaccinarsi per ragioni mediche e che si vedranno, da metà ottobre, ancor più isolate.

“Si tratterebbe – spiegano Messina e Carretta – di chiedere una sorta di equivalenza per una categoria limitata di persone tra esonero dal vaccino e GP. L’allargamento del decreto in via di pubblicazione sarebbe l’occasione per raccogliere questa esigenza”.

Sosteniamo con forza le scelte del Governo e l’importanza del Green Pass e delle vaccinazioni – dichiarano Marcella Messina e Niccolò Carretta – vogliamo, però, sottoporre all’attenzione di Governo e Regione alcune difficoltà che vivono le persone più fragili e con disabilità. Le vogliamo raccontare in vista del prossimo atteso decreto, annunciato, ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale”.

L’Assessore Messina precisa: “Il punto cruciale delle nostre richieste riguarda le persone con disabilità che hanno l’esenzione certificata dalla vaccinazione e che hanno, di fatto, una vita sociale “delegata” alla disponibilità di altri – in strutture dedicate o a domicilio. Esse si vedono escluse da quelle rare occasioni “sociali” in quanto sprovvisti di “lasciapassare”, soprattutto quando queste devono dipendere da operatori e famigliari o amici.

Si tratta di un numero ristrettissimo di persone con certificazione sanitaria di esonero che risultano inseriti in contesti comunitari CDD, CSE, RSD: Realtà in cui, paradossalmente, chi è senza il Green Pass rischia un serio e prolungato isolamento.

Possiamo tutti immaginare – prosegue Carretta – delle difficoltà pratiche di eseguire un tampone ad una persona con una grave disabilità, che sarebbe l’altro metodo per ottenere il Green Pass. Si tratta di una questione organizzativa e da programmare con anticipo e che, purtroppo, ostacola le estemporanee situazioni della quotidianità come bere un caffè o una cioccolata al Bar.

I tempi legati all’esito del tampone sono ancora molto lunghi e quando queste persone sono inserite in strutture diurne come comunità CDD,CSE e RSD la situazione si complica: pur avendo l’esenzione medica gli ospiti non possono partecipare e svolgere le attività previste dal gruppo perché senza Green Pass”.

L’Assessore Messina conclude: “Il decreto non è ancora stato pubblicato: per questa ragione ci permettiamo di sollevare quest’esigenza che arriva direttamente dalle famiglie che non possono non trovare una risposta da parte di Governo e Regione. Vogliamo evidenziare queste situazioni per conto di quelle persone che si ritroverebbero, ancora una volta, a pagare il prezzo più caro dell’isolamento”.

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