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Il decreto

Green pass: vicinissimo l’obbligo per i lavoratori pubblici e privati

L'obbligo partirà alla metà di ottobre, per dare il tempo a chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi. E ci saranno sanzioni severe, pecuniarie e amministrative, per chi non ha il certificato verde

Ormai l’intesa c’è: il Green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici, per le società partecipate dallo Stato, per i tribunali, per gli organi costituzionali. E poi per quelli privati. Il decreto del Governo Draghi entrerà in vigore tra il 10 e il 15 ottobre: ora è nella fase della stesura, giovedì sarà esaminato dalla cabina di regia e poi approvato dal Consiglio dei ministri.

L’estensione si farà, in uno o al massimo due step, uno per il pubblico, l’altro per il privato.

L’obbligo partirà alla metà di ottobre, per dare il tempo a chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi. E ci saranno sanzioni severe, pecuniarie e amministrative, per chi non ha il pass.

“Estendere il Green pass senza discriminare nessuno”. Ovvero applicare l’obbligo a tutti i lavoratori, del pubblico e del privato: Giancarlo Giorgetti, capo delegazione della Lega, spiana la strada alle decisioni del governo. Imporre il pass in tutte le aziende, spiega il ministro, è “un’ipotesi in discussione” in nome della “certezza” da dare alle imprese, per evitare di tornare a chiudere. Il ministro, all’unisono con i governatori del Nord, sembra così spazzare via la prudenza di Matteo Salvini. Il segretario leghista dichiara di “non saper nulla” dell’estensione, ma la convinzione nel governo è che ormai la linea sia largamente condivisa. Anche perché giovedì in Cdm dovrebbe essere istituito il fondo per indennizzare chi sia danneggiato dai vaccini, fondo chiesto in Parlamento dalla Lega.

Al momento non sarebbe in discussione la gratuità dei tamponi per i non vaccinati.

Quanto al pubblico, il perimetro sarà ampio, andrà oltre gli 1,2 milioni di dipendenti della Pa finora stimati, perché si includeranno tutti i soggetti elencati dall’Istat, dunque gli enti pubblici (tranne quelli economici) e le società partecipate, come le Poste. Dovrebbe esserci una norma per gli organi costituzionali, con rinvio alla loro autonomia. Mentre per i tribunali dovrebbero essere disciplinati specifici aspetti.

Ad ogni modo, dal momento che non si tratta di un obbligo vaccinale, il Pass non dovrebbe essere imposto per accedere agli sportelli pubblici, né alle parti processuali.

Quanto alle sanzioni per i dipendenti pubblici senza Pass, la parola d’ordine è severità. Il modello potrebbe essere la scuola: multe dai 400 ai 1000 euro e la sospensione della prestazione lavorativa – e quindi dello stipendio – dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza il Pass.

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