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Cividate al piano

Dentro il nuovo centro Amazon: “Volano per le imprese, ma sulla viabilità ascolti il territorio” fotogallery video

Duecento persone al lavoro, la previsione è di arrivare a 900 a tempo indeterminato in tre anni. I sindaci divisi tra opportunità occupazionali e timori sul traffico: "Inevitabile, l'azienda ragioni con noi"

Cividate al Piano. I primi 200 “amazonians” (così l’azienda chiama i suoi dipendenti) sono stati assunti, e da una settimana sono operativi. Nel giro di tre anni saranno 900. “Tutti a tempo indeterminato” promette Amazon, il colosso americano del commercio elettronico. Lunedì 13 settembre ha inaugurato a Cividate il suo ottavo centro di distribuzione in Italia, il primo in Lombardia: 120 milioni d’investimento, capannoni per 60 mila metri quadrati su un’area di 190 mila. Il nome della struttura – com’è consuetudine in Amazon – porta la sigla dell’aeroporto più vicino (quindi Orio al Serio) e un simbolo, in questo caso ispirato alla Dea nerazzurra. “Perché l’Atalanta a Bergamo è un’eccellenza, e perché l’eroina greca incarna la resilienza dei bergamaschi durante la pandemia”.

“Lavora duro. Divertiti. Fai la storia”, leggono i dipendenti appena varcata la soglia d’ingresso del nuovo, gigantesco stabilimento: tre piani, due destinati allo stoccaggio dei prodotti trasportati in modo robotizzato. In pratica, i robot ricevono la richiesta di ordine e trasportano il materiale ai dipendenti, che lo inscatolano prima di arrivare sui camion.

“A loro (i dipendenti, ndr) offriamo un livello di retribuzione tra i più alti del settore, oltre a un importante pacchetto di benefit” sottolinea Salvatore Schembri Volpe, responsabile di Amazon Italia Logistica. Nello specifico – illustra sempre l’azienda – sono assunti al quinto livello del Contratto Nazionale del Trasporto e della Logistica con un salario d’ingresso di 1.550 euro lordi, mentre i benefit comprendono sconti su Amazon.it e un’assicurazione integrativa contro gli infortuni (e ai tempi del Covid pure tamponi molecolari gratuiti). Ci sono anche opportunità come il programma ‘Career Choice’, che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri per chi vuole specializzarsi in un ambito specifico frequentando corsi professionali, per un importo fino a 8 mila euro in quattro anni.

“Grazie al costante dialogo con le istituzioni locali – prosegue Schembri Volpe – cerchiamo anche di individuare iniziative che possano dare un supporto concreto al territorio”. Iniziative che Amazon non manca di far notare. Come la donazione alle scuole elementari di 16 lavagne elettroniche di ultima generazione per gli studenti. “Non dobbiamo poi dimenticare che nel polo cividatese stanno per essere piantumati 5.500 alberi per compensare l’impatto ambientale” aggiunge il sindaco Giovanni Forlani, che parla anche della realizzazione di una pista ciclabile collegata al nuovo sito produttivo.

Ma è proprio sul tema ambientale che alcuni sindaci mettono l’accento. “Ho una grande ammirazione per come lavora Amazon in termini di innovazione, per come sa sviluppare tecnologia e per come ha cambiato il nostro stile di vita – premette il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha tagliato il nastro insieme a Forlani -. Spero che possa davvero essere un volano per l’industria del territorio, dimostrandosi al tempo stesso attenta e disponibile al dialogo sul tema della viabilità. Le dimensioni di questo insediamento – osserva – avranno effetti su un’area ben più estesa di Cividate. Penso in particolare al trasporto su gomma e spero che la società possa essere attenta a ragionare con noi sulla rete viabilistica”.

Auspici condivisi dal sindaco di Romano di Lombardia, Sebastian Nicoli, a sua volta presente all’inaugurazione. “Affinché realtà come queste non diventino un problema, è necessario che sappiano interloquire con la politica del territorio – commenta -. Il discorso non vale solo per Amazon, ma per tutte le attività della logistica che si insediano nella Bassa. Se è vero che molti camion utilizzano l’autostrada BreBeMi, il discorso non vale per quelli diretti a nord che passano per i nostri paesi, rendendo sempre meno agevole raggiungere il capoluogo. Anche per questo – conclude – sarebbe interessante avere dei dati sull’impatto in termini di traffico. Ma se esistono, al momento non sono a nostra disposizione”.

Del tema “abbiamo discusso tantissimo – assicura il collega di Cividate -. Ad Amazon abbiamo chiesto 250 mila euro per fare installare sul territorio delle centraline” che permettano di rilevare gli inquinanti, un po’ sul modello di quanto avviene in alcuni paesi dell’Isola Bergamasca e Scanzorosciate. “Un progetto che abbiamo proposto anche ai comuni limitrofi. Abbiamo rifiutato altre realtà proprio perché non davano garanzie verso l’ambiente – ricorda il sindaco Forlani -. Da decenni non attiravamo grossi investimenti, poi con la BreBeMi e il bando actract della Regione le cose sono cambiate”.

Sulle opportunità offerte da Amazon, non ha alcun dubbio il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia: “Questa è un’occasione enorme per la comunità, sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro che di nuove competenze. Soprattutto, è un’occasione per le piccole e medie imprese di ampliare i propri orizzonti e i propri canali di distribuzione”.

Un esempio è quello dell’azienda Zenoni & Colombi di Nembro, da quarant’anni attiva nella produzione di tessili per la casa. “Le crisi del 2008 e del 2011 hanno portato grandi scompensi nel nostro settore – spiega il direttore commerciale Lorenzo Zenoni -. Abbiamo così deciso di cambiare il nostro modello di business portando la produzione in Valseriana e iniziando a vendere online. La vetrina ‘Made in Italy’ di Amazon ci ha dato grande visibilità, aiutandoci a mostrare la qualità dei nostri prodotti a una platea più ampia, distinguendoci dalla concorrenza. Ora siamo tra i leader nella vendita dei piumini, e i prodotti sono migliorati anche grazie alle recensioni dei nostri clienti”.

 

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