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La nomina

Antonio Terzi è il nuovo presidente di Confesercenti Bergamo

L’associazione dedicata alle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi quest’anno celebra il 50° della sua fondazione

Bergamo. Antonio Terzi è il nuovo presidente di Confesercenti Bergamo, l’associazione dedicata alle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi che quest’anno celebra il 50° della sua fondazione sia a livello locale che nazionale.

Già presidente di Confesercenti Bergamo dal 2020, a seguito della scomparsa della compianta Elena Fontana alla guida dell’associazione dall’aprile 2017, Antonio Terzi, classe 1970, è stato nominato lunedì sera dall’assemblea elettiva che si è riunita negli spazi dell’ex Centrale elettrica di via Daste e Spalenga.

Forte di una grande esperienza nella rappresentanza degli interessi del commercio e già nel Consiglio di Amministrazione di Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Bergamo, Antonio Terzi, già componente storico della Giunta di Confesercenti Bergamo e Presidente di Li.Ber Associazione Librai Bergamaschi, svolge un importante incarico per la categoria che rappresenta, ricoprendo il ruolo a livello nazionale di vicepresidente SIL Sindacato Italiano Librai, tra le organizzazioni più antiche della Confesercenti.

L’assemblea ha inoltre nominato: la Presidenza (35 componenti), l’organo di direzione politico-sindacale dell’associazione, il collegio dei revisori dei conti e il collegio di garanzia: un passaggio di grande importanza per la vita dell’associazione e i suoi futuri sviluppi. Successivamente, la Presidenza eleggerà la giunta esecutiva e i vicepresidenti di Confesercenti Bergamo.

Molti i temi da subito affrontati da Terzi durante il discorso insediativo con al centro, tra gli altri, il coordinamento con le associazioni del territorio, in primis con Impresa&Territorio, e le sfide turistico culturali che ci attendono: “Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023 come banco di prova per attivare progetti che qualificheranno lo sviluppo turistico culturale del capoluogo e occasione per incrociare i grandi sforzi e le potenzialità delle zone montane, delle valli e dei laghi.”

E ancora, l’uniformità delle regole per tutti i settori e l’adozione di strumenti normativi più equi e valoriali: “Il vento di iper liberalizzazione che è stato una costante dei provvedimenti degli ultimi venti anni ha finito per dar vita a un laissez-faire che in molti casi e per molte delle nostre merceologie non ha creato opportunità, ma ha avvantaggiato solo soggetti di grandi dimensioni, caratterizzati da una considerevole copertura finanziaria, a discapito del commercio diffuso. Sono necessari strumenti normativi, almeno regionali, che si occupino di regolamentare questo nuovo disordine, con un occhio di riguardo per i temi della sostenibilità e del consumo di suolo. Strumenti normativi che devono tendere a valorizzare e tutelare il nostro paesaggio, le vere risorse del nostro territorio: tradizioni, cultura, turismo. E’ necessario rivedere il ruolo degli enti locali in relazione alla programmazione dello sviluppo commerciale: per recuperare competitività, alle nostre aziende serve una visione meno scontata dei luoghi del commercio da parte del decisore pubblico.”

Terzi ha poi sottolineato la necessità di delineare strategie per la valorizzazione dei centri urbani richiamando il vasto tema delle politiche di rigenerazione urbana che nel Pnrr troveranno la giusta leva finanziaria per partire: “Bene che Regione Lombardia abbia individuato nei Distretti del Commercio una politica per il rilancio delle attività economiche del territorio e la coesione sociale, sia questa un’opportunità anche per discutere di regole per una pianificazione che possa trovare nel commercio un formidabile alleato per rifunzionalizzare luoghi destinati, per vari motivi, allo svuotamento e all’abbandono.”

“È inoltre urgente affiancare questo tema, ad una più ampia riflessione sui temi della concorrenza – continua Antonio Terzi. Da anni assistiamo a pratiche commerciali, come il sottocosto e il cross-merceologico, oppure forzature sulla normativa di vendite promozionali o saldi, che permettono ad una parte della distribuzione di accanirsi contro alcune categorie merceologiche. Siccome pensiamo che il mercato e le nostre città abbiano bisogno di tutti, a maggior ragione perché stiamo attraversando trasformazioni importanti, pensiamo sia il caso anche su questo fronte di aprire con la politica una stagione di confronto ampio e disegnare un nuovo quadro normativo di riferimento per i nostri settori.”

E ancora prosegue su uno dei temi più “caldi” del post covid: “La pandemia ci ha consegnato il grande sforzo fatto dai nostri commercianti, che nonostante in molti casi fossero già fiaccati da decenni di difficoltà, non hanno esitato a mettersi al servizio dei cittadini e delle loro comunità, pilastro fondamentale per resistere ai mesi più difficili delle restrizioni che hanno fortemente gravato sull’economia delle piccole imprese. Ben venga l’aiuto di ristori e i contributi, necessari nel momento più critico, ma per il lavoro autonomo va immaginato anche un nuovo welfare: in tempi di pandemia la Confesercenti ha avuto la felice intuizione di affiancare i propri associati con iniziative specifiche che ora, dopo questa esperienza, devono invece diventare patrimonio comune per tutto il comparto degli autonomi.”

Nel corso dell’emergenza sanitaria sono numerose le micro e piccole imprese che hanno attivato profondi cambiamenti, affiancando alla consueta attività un maggiore utilizzo delle tecnologie digitali per contrastare una caduta dei ricavi senza precedenti: “La digitalizzazione del commercio tradizionale, la formazione continua e più in generale la modernizzazione delle nostre imprese sono temi centrali sui quali Confesercenti Bergamo ha investito ed investe oggi ancora di più, senza oltrepassare la netta linea di demarcazione tra effetti positivi e auspicabili dell’utilizzo delle nuove tecnologie e l’eccessiva invadenza di algoritmi e ritmi di lavoro insostenibili: su tutto va ribadita come prerequisito la supremazia della dignità personale.”

Sul palco per i saluti all’assemblea, il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, l’Assessore al turismo, marketing territoriale e moda di Regione Lombardia Lara Magoni e il vicepresidente della Camera di Commercio di Bergamo Giovanni Zambonelli.

Al centro dell’assemblea diversi gli spunti offerti su questioni di stretta attualità e di grande interesse per il mondo delle piccole e medie imprese nell’era post covid.

In particolare, l’urbanista Luca Tamini, è intervenuto sul tema degli scenari di rigenerazione Urbana nelle politiche attive del commercio. I nuovi equilibri del Retail in Italia sono stati invece tema di approfondimento da parte di Valentina Pontiggia, Direttore Osservatorio eCommerce B2c e Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, School of Management Politecnico di Milano.

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