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Il film a venezia

Licini: “Quell’ospedale Covid in Fiera segno della nostra solidarietà” fotogallery

Il presidente dell'associazione L'Accademia dello Sport per la Solidarietà racconta l'emozione di vedere alla Mostra del Cinema il documentario "Le 7 giornate di Bergamo" di Simona Ventura

Venezia. “È una giornata bellissima qui in piazza San Marco, ma tra poco dovremo togliere gli occhiali da sole e preparare i fazzoletti”. Sono le parole di Giovanni Licini, presidente dell’associazione L’Accademia dello Sport per la solidarietà, appena prima dell’ingresso nella sala dove, mercoledì 8 settembre, si è tenuta la presentazione del documentario “Le 7 giornate di Bergamo” di Simona Ventura.

L’orgoglio di veder documentata al Festival del Cinema di Venezia la fatica e la solidarietà dei tanti bergamaschi che hanno lavorato alla costruzione, in tempi record, dell’ospedale da campo alla Fiera di via Lunga per far fronte all’emergenza Covid, si mischia quindi all’emozione di dover rivivere attraverso le immagini il calvario dei mesi in cui il virus ha martoriato la nostra città.

“Ben venga il fatto che attraverso quest’opera Bergamo sia riconosciuta nel mondo, ma sinceramente, visto il doloroso tema trattato, avremmo preferito rimanere anonimi e non essere al centro della pandemia” continua Licini.

L’Accademia dello Sport per la solidarietà, attraverso le sue raccolte fondi, è riuscita a destinare più di un milione di euro per l’acquisto di macchinari sanitari e dispositivi utili nella cura del Covid. Di questa cifra 500mila euro sono stati destinati alla realizzazione dell’impianto per l’ossigeno dell’ospedale della Fiera. “Sottolineo che questo denaro lo abbiamo raccolto in soli due mesi – dichiara il presidente -, si è scatenata fin da subito una gara di solidarietà alla quale hanno partecipato in tantissimi sponsor. Ricordo che in quei giorni mi attaccavo al telefono e spiegavo la situazione ai possibili donatori, dicendo loro che ci volevano tanti soldi. Loro mi rispondevano di non preoccuparmi, che avrebbero contribuito e che il denaro, in qualche modo, lo avremmo trovato. C’erano priorità più urgenti, come salvare la vita di tanti bergamaschi, alle quali fare fronte in fretta”.

“Tanto di cappello, alpino direi, a Sergio Rizzini, direttore generale della sanità dell’Ana, uno degli ideatori dell’ospedale da campo di via Lunga. È stato lui ad invitarmi qui a Venezia. E un rinnovato ringraziamento anche a tutti i bergamaschi che si sono messi a disposizione con il cuore e con le braccia per allestire l’ospedale Covid. Noi siamo gente di poche parole, siamo grandi lavoratori e abbiamo la solidarietà nel Dna, è una nostra caratteristica”, conclude Licini.

“Le 7 giornate di Bergamo” è la prima opera di Simona Ventura nei panni da regista. Il suo vuole essere un messaggio di speranza dopo la drammatica esperienza vissuta nei mesi caldi della pandemia, soprattutto dalla nostra provincia. “Se ci uniamo nulla può fermarci – è il messaggio dell’artista televisiva -. È un concetto importante, oggi più che mai, visto che guardiamo alla ripartenza, alla speranza: dobbiamo essere uniti, non divisi, perché abbiamo dato, abbiamo pianto, siamo stati in ginocchio, abbiamo perso, ma ora è arrivato il momento di guardare avanti”.

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