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Il parere

Nuovo quorum per i piccoli comuni, Gabanelli: “Erosione della democrazia, ma i problemi sono a monte”

Secondo l'avvocato la disaffezione per la politica è da ricercare nella mancanza di spazi aggregativi, di partecipazione, di incontro e confronto tra le persone

“Con il quorum risicato si verifica indubbiamente un’erosione della democrazia e mi auguro che questo provvedimento sia temporaneo, ma a mio avviso i problemi da risolvere sono a monte”.

Clementina Gabanelli, avvocato, insegnante di diritto con un passato in politica come consigliera comunale e provinciale, si esprime sul decreto che prevede, in questa tornata elettorale e per i comuni con una popolazione inferiore ai 15mila abitanti, l’abbassamento del quorum per le liste uniche dal 50 al 40 per cento per la validità dell’elezione. Facendo un esempio: se in un comune gli aventi diritto sono 100, per raggiungere il quorum devono votare in 40 e il sindaco viene eletto se raggiunge almeno 20 i voti validi.

“La normativa registra una situazione di difficoltà che si presenta soprattutto nei paesi piccoli, dove si fatica a trovare persone disposte a candidarsi nelle liste o per il ruolo di sindaco – spiega Gabanelli -. Il venir meno dei partiti tradizionali ha generato una disaffezione per la politica, un tempo c’erano ideologie contrapposte ma chiare e la progettualità guardava lontano. Oggi invece c’è un fiorire di liste civiche che si differenziano poco le une dalle altre e ciò crea confusione nell’elettore”.

Il tessuto sociale è cambiato, come evidenzia l’avvocato: “I paesi non vengono più vissuti come un tempo, quelli piccoli spesso si spopolano o i residenti ci tornano solo per dormire perché lavorano altrove e non si interessano dell’amministrazione del proprio comune. Mancano poi gli spazi per la socialità, ce ne sono sempre meno, la gente fa fatica ad incontrarsi. Una volta c’erano le sezioni di partito, dove ci si trovava, si parlava di politica, si discuteva, ci si infervorava, il dibattito era appassionato e più costruttivo. Credo che se si creassero nuovamente i presupposti, questo interesse da parte della popolazione potrebbe ritornare”.

I sindaci sono figure investite di una grande responsabilità amministrativa, civile e penale, che spesso scoraggia la volontà di candidarsi: “Questo è un grosso disincentivo, soprattutto nei comuni piccoli e piccolissimi, dove un sindaco nella maggior parte dei casi non si occupa del comune in modo esclusivo ma ha anche un lavoro proprio. La normativa è complicata, farraginosa ed è comprensibile la scarsa disponibilità ad indossare la fascia tricolore, spesso il rischio è considerato troppo elevato”.

 

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