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Caos e stranezze

Stadi riaperti a metà, ma a Bergamo impossibile trovare i posti migliori

Anche per la partita di sabato con la Fiorentina risultavano non disponibili già lunedì mattina alle 10.01, un minuto dopo l’apertura delle prenotazioni

Bergamo. “Niente mascherine in aula se tutti sono vaccinati”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Non si capisce perché allo stadio siano obbligatorie, oltretutto in un luogo aperto a differenza delle aule scolastiche, di solito molto pollaio, dove notoriamente non c’è grande circolazione di aria.

Questione di ministro? O di regia di Governo? Comunque appare ancora più incomprensibile perché allo stadio (giusto l’accesso ai solo vaccinati) debbano essere occupati solo il 50% dei posti disponibili, con gravi penalizzazioni economiche per le società di calcio. Ancor più per i poveri abbonati, onorati della prelazione, ma costretti da una specie di lotteria ad affidarsi a velocità di tastiera e di comprensioni informatiche per disporre dell’agognato biglietto tramite la prenotazione on line.

Con tanti bye bye a chi non dispone del computer, non diciamo della stampante visto che viene richiesto pure il biglietto stampato. Alla faccia della digitalizzazione tanto osannata negli ultimi tempi.

Verde posto libero, grigio sta per occupato con le dovute ulteriori distinzioni di censo come avviene a Bergamo, dove anche per la partita di sabato con la Fiorentina risultavano non disponibili già lunedì mattina alle 10.01, un minuto dopo l’apertura delle prenotazioni, i posti in tribuna nerazzurra, centrale e nelle file più alte della Rinascimento malgrado fossero compresi nel tabellino dei prezzi.

C’è poi il dubbio che il Gewiss Stadium sia destinato a diventare uno stadio salotto perché la capienza definitiva a lavori conclusi sarà insufficiente ad accontentare la realtà che è diventata l’Atalanta.

Aggiungiamo che la partita su Dazn si vede con il consueto rallentamento, quando si vede, e che le riprese televisive dagli stadi di altri Paesi europei (vedi Inghilterra e Svizzera, tralasciamo la Spagna) dove la Dea si giocherà la Champions, mostrano impianti gremiti e con zero distanziamento.

Una vera beffa o presa in giro per molti: siamo proprio così sicuri che anche nel nostro bel paese non sia tempo di riaprire gli stadi? O almeno si cominci a discuterne per non finire come gli stolti a guardare sempre il dito e non la luna.

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