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Verso il voto

A Chiuduno un solo candidato sindaco: dopo 10 anni di Locatelli la Lega punta su Nembrini

Il 58enne avverte: “Dovremo fare una campagna elettorale non tanto sui contenuti ma sull’invito ad andare a votare”

Chiuduno. “Dovremo fare una campagna elettorale non tanto sui contenuti ma sull’invito ad andare a votare”. Piermauro Nembrini, 58 anni, direttore della produzione in un’azienda metalmeccanica e nato a Chiuduno, a ottobre sarà con ogni probabilità il nuovo sindaco.

L’unico ostacolo per il candidato sindaco della Lega – e attuale assessore all’Istruzione e alla Cultura – è rappresentato dal quorum.

Sullo scadere della presentazione delle candidature infatti non è pervenuta nessun’altra lista. Ci ha provato l’avvocato Luca Barcellini, sempre di Chiuduno, ma alla fine non è riuscito a trovare il numero di candidati per presentarsi alle urne.

Nembrini dovrebbe essere quindi il successore del primo cittadino in carica Stefano Locatelli, che è al suo secondo mandato e quindi non è ricandidabile come sindaco.

Eppure il 58enne non vuole dare per scontata la vittoria: “Molti cittadini credono che con una sola lista si venga automaticamente eletti, ma non è così. Dobbiamo raggiungere il quorum”.

Poi spiega com’è nata la sua nomina e parla della composizione della squadra: “La mia candidatura è stata una scelta del gruppo, nel segno della continuità. Siamo una bella squadra e infatti le persone sono le stesse, con l’aggiunta di alcuni nuovi componenti. Anche il programma sarà la continuazione di quanto è stato fatto in questi dieci anni”.

Il team della Lega, in questa tornata sostenuta dalla civica Progetto Chiuduno, è composto da dodici candidati, che saranno quindi tutti eletti nel caso venga raggiunto il quorum. Fra le conferme ci sono il sindaco Locatelli, 37 anni; il vicesindaco Gianluigi Caglioni, 58 anni, commerciante; Massimo Suardi, 49 anni, imprenditore; Fabrizio Illipronti, 49 anni, operaio; Francesca Monica Pandolfi, 58 anni, impiegata; Lucia Consoli, 41 anni, impiegata.

Al gruppo si aggiungono sei volti nuovi: sono quelli di Barbara Pezzotta, 47 anni, commessa; Stefano Alberto Valota, 25 anni, studente universitario; Stefania Gugolati, 43 anni, commerciante; Stefano Nicoli, 72 anni, artigiano; Marco Finazzi, 56 anni, commerciante; Roberto Plebani, 49 anni, impiegato.

“In questi dieci anni – spiega Nembrini – è stato fatto tanto, abbiamo riqualificato gran parte del paese e lo abbiamo reso più vivo”. Ma le idee per il futuro non mancano. Il primo passo – quasi certo – sarà quello di spostare gli uffici comunali nell’ex asilo per dare vita a un grande progetto sociale”.

“Vogliamo riconvertire l’attuale municipio in appartamenti da destinare agli anziani, o a persone bisognose in generale, a prezzi calmierati”. L’opera, afferma Nembrini, “dovrebbe essere finanziata attraverso la vendita delle ex scuole medie a privati, che si occuperebbero di effettuare i lavori del nuovo municipio e dei nascenti appartamenti.

Il sogno per Chiuduno però è un altro: “Sarebbe bello entro i cinque anni completare la piazza, di cui sono stati realizzati i primi due lotti negli scorsi mesi”.

Al centro del programma della Lega rimane l’ambito sociale e dei servizi alla persona, con nuove sfide da raccogliere. “Vorremmo ristrutturare le ex scuole elementari per dare ancora più spazio alle associazioni, che sono state importantissime nel periodo della pandemia. E poi un altro progetto che abbiamo a cuore è quello di creare nel prato della biblioteca uno spazio riparato, ma al verde e all’aria aperta, dove gli studenti delle superiori e gli universitari possano studiare in tranquillità, visto che la biblioteca non ha stanze isolate”.

Il candidato sindaco non tralascia infine il capitolo della sicurezza e della viabilità: “Potenzieremo il sistema di telecamere, ma soprattutto abbiamo un progetto per la realizzazione di una rotonda al confine con Carobbio, dove c’è stato un incidente mortale e la gente corre”.

Da fare c’è ancora molto, ma per Nembrini la priorità è prepararsi ad un voto, quello del 3-4 ottobre, per nulla facile, soprattutto dopo un anno e mezzo di pandemia: “Siamo passati dalle 5 liste candidate di quindici anni fa alla sola di quest’anno. C’è molta disaffezione alla politica. Per questo – ribadisce in conclusione – prima di tutto dobbiamo pensare a vincere le elezioni”.

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