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La lettera che fa discutere

No green pass scrivono al rettore, la consulta studenti: “Nemmeno si firmano, non sono la nostra voce”

Sul web circola una lettera firmata 'Studenti dell'Università di Bergamo', fortemente contrari all'obbligo della certificazione verde per frequentare l'ateneo: "Non ci qualifichiamo, non ci quantifichiamo, ma dovrete fare i conti con noi". La replica: "Non sappiamo chi siano e non la pensiamo così"

Bergamo. “Non ci qualifichiamo, non ci quantifichiamo. Potremmo essere 10, 100, 1000, 10.000… Ma anche se fossimo solo in due, dovrete fare i conti con la nostra presenza”. Circola in queste ore sul web una lettera indirizzata al rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, firmata genericamente “Studenti dell’Università di Bergamo”.

Una lunga lettera, in aperto contrasto con la decisione di permettere l’accesso alle sedi universitarie alle sole persone munite di Green Pass, a partire dal 1° settembre. “Caro Rettore, lei può senz’altro contare sul nostro senso di responsabilità morale, non certo nel farci quanto prima vaccinare – si legge – bensì nel non assecondare, per il bene nostro e altrui, un nuovo ordine culturale, legislativo e sociale nutrito d’irresponsabilità politica e di coartazione tecnologico-sanitaria”.

Il testo, rimbalzato in Rete, ha creato qualche equivoco tra gli stessi universitari. “Voglio chiarire che non rappresenta in alcun modo una voce ufficiale, come qualcuno può avere pensato – spiega Michela Agliati, a capo della Consulta degli studenti -. È stato scritto da persone che nemmeno sappiamo chi siano, o quante siano. Si firmano ‘Studenti dell’Università di Bergamo’, forse nella speranza di ottenere più eco”.

Agliati definisce la decisione dell’ateneo “ponderata, approvata in Senato Accademico e dal Cda, derivante anche da suggerimenti e disposizioni nazionali. Una decisione – aggiunge – che permette di far rientrare molti più studenti in sede rispetto all’anno scorso, e di affrontare più serenamente lo studio in presenza, sapendo che le persone vicine sono vaccinate o negative al tampone”.

Per gli studenti che non sono in possesso del Green Pass, sono comunque garantite le lezioni a distanza. Mentre non rientrano nell’obbligo i soggetti esenti dalla campagna vaccinale, “sulla base di idonea certificazione medica, rilasciata secondo i criteri determinati dal Ministero della Salute” ha specificato l’università.

“È normale che ci siano più correnti di pensiero – conclude la presidente della Consulta -. Io stessa ho ricevuto dei messaggi di protesta, ma la maggior parte degli studenti apprezzano questa decisione. Non la vedono come un’imposizione, piuttosto come una possibilità per tornare a studiare in sicurezza, in un clima più disteso”.

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