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L'iniziativa

Al via Molte Fedi: “Tra gli ospiti Sassoli, Carofiglio, Erri De Luca e Benedetta Tobagi”

L'inaugurazione si terrà mercoledì 8 settembre, seguirà un programma ricco di appuntamenti, ecco tutti i dettagli

Bergamo. Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, Gianrico Carofiglio, Erri De Luca, Massimo Cacciari e Benedetta Tobagi (figlia del giornalista Walter) saranno tra gli ospiti della nuova edizione di “Molte fedi sotto lo stesso Cielo”. La rassegna culturale organizzata dalle Acli provinciali di Bergamo, giunta al 14esimo anno, torna con un programma ricco di occasioni per interrogarsi, riflettere e approfondire le grandi sfide che caratterizzano il nostro tempo.

Dopo l’edizione dello scorso anno, che si è svolta interamente via web a causa della pandemia da Coronavirus,vengono proposti oltre 30 incontri in presenza ai quali il pubblico potrà partecipare dal vivo (nel rispetto delle restrizioni anti-Covid) e numerosi appuntamenti online. Tutti, comunque, verranno trasmessi anche sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Molte fedi per permettere al maggior numero di persone di seguirli.

Complessivamente il cartellone annovera oltre ottanta eventi che spazieranno fra gli ambiti più diversi: dalle narrazioni all’ambiente, dal cinema alla geopolitica (non mancherà uno sguardo particolarmente attento alle ultime vicende dell’Afghanistan), dall’arte alla spiritualità. L’inaugurazione si terrà mercoledì 8 settembre alle 20.45 nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo – Ex chiesa di Sant’Agostino: saranno protagonisti padre Gaël Giraud – gesuita, economista e teorico della “transizione ecologica” – e Carlo Petrini, gastronomo e fondatore di Slow Food, che dialogheranno sul tema “Dopo lo pandemia, ripensare lo sviluppo”. Sarà un’apertura all’insegna della questione ambientale per introdurre la prima novità dell’edizione 2021: la sezione “Cura del mondo”, che proseguirà con altri due appuntamenti dedicati interamente all’ecologia: la data successiva sarà martedì 26 ottobre alle 20.45 in streaming con Marirosa Iannelli, presidente di Water Grabbing Observatory, che traccerà un “Atlante geopolitico dell’acqua” , mentre martedì 2 novembre alle 20.45 nell’Auditorium del liceo Mascheroni di Bergamo questo ciclo d’incontri si concluderà con il giornalista Luca Martinelli e padre Alex Zanotelli, comboniano, che interverranno sul tema “Acqua pubblica: a che punto siamo a dieci anni dal referendum?”.

Dopo la serata inaugurale la rassegna continuerà sviluppando le diverse sezioni in cui si articola: tra i relatori vi sono ospiti nuovi rispetto alle edizioni precedenti ma anche tante personalità che vi hanno già preso parte suggerendo ogni volta interessanti spunti. Guardando il calendario spiccano: il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, in diretta streaming con il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, giovedì 9 settembre alle 20.45 sul tema “Quale racconto di Europa è possibile oggi?”; lo scrittore Alessandro D’Avenia (venerdì 10 settembre alle 20.45 al teatro Donizetti); la poetessa Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, che dialogherà con il giornalista Paolo Rodari (mercoledì 22 settembre in diretta streaming); lo scrittore Gianrico Carofiglio lunedì 27 settembre alle 20.45 all’auditorium del seminario vescovile (“Della gentilezza e del coraggio: il valore delle scelte”); e Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter (assassinato dalla “Brigata XXVIII marzo”, gruppo terroristico di estrema sinistra formato a Milano nel maggio del 1980), che martedì 21 settembre alle 20.45 alla chiesa di San Fermo rileggerà il Libro di Giona. Inoltre, vanno annotati: il regista Erri De Luca, che rileggerà il Libro dell’Esodo martedì 28 settembre alle 20.45 in streaming; Cristina Cattaneo, medico legale che da anni identifica i morti nel Mediterraneo, a cui verrà consegnato il Premio “Costruttori di ponti” (venerdì 24 settembre alle 20.45 nell’aula magna dell’università di Bergamo – ex chiesa di sant’Agostino, “Dare memoria ai dimenticati”); Gilles Kepel, arabista e politologo (martedì 14 settembre alle 20.45 in streaming, “Le religioni e la sfida della convivialità delle differenze”); Agnese Moro, figlia di Aldo (politico assassinato dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978) e Adriana Faranda, ex brigatista (giovedì 30 settembre alle 20.45 alla chiesa di Loreto, “Curare il passato. Storia di un incontro di persone”); Stefano Mancuso, botanico e saggista (martedì 19 ottobre alle 20.45 all’auditorium del seminario vescovile di Bergamo, “Gli incredibili racconti delle piante”); Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità (mercoledì 20 ottobre alle 20.45 al cinema Conca Verde di Bergamo, “Dopo la pandemia: crescita o riduzione delle disuguaglianze?”); lo scrittore Paolo Cognetti (giovedì 28 ottobre alle 20.45, “Di vita, di cammini e di montagne”); e don Fabio Corazzina, parroco di Fiumicello a Brescia (domenica 7 novembre). Il teologo Christoph Theobald, invece, si concentrerà su “Verso quale Chiesa muovono i passi di Papa Francesco?” martedì 23 novembre alle 20.45 in diretta streaming, dialogando con don Alberto Carrara.

Non mancheranno, poi, autorevoli giornalisti come Iman Sabbah, corrispondente Rai da Parigi (lunedì 25 ottobre); Antonio Di Bella, corrispondente ai dagli Stati Uniti (lunedì 8 novembre); Monica Maggioni, giornalista Rai, conduttrice di “Sette storie” (lunedì 15 novembre); Massimo Giannini, direttore de La Stampa (lunedì 22 novembre) e Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio (lunedì 29 novembre), tutti alle 20.45 in diretta streaming.

Per quanto riguarda i ritorni, vi sono il cardinal Gianfranco Ravasi (lunedì 20 settembre), il giornalista e scrittore Mario Calabresi (martedì 5 ottobre), lo psicanalista Massimo Recalcati (venerdì 8 ottobre), il giornalista Gad Lerner (giovedì 4 novembre), l’economista Luigino Bruni (domenica 14 novembre) e il filosofo Massimo Cacciari (giovedì 11 novembre); don Giovanni Nicolini, parroco della Dozza a Bologna e Pierluigi Castagnetti, politico (lunedì 11 ottobre), l’ex ministra Rosy Bindi (lunedì 18 ottobre), l’attrice Lucilla Giagnoni (giovedì 14 ottobre), l’attrice Lella Costa (giovedì 21 ottobre).

molte fedi 2021

Illustrando i contenuti e il tema filo conduttore di quest’anno, il presidente delle Acli provinciali di Bergamo, Daniele Rocchetti, ideatore di Molte Fedi, afferma: “Rivivere gran parte della rassegna in presenza con gli adeguati accorgimenti sarà una grande emozione: aspettavamo questo momento con trepidazione, consapevoli che sarà comunque una sfida difficile. Una sfida radicale che riecheggia soprattutto nel titolo “Diremo io o noi?”, scelto per questa 14esima edizione. Si tratta di un verso di ‘Adesso’, una poesia scritta da Mariangela Gualtieri per gli amici del monastero di Bose nel marzo scorso: ci è parsa illuminante e profetica rispetto al tempo che stiamo vivendo. Questo interrogativo non fa altro che portare a galla di nuovo e con una forza inedita alcuni moti dell’animo che si trasformano in invocazioni, in perplessità, in ricerca. Sono le domande consuete, quelle che ci sorgono ogni tanto di fronte al dramma, ma sono sempre nuove. Questo è lo spazio che vorremmo abitare. Sarà difficile risolvere l’enigma posto nel titolo e siamo consapevoli che non esistano risposte semplici: vogliamo proprio stare nella domanda sentendone anche un po’ l’angoscia. Si tratta di una sfida seria, ma siamo certi che potremo affrontarla se insieme decideremo di lasciarci stupire”.

Anche il sottotitolo, “Sentieri per varcare la notte”, rimanda alla stretta attualità e invita a farsi domande sul futuro e sulla società post-pandemia. “Quello che è certo è che la crisi pandemica che stiamo vivendo non solo ha sconvolto il nostro pianeta, ma è destinata a segnare uno spartiacque tra il prima e quello che verrà dopo. Inizia a delinearsi quale sarà l’effettivo impatto di questa crisi e quali scenari, economici e sociali, si prospettano nei prossimi mesi, ma occorre una seria riflessione su quali siano i rischi e quali le opportunità di questo momento storico per non sprecare l’occasione di un ripensamento globale. La storia ci ricorda, che più è profonda la crisi, più è forte la tentazione di ricercare la salvezza individuale, con il rischio che il ‘si salvi chi può’ si traduca in un ‘tutti contro tutti’, mentre ci rammenta ancora Papa Francesco che siamo tutti sulla stessa barca e ci si salva solo insieme”.

L’edizione di quest’anno è dedicata a Patrick George Zaki, il giovane egiziano studente dell’Università di Bologna, che da oltre diciotto mesi è in carcere a Tora, nella periferia del Cairo, con l’accusa di propaganda sovversiva su internet. “Due anni fa – prosegue Rocchetti – Molte Fedi ha ospitato i genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola, e ora vorrebbe essere voce di quanti in tutto il nostro Paese chiedono libertà e dignità per Zaki”.

molte fedi 2021

“Molte Fedi” è patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo e UniTwin Unesco – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO). Complimentandosi con Daniele Rocchetti e con le tante persone che collaborano per organizzarla, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori evidenzia l’importanza di “Molte fedi quale iniziativa che offre numerosi stimoli a pensare, a interrogarsi sulla nostra società e su ciò che accade attorno a noi: è fondamentale e nel tempo che stiamo vivendo ce n’è davvero bisogno”.

Soffermandosi sui concetti di “io” e “noi” indicati nel titolo di “Molte Fedi”, quindi, il primo cittadino afferma che “la risposta su quale prevarrà non è così scontata perchè entrambe le dimensioni sono importanti”, anche se nel caso del singolo non si riferisce all'”esasperato individualismo che spesso si riscontra nella nostra società” e che ritiene sia “anche alla base delle posizioni dei no-vax”. Rispetto ai concetti di buio e luce, associati alla pandemia e al post-pandemia, invece, osserva: “Non è detto che la notte corrisponda automaticamente al periodo dell’emergenza. In quella fase, pur nella sua drammaticità, ognuno di noi sapeva cosa avrebbe dovuto fare, quindi la luce era accesa, mentre ora secondo me non abbiamo certezze se non la consapevolezza di altri problemi come la questione climatica. Sicuramente abbiamo la necessità di  spunti, idee e momenti di confronto per guardare a nuove prospettive secondo lo stile di Molte Fedi, cioè considerando le differenze una ricchezza”.

Nel corso della presentazione dell’edizione 2021 di “Molte Fedi”, poi, Gilberto Bonalumi, ex senatore e sottosegretario agli Esteri, ha espresso la vicinanza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Bergamo e a questa iniziativa, evidenziando che “il Capo dello Stato ha sottolineato quanto sia rimasto impressionato dalla visita che ha effettuato a Bergamo”.

Quest’anno la rassegna culturale delle Acli di Bergamo è sostenuta da Intesa Sanpaolo. Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia Nord dichiara: “Il sostegno di Intesa Sanpaolo a Molte Fedi rientra in un più ampio intervento della banca a favore dello sviluppo culturale di un’intera collettività, nella consapevolezza e convinzione che la crescita e il benessere di un territorio passano anche attraverso l’arte e la cultura. Ruolo fondamentale assumono a tal proposito l’organizzazione e la pianificazione di iniziative e momenti collettivi di educazione sociale, civile ed economica”.

“In modo particolare – conclude Nocentini – riteniamo importanti due valori che contraddistinguono Molte fedi: la sua funzione aggregativa – perchè unisce il mondo associativo del territorio – e la sua funzione generativa, perchè in grado di creare una nuova visione puntando su confronto e condivisione. Il programma è ricco e inclusivo, cioè cerca di coinvolgere tutte le voci spaziando fra diversi argomenti con interventi autorevoli”.

Da segnalare, infine, la ripresa dell’esperienza dei Circoli di R-esistenza, gruppi di lettura e confronto formati da una dozzina di partecipanti che si ritroveranno quattro volte lungo il periodo di Molte Fedi. In questi incontri leggeranno il testo che guida l’edizione, intitolato “Nel cantiere dell’educare”. Al centro del volume, scritto appositamente per le Acli provinciali da don Armando Matteo, docente di teologia Fondamentale all’Urbaniana di Roma, e Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media alla Cattolica di Milano, c’è la questione educativa. Durante un evento come la pandemia, i luoghi formativi per eccellenza, come la scuola e la famiglia, hanno conosciuto vuoti, dinamiche e tensioni inaudite. La didattica a distanza e lo smart working hanno aperto tanti interrogativi da affrontare a cui il libro cerca di dare ascolto.

Per avere ulteriori informazioni, prenotarsi e visualizzare gli aggiornamenti consultare il sito www.moltefedi.it

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