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Il dramma

L’incidente e l’auto pirata: così è morto il 55enne sulla Villa d’Almè-Dalmine

Il 24enne che ha investito Molinari con la sua moto, incensurato, è stato indagato per concorso in omicidio stradale e fuga.

Che cosa è successo in quegli istanti è stato ricostruito nei dettagli, con un lavoro meticoloso, dagli agenti della Polizia Stradale.

Sono circa le 3.15 di domenica 29 agosto sulla Villa d’Almè-Dalmine, siamo a Curno al confine con Mozzo, appena sopra la Briantea. Un’area interessata dai cantieri per la Treviolo-Paladina. Mauro Molinari, 55 anni, ristoratore originario di Piazzolo ma residente a San Giovanni Bianco, in sella alla sua moto Suzuki sta tornando a casa dopo aver lavorato per un evento. È diretto in Valle Brembana. Il buio e la segnaletica stradale modificata per il cantiere non aiutano.

Forse sono proprio questi due elementi, il buio e la segnaletica stradale, che confondono Molinari che all’altezza dello svincolo che immette per Mozzo, invade la corsia opposta scontrandosi con una Golf. Alla guida dell’auto c’è un giovane di 27 anni di Bonate Sotto, viaggia da solo.

Un impatto violento. L’auto viene colpita nella parte centro-laterale sinistra. La moto e Molinari vengono sbalzati indietro. Il corpo del 55enne e la sua due ruote sono sempre nella corsia in direzione della Val Brembana. Un istante e sopraggiunge un’altra auto, una Fiat Punto, che travolge la moto e il corpo di Molinari rimasti a terra. Sono trascinati per circa otto metri. Ci sono altre auto che percorrono quella strada, alcuni automobilisti assistono alla scena e vedono scendere dalla Fiat Punto un ragazzo che vede sia il corpo di Molinari sia la moto a terra. Risale in auto e si allontana.

Il 27enne alla guida della Golf è al cellulare, sta chiamando il 112. Sul posto arrivano un’automedica e un’ambulanza. Il personale medico non può far altro, purtroppo, che constatare il decesso di Mauro Molinari. Il suo corpo viene portato alla camera mortuaria dell’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo a disposizione del magistrato Chiara Monzio Compagnoni che poi disporrà l’autopsia.

Il giovane alla guida della Golf è sotto shock e viene trasportato al Policlinico di Ponte San Pietro, verrà dimesso dopo qualche ora.
Gli agenti della Polizia Stradale raccolgono da subito le testimonianze di alcuni automobilisti, nessuno di loro però è riuscito nel trambusto dei primi soccorsi a prendere il numero di targa dell’auto pirata, la Fiat Punto guidata da un giovane.
Inizia un lavoro certosino, l’analisi delle telecamere di sorveglianza dei paesi della zona, il confronto delle celle telefoniche.

Otto ore più tardi, alle 11.15, un 24enne residente a Brembate Sopra si presenta alla caserma dei carabinieri di Ponte San Pietro. Ammette di aver urtato la moto, racconta di essere spaventato e proprio per questo di essere fuggito. Risponde a tutte le domande dei carabinieri e afferma di non essersi accorto di aver trascinato per una decina di metri il corpo del motociclista.

Il 27enne alla guida della prima auto che si è scontrata con Molinari, incensurato, è stato indagato per omicidio stradale, è un atto dovuto per chiarire la sua posizione in termini di indagini. È stato sottoposto ai test per verificare la presenza di alcol e di droghe.

Il 24enne che ha investito Molinari con la sua moto, incensurato, è stato indagato per concorso in omicidio stradale e fuga.
La Fiat Punto che riporta evidenti segni dell’incidente è stata posta sotto sequestro, così come la Golf del 27enne e la Suzuki di Molinari.

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