Ali Lombardia, Autonomie Locali Italiane, scrive al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per esprimere solidarietà ai sindaci della Valle Brembana, sanzionati per aver partecipato alla manifestazione in difesa dell’ospedale di San Giovanni Bianco.
La firma è quella di Stefania Bonaldi, presidente dell’associazione e sindaco di Crema.
“Trentuno sindaci della Valle Brembana, presenti lo scorso 7 agosto a una manifestazione per il mantenimento di servizi presso l’ospedale di San Giovanni Bianco, sono stati raggiunti da sanzioni amministrative per la violazione dell’art. 1 bis del D.lgs 22 gennaio 1948 n.66, comminate dalla Questura di Bergamo.
Queste colleghe e questi colleghi, manifestando al fianco dei propri concittadini e supportati dai medici di base, chiedevano il mantenimento di servizi sanitari importanti, il ripristino degli ambulatori ed un pronto soccorso attivo giorno e notte.
La manifestazione, regolarmente autorizzata, si è svolta anche in forma di corteo, a causa del quale, per circa un’ora, è stata interrotta la circolazione della viabilità in Valle, circostanza che, ad avviso dell’Autorità che ha emesso il provvedimento, integrava gli estremi per comminare la sanzione.
Nessuno di questi primi cittadini sta negando quanto è accaduto, ma essi chiedono, considerato il tragico pedaggio pagato al Covid-19 delle Comunità bergamasche, di usare maggiore discernimento nella valutazione dei fatti, una richiesta che, a nome di ALI Lombardia e dei Comuni associati, faccio anche mia.
Un sindaco ogni giorno si trova nella condizioni di applicare norme e regole e di farle rispettare, ma prima ancora è chiamato ad interpretarle, con misura, equilibrio e sempre in un orizzonte di ragionevolezza, soprattutto quando la forza degli eventi e della sofferenza si impone su ogni altra istanza.
Chiedo alle Loro Signorie, associandomi ai cari colleghi e colleghe della Valle Brembana, cosa possa esservi di più ‘giusto’ di un gruppo umano che si muove in corteo a tutela di un Presidio pubblico che eroga prestazioni sanitarie, specie in una Regione ed in una provincia in cui la pandemia ha chiesto un prezzo inaudito, anche a causa di una insospettabile fragilità del sistema sanitario.
Esprimendo la mia personale solidarietà e quella di ALI – Legautonomie Lombardia ai colleghi sindaci e sindache sanzionati, auspico che, anche grazie al Vostro importante intervento, sia possibile giungere alla rimozione delle sanzioni ed affrontare invece le questioni poste nel merito, che vedono l’intera Lombardia chiedere a gran voce un servizio sanitario più vicino ai territori e alle persone, riconsegnando proprio ai sindaci quel ruolo di controllo e di garanzia che negli anni è stato completamente svuotato, tanto da rivoltarsi drammaticamente contro i cittadini”.
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