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L'intervista

Al Papa Giovanni tutti occupati i 7 posti Covid in intensiva: “L’80% dei ricoverati non vaccinato”

Il direttore sanitario Fabio Pezzoli: "Sei intubati e in gravi condizioni: tra tutti i ricoverati l'età media è di 55 anni, il più giovane ne ha 19".

Bergamo. Nel giro di una settimana sono stati occupati tutti i 7 posti in terapia intensiva riservati a pazienti Covid all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Solo lunedì scorso dalla Regione era arrivata la richiesta alla direzione medica di riattivare le postazioni, dopo il superamento di quota 40 ricoveri in area critica su tutto il territorio: un numero che era stato prefissato, così come si era già deciso di distribuire al massimo 8 pazienti ciascuno tra gli hub Spedali Civili di Brescia, San Matteo di Pavia, Niguarda, Policlinico e Sacco di Milano.

Il Papa Giovanni era il primo a dover subentrare in caso di sconfinamento oltre i 40 ricoveri e così è stato: ora che anche Bergamo ha tutti i posti occupati, dovrebbe toccare a Varese prima e Mantova poi, con tutti gli altri a cascata in caso di necessità.

“Il settimo paziente in terapia intensiva Covid è entrato nel weekend – spiega Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ospedale Papa Giovanni XXIII – Ne abbiamo in realtà anche un ottavo, anche se è stato ricoverato per altri motivi e si è poi scoperto positivo al Covid. Occupa comunque un posto di terapia intensiva fuori dai sette concordati con Regione Lombardia. Dei 7 citati in precedenza, sei sono molto gravi e sono intubati, l’ultimo ha invece un casco Cpap”.

Alle 17 di lunedì 23 agosto il bilancio dei ricoverati Covid era di 25 pazienti, compresi i 17 nei reparti ordinari: “L’età media è sui 55 anni – continua Pezzoli – Il più giovane ha 19 anni, il più anziano 78. Tra questi l’80-85% non è vaccinato: direi che è un numero che parla da solo, non serve aggiungere altro sull’efficacia dei vaccini. Ed è una percentuale che si sta confermando nelle ultime settimane”.

Sull’evoluzione futura della pandemia, il direttore sanitario dell’ospedale cittadino non si lancia in grosse previsioni: “Il sentore è quello di una situazione in miglioramento, anche se i ricoveri continuano – sottolinea – Tra domenica e lunedì, ad esempio, non abbiamo avuto alcun paziente Covid in pronto soccorso. Da quasi un mese, ormai, osserviamo una certa stabilità, ma fino a quindici giorni fa le terapie intensive erano vuote. La sintomatologia è ancora importante”.

 

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