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L'omicidio

Coltellata dritta nel petto: così Marwen Tayari è morto sotto agli occhi di moglie e figlie fotogallery

A ucciderlo un 20enne bergamasco residente nella via dell'accoltellamento, dopo una banale lite scaturita in strada tra i due

Bergamo. Lo scontro banalissimo, la lite, qualche parola di troppo. Poi il coltello spuntato all’improvviso, l’agguato, l’omicidio. È morto così domenica 8 agosto, davanti alla moglie e alle due figlie, Marwen Tayari, 34 anni, di origine tunisina e residente a Terno d’Isola da anni.

È stato ucciso in via Novelli, nel pieno centro di Bergamo, dove stava passeggiando con la propria famiglia. Non conosceva il suo assassino, un ragazzo bergamasco di 20 anni, Alessandro Patelli, giardiniere, spinto probabilmente da un raptus di violenza che non ha saputo controllare dopo l’accesa discussione avuta con la vittima.

A scatenare tutto è stato un leggero scontro che i due hanno avuto intorno alle 13.15, quando si sono incrociati a pochi metri di distanza dal luogo dove, qualche attimo dopo, si è consumato l’agguato tragico. Da una prima ricostruzione pare che i due si siano leggermente urtati e subito dopo si sia scatenata la lite. Tra il 34enne e il suo assassino sono volate parole grosse e i due quasi sono venuti alle mani.

Ma quella che sembrava essere una banale discussione da strada, poco dopo si è trasformata in un omicidio: il 20enne prima ha finto che la lite fosse finita lì, ma pochi secondi dopo (probabilmente dopo essere tornato a casa per procurarsi l’arma del delitto, il dettaglio è al vaglio degli inquirenti) è tornato verso l’uomo e l’ha aggredito con un coltello a serramanico, colpendolo al petto con un fendente mortale.

Il 34enne è caduto a terra, davanti agli occhi terrorizzati della moglie Eleonora Turco, italiana, la primogenita di 12 anni e la secondogenita di 3 che era nel passeggino. Pochi secondi dopo ha perso conoscenza. Sono stati unitili i tentativi di rianimarlo effettuati dai sanitari che sono arrivati sul posto poco dopo: per Marwen non c’era più niente da fare, era già spirato.

L’aggressore è rimasto in zona ed è stato fermato dai carabinieri e portato nella stazione di via Novelli, dove poco dopo ha avuto un malore che ha costretto gli uomini del 118 a trasportarlo al Papa Giovanni per un controllo.

Il cadavere di Marwen Tayari è rimasto a terra in via Novelli per più di quattro ore, il tempo necessario ai Ris per effettuare il sopralluogo. Le forze dell’ordine hanno dovuto quasi faticare per tenere alla larga i curiosi.

Sul posto anche il pm di turno Paolo Mandurino, che in serata ha disposto l’arresto in flagranza per omicidio volontario per Patelli.

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