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Appunti&virgole

L’Atalanta sistema il motore, ma l’attacco non può fare a meno di Zapata e Muriel

Il ko di Londra, al di là del risultato, dice che la squadra ha un'altra forza in avanti con i due colombiani. È proprio necessario cedere Duvàn?

A due settimane dalla partenza della Serie A, come sta l’Atalanta? Che indicazioni si possono avere dall’ultima amichevole, 0-2 a Londra contro il West Ham?

Intanto, per dirla con una battuta, meglio perdere adesso che poi. Anche se è calcio d’agosto e vale quel che vale, conterà essere in forma alla prima, a Torino contro i granata sabato 21 agosto.

Però perdere non piace a nessuno, soprattutto perché la Dea ci ha abituato molto bene: l’ultima sconfitta fuori casa risaliva al 16 marzo, in Champions, 3-1 per il Real Madrid e poco prima, in Serie A, l’8 marzo 1-0 per l’Inter.

Altri avversari, partite vere. Gasperini nelle dichiarazioni ufficiali ha preferito sorvolare e tenere per sè e la squadra le note negative, pur dispiaciuto per il risultato e il gol nel finale di primo tempo che ha un po’ condizionato la gara. Due gol, tra l’altro, frutto di due mezzi pasticci difensivi, come ogni tanto capitano ai nerazzurri.

Non c’è stata una superiorità degli inglesi, il gioco è stato abbastanza equilibrato, senza salire mai a grandi ritmi. Piuttosto, l’Atalanta non è riuscita a essere brillante ed è anche normale in questo periodo, considerando che i giocatori si sono aggregati in tempi diversi, i nazionali da poco.

Se vogliamo guardare alla partita precedente, un passo indietro per Miranchuk, che dovrà sicuramente fare di più per accendere l’attacco, dove negli ultimi mesi si è persa la fantasia di Gomez e fra poco toccherà a Ilicic.

La squadra ha sempre saputo ripartire, ma è ovvio che tutti devono darsi una mossa. Anche Maehle si è visto meno rispetto al test col Pordenone, mentre è già pronto col suo temperamento invece Marten de Roon, così come ha fatto una buona impressione Musso (incolpevole sui gol), lo stesso Demiral si è fatto vedere (e sentire sulle caviglie degli avversari) all’esordio nerazzurro nel secondo tempo.

Ecco, i secondi 45′ con i vari cambi hanno ribadito un principio: cioè che l’Atalanta non può fare a meno di Zapata e anche di Muriel. Non hanno segnato ma c’è stato subito con loro un cambio di passo, più pericolosità. Altro peso rispetto a Piccoli, un po’ spaesato e poco appoggiato da Miranchuk e anche dagli esterni.

Perciò, per quanto poco sia attendibile, dopo l’esame con gli inglesi (anche più preparati in questo momento della stagione) e dopo le ultime voci di mercato, ci si chiede: ha davvero senso vendere anche Zapata? In cambio di Abraham? E quindi abbandonare il certo per l’incerto. Cioè Duvàn che ha una dote di 66 gol in nerazzurro contro un talento finora inespresso, o quasi. Qualche perplessità si può anche avere sull’affare, ammesso che si farà, a parte l’unica nota positiva che sembra l’età, 23 anni per il ragazzo del Chelsea e 30 per il Panterone.

Naturalmente e come sempre conta la volontà del giocatore, che deve restare a Bergamo con lo stesso entusiasmo e carica che ha dimostrato finora. Altrimenti, se cominciano i mal di pancia…

Diverso il discorso per Ilicic, che già nell’ultima parte della scorsa stagione era attirato dalle sirene del Milan e il suo rendimento è calato ma l’esplosione di Pessina, così come quella di Muriel e Malinovskyi avevano consentito di trovare altre soluzioni.

Il mercato terrà purtroppo sulle spine fino al 31 agosto. L’Atalanta ha già ceduto due dei suoi pezzi migliori, portiere e difensore rimpiazzati da giocatori che sembrano non meno validi.

Sono già due tasselli nuovi: cambiare anche il centravanti sarebbe un passo troppo lungo, se non azzardato. Ricordate le parole del Gasp? “Vendere, se è il caso, non per indebolire ma per rinforzare”.

Resta sempre la variabile inglese. Magari vogliono vendicarsi per aver perso gli Europei e ora fanno shopping in Serie A, da Gollini, a Romero, a Lukaku. A suon di milioni. Ma si può anche resistere: come dicono a Bergamo? Mola mia…

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